Non capita spesso di trascorrere una giornata con i professionisti del pedale. E quando il management Bianchi – principale sponsor tecnico del team – ci ha proposto la cosa, abbiamo accettato di buon grado.
Da un paio di mesi Bianchi sta organizzando meeting collegiali con i propri dealer, invitando quando possibile anche i professionisti sponsorizzati dal marchio celeste. La carovana del “Bianchi on tour” si è fermata questa volta a Pinerolo (TO), e per l’occasione ha chiamato alcuni atleti del Team Androni, in ritiro nella vicina località di Sestriere (TO) per rifinire la preparazione agonistica in vista delle competizioni più importanti della stagione. Su tutte, naturalmente, il Giro d’Italia (dal 5 al 27 maggio). Prima, però, il Giro dell’Appennino (domenica 15 aprile), quindi il Giro del Trentino (dal 17 al 20 aprile) e un paio di altre gare in Toscana, il GP Industria e Artigianato (28 aprile) e il Giro della Toscana (29 aprile).
Accompagnati dal Team Manager e DS Gianni Savio – per lui una carriera quasi trentennale – si sono presentati davanti all’Hotel Barrage sei professionisti della squadra: i venezuelani Carlos Ochoa, Jackson Rodriguez e Josè Rujano, e i nostri Alessandro De Marchi, Fabio Felline ed Emanuele Sella. Per loro una giornata di “scarico”, in qualità di accompagnatori turistici di lusso, per pedalare tutti assieme nelle zone più pianeggianti, ideali per potere scambiare qualche battuta senza avere il fiato corto.
Assolutamente standard, senza esoterismi. Tutta roba che anche un semplice amatore potrebbe acquistare senza dilapidare un capitale. Telaio Bianchi Oltre carbon, comandi Sram Red (al Giro avranno la nuova versione), ruote Fulcrum Racing Zero (per le competizioni sono invece utilizzate le più leggere Vision Trimax Carbon), guarnitura FSA K-Force Light 53-39, freni FSA K-Force, pneumatici Kenda. Nessuna regolazione particolare o sofisticazioni straordinarie.
Per le crono, le biciclette sono Bianchi Pico carbon, con guarnitura Vision Trimax Carbon 54-42, piega manubrio e comandi Vision Metron, deragliatore Vision Metron, cambio posteriore Arsis lavorato cnc, freni FSA K-Force, ruote Fulcrum Racing Zero (in gara utilizzano le Fulcrum Racing Speed 80 XLR e Fulcrum Racing Chrono).
Il Team Androni si compone di venti corridori. Qui a Pinerolo è arrivata una piccola ma significativa rappresentanza. Il più conosciuto al pubblico è il piccolo venezuelano Josè Rujano, classe 1982, che può vantare 32 vittorie da professionista, un terzo posto al Giro d’Italia 2005 (in cui vinse la tappa del Sestriere, con la scalata al Colle delle Finestre), un settimo posto al Giro 2011, con la vittoria nella tappa del Grossglockner davanti a Contador e il secondo posto all’Etna, dietro al campione spagnolo. Un corridore di 155 cm per 52 kg che pare nato per arrampicare, a piedi o in bici. Ragno più che camoscio, pulce più che aquila. Al suo paese, un po’ come tutti i bambini, Josè raccoglieva le piante del caffè. E siccome non era agile solo di gambe ma anche di braccia e di mani, aveva stabilito il record del numero di piante di caffè raccolte in una giornata. Record, a suo dire, ancora imbattuto.
Josè, tu sei uno dei tre leader della squadra. Il tuo obiettivo, il podio al Giro? «Mi piacerebbe. Sono già salito sul podio nel 2005, proprio con la maglia del Team Androni. Quest’anno è un Giro impegnativo, molto più del solito. L’ultima settimana sarà terribile. Spero di riuscire a dire la mia».
L’altro capitano è il 31enne Emanuele Sella, soprannominato “El Salbaneo”, 165 cm per 54 kg. Saldato il debito con la giustizia sportiva – tornato alle competizioni nell’agosto 2009 dopo dodici mesi di squalifica – nella sua carriera professionistica ha colto dodici vittorie, tra le quali la Settimana Coppi e Bartali 2011. E’ alla seconda stagione con il Team Androni.
Podio al Giro. Difficile? «Al Giro d’Italia forse lo è, ma conto di fare del mio meglio, cercando di vincere qualche tappa di montagna. Poi vediamo come si evolveranno le cose. Invece al Giro del Trentino punto alla classifica, e il podio mi pare un obiettivo possibile». Quali corse dopo il Giro d’Italia? «Ce ne sono tante, anche per noi che non siamo una squadra Pro-Tour. La prima settimana di luglio c’è il Giro dell’Austria, poi la Vuelta Venezuela, appuntamento imperdibile per i nostri sudamericani. E ad agosto le classiche, come il GP Camaiore, la Coppa Agostoni, la Coppa Bernocchi, la Settimana Bergamasca. A settembre il Giro della Padania e il Lombardia».
