Valentin Paret-Peintre vince con un assolo in salita

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Valentin Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale Team) ha vinto la decima tappa del Giro d’Italia 107, la Pompei-Cusano Mutri (Bocca della Selva) di 142 km. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Romain Bardet (Team DSM-Firmenich PostNL) e Jan Tratnik (Team Visma | Lease a Bike).

Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) rimane in Maglia Rosa di leader della classifica generale.

 

ORDINE D’ARRIVO
1 – Valentin Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale Team) – 142 km in 3h43’50”, media di 38.064 km/h
2 – Romain Bardet (Team DSM-Firmenich PostNL) a 29″
3 – Jan Tratnik (Team Visma | Lease a Bike) a 1’01”

CLASSIFICA GENERALE
1 – Tadej Pogacar (UAE Team Emirates)
2 – Daniel Felipe Martinez (Bora – Hansgrohe) a 2’40”
3 – Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) a 2’58”

 

LE MAGLIE UFFICIALI
Le Maglie di leader del Giro d’Italia sono disegnate e realizzate da CASTELLI.

  • Maglia Rosa, leader della Classifica Generale, sponsorizzata da Enel – Tadej Pogacar (UAE Team Emirates)
  • Maglia Ciclamino, leader della Classifica a Punti, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e ITA Italian Trade Agency – Jonathan Milan (Lidl-Trek)
  • Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum – Tadej Pogacar (UAE Team Emirates)
  • Maglia Bianca, leader della Classifica Giovani, nati dopo il 01/01/1999, sponsorizzata da Eataly – Cian Uijtdebroeks (Team Visma | Lease a Bike)

 

l vincitore di tappa Valentin Paret-Peintre, subito dopo l’arrivo, ha dichiarato: ““Ad essere sincero, non riesco a descrivere quello che provo ora. È incredibile. Ero in fuga per ottenere un buon risultato e invece sono qui a festeggiare. Sono cresciuto guardando Romain Bardet lottare per il podio al Tour de France. Mi ha fatto sognare di diventare un ciclista professionista. Batterlo oggi è incredibile. Dopo aver visto il profilo della corsa, sapevo di dover attaccare negli ultimi 4 km, perché era la parte più difficile, e così ho fatto. Vincere un anno dopo mio fratello è qualcosa di speciale, stasera festeggeremo insieme”.

Commenti

  1. pedalone della bassa:

    Sicuramente non ci sarebbe stato un titolo a tutta pagina, ma nemmeno uno spazietto in alto a destra, più piccolo di una qualsiasi pubblicità
    Comunque, visto che, a memoria, è tanto che un italiano non vince una tappa al Tour, speriamo la vinca così possiamo vedere come si comporteranno i due giornali (a memoria, ammetto di ricordarmi solo la pagina con Nibali post tappa del pavè)

    Poi, normale che uno pubblicizzi ciò che più "interessa" al lettore, l'anomalia, per me, stà nel fatto che il Giro è un prodotto di RCS (ovvero, gli stessi di quel giornale). Pertanto, se neppure tu (proprietario) spingi per promuovere il tuo prodotto......
    Non mi riferivo al Tour de France. Intendevo che la tappa di ieri se avesse visto vincere uno Zana invece che un francese non avrebbe visto quel titolo che è stato nemmeno su l'Equipe. Così come se sempre ieri vinceva un italiano la notizia avrebbe avuto uno spazio almeno un pò maggiore anche sulla Gazzetta anche se forse non tanto risalto come in Francia per un francese. Questo sta un pò anche la nazionalismo di ognuno che in Francia è agli estremi molto più che in Italia. Ma di Pareit Pentre in Italia non frega a nessuno e faccio fatica a biasimare un giornale che preso atto di ciò che interessa stampa in evidenza le notizie che più interessano.
  2. grimpeur75:

    Primo, Paret Peintre nn è ne Pantani nè Nibali…secondo, ha vinto una tappa in fuga nn il Giro o il Tour…infatti come visto sopra quando Nibali ha vinto una tappa è stato messo solo un trafiletto in alto…
    In quelle foto non era stato vinto nè il Giro nè il Tour ma delle tappe. E ripeto ho messo quelle foto per rivangare il passato in risposta a chi lo ha fatto (pure male visto che la foto più grossa riguardava la pallanuoto). Il mio discorso partiva di nuovo devo ripeterlo commentando le pagine di due giornali di ieri. Se si è capito bene altrimenti si continui a pensare "questo ci meritiamo" come se il calcio fosse il male dell'Italia e il ciclismo (solo perchè praticanti) l'Eden da cui il paese trarrebbe linfa nuova.
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