Alessandro De Marchi, classe 1986, soprannominato “Il Rosso” per la sua chioma, 181 cm per 68 kg. Friulano DOC come i prodotti del suo paese, San Daniele. Al secondo anno professionistico, sempre nel Team Androni, campione italiano 2011 nell’inseguimento a Squadre su Pista. Di lui il DS Gianni Savio dice un gran bene. «Alessandro impersona la nostra filosofia di squadra. E’ un attaccante, combattivo, intelligente, generoso, leale, capace di entrare nelle fughe giuste ma anche di mettersi a disposizione per aiutare i compagni». Non uno scalatore, come Rujano e Sella, ma una pedina importante in tutti gli altri frangenti di gara. «Al Giro d’Italia punterò a mettermi in luce nelle prove a cronometro, dove possiamo anche ambire a un buon risultato di squadra. Ce la giocheremo con i team più forti, di sicuro non partiamo battuti. Anche perché giova ricordare che il Team Androni ha vinto i Campionati Italiani a squadre 2010 e 2011».
Il terzo italiano presente all’evento pinerolese è il 22enne Fabio Felline, che qui è un po’ il padrone di casa, essendo nato e vivendo a Torino. Segnatevi il nome, siamo pronti a scommettere su di lui per un futuro ricco di successi. A dispetto della sua giovane età, Fabio è già al terzo anno tra i professionisti. Gianni Savio lo ha voluto con lui quest’anno, rilevandolo dalla squadra Geox. E’ un ciclista completo, che va bene dappertutto. Ha già vinto due tappe e la classifica finale del Circuit Lorraine in Francia e una frazione del Brixia Tour in Italia. Potente ma agile dove occorre, 175 cm per 67 kg, passista-scalatore, buon velocista, apprendista cronoman. Sta crescendo in fretta, con l’esperienza arriverà lontano. «Andrò al Giro d’Italia per “farmi le ossa”, come si dice in gergo. Ho tutto da imparare, ma ho anche molto che mi sento di dare per conquistare gli obiettivi di squadra».
La squadra va spesso in ritiro a Sestriere, almeno nei periodi a cavallo tra gli impegni agonistici. In inverno, i sudamericani tornano a casa, Colombia o Venezuela, famiglia, parenti e amici. Gli altri migrano dove c’è più sole, costa livornese o Canarie. Non Fabio Felline. «In inverno farà anche freddo, ma io preferisco allenarmi sulle strade di casa. Per me è importante rimanere in famiglia. La mia professione mi tiene lontano dagli affetti per parecchio tempo, non mi sembra il caso di prolungare il distacco anche quando non gareggio».
Quanto e come si allenano? Dai 30.000 ai 35.000 km all’anno, per tutti, corse a tappe incluse. Dislivello imprecisato. Tabelle? Certo, ma senza ossessione. Qualcuno si dedica più volentieri alle salite, qualcun’altro al perfezionamento delle prestazioni a cronometro. «Le gare si vincono in salita e a cronometro – afferma Felline – E’ lì che tutti noi dobbiamo lavorare, anche se poi, magari, si perde qualcosa in discesa».
La loro alimentazione
Felline, Ochoa, Rujano, e nella foto a destra De Marchi, Sella, Rodriguez
Chi pensa che i corridori professionisti si alimentino esclusivamente a riso bianco, petto di pollo e insalata, è fuori strada. Almeno a giudicare da quel che abbiamo visto a Pinerolo e da quanto dichiarano loro stessi. E’ ancora Fabio Felline a sostenere la causa. «Siamo atleti e come tali dobbiamo seguire alcune semplici regole alimentari, che però potrebbero andare bene per chiunque. Mangiamo di tutto, non ci facciamo mancare nulla. Ciò che conta è non eccedere nelle quantità. L’apporto calorico deve sempre essere commisurato al fabbisogno individuale, allo sforzo che occorre sostenere o al reintegro del medesimo. I grassi? Sono molto importanti per la buona salute di ognuno di noi. Guai a non avere riserve lipidiche, si rischiano improvvise crisi di fame, cui poi è difficile porre rimedio in gara».
L’ammiraglia del Team Androni all’arrivo presso l’Hotel Barrage
Carlos Ochoa, Josè Rujano e Jackson Rodriguez si preparano
Pedalata collettiva sulle strade pinerolesi
Pranzo collettivo e foto di tutti i partecipanti all’evento, atleti e dealer Bianchi
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