Velon fa causa all’UCI

/
22

Velon è un consorzio di squadre World-Tour (Ineos, Deceuninck-Quick Step, Jumbo-Visma, Bora-Hansgrohe, Trek-Segafredo, Mitchelton-Scott, Sunweb) che da qualche anno cerca di gestire e promuovere degli eventi propri, le Hammer Series, per slegarsi dagli organizzatori istituzionali (7 organizzatori gestiscono 25 eventi su 38 del World Tour) ed aumentare i propri introiti. Ora Velon, con l’unanimità dei propri sostenitori, ha annunciato di aver aperto una causa il 20 settembre contro l’unione ciclistica internazionale (UCI) con lo scopo di “chiedere alla commissione europea di verificare il modo in cui l’UCI ha manipolato il regolamento esistente ed ha cercato di introdurre nuove regole concepite per favorire gli interessi commerciali dell’UCI a detrimento delle squadre“.

In particolare Velon solleva i seguenti punti:

-L’UCI si è rifiutata di iscrivere le Hammer Serie tra gli eventi UCI senza dare spiegazione dei motivi ed avrebbe minacciato le squadre Velon di non iscrivere le serie tra gli eventi 2020 nel caso le squadre vi partecipino in ogni caso, cosa che le squadre ovviamente intendono fare.

-L’UCI avrebbe cercato di ostacolare le serie nonostante il responso positivo da parte di pubblico e città ospitanti.

-L’UCI avrebbe cercato, attraverso nuove regole implementate dalla commissione frodi tecnologiche, di appropriarsi dei dati in diretta dei corridori, specificità implementata e lanciata da Velon (il cosiddetto Velon Live). Il tutto senza consultare le squadre.

Lo scopo di questa denuncia da parte Velon è quello dunque di far intervenire un ente terzo per far valere i propri diritti rispetto l’UCI, la quale abuserebbe della propria posizione e privilegi a discapito delle squadre stesse, che invece dovrebbe tutelare.

Gli sviluppi di questa azione legale potrebbero essere sicuramente interessanti e da seguire.

Commenti

  1. Ser pecora:

    È una questione di diritti d'immagine. Velon sta cercando grazie a Velon Live di appropriarsene, non solo con i dati di telemetria, ma anche con le videocamere sulle bici. Ovviamente questo non piace agli organizzatori delle gare che vendono i diritti tv, né presumibilmente alle tv che devono pagare due "fornitori" diversi.

    Quello che mi lascia dubbioso è la pretesa di Velon di non volere una "redistribuzione" dei proventi, ma la creazione di nuove fonti di guadagno.
    Nel caso di Velon Live non so quanto le tv siano interessate a comprare i diritti di tali immagini oltre a quelle della corsa. Mi sembra più un modo per mettere pressione agli organizzatori proprio per una redistribuzione. Solo che lo fanno attraverso l'UCI invece che direttamente contro gli organizzatori, che obiettivamente se ne fanno una baffo delle squadre.
    Da quanto ricordo la creazione delle Hammer Series è stata una conseguenza dall'esclusione dei team dalla ridistribuzione dei guadagni delle vendite dei diritti TV.
    Poi secondo me hanno buone potenzialità di crescita come spettacolo della manifestazione. La crono a squadre ad inseguimento ad esempio non si puo' vedere!
  2. ildoppingnonvincemai:

    Non un gran momento per l'UCI ... oltre alle accuse esplicite fatte da Trentin che li accusa di trascurare la sicurezza dei corridori, anche la lega professionisti spalleggia Velon
    Le accuse di Trentin (e di altri corridori) le trovo un po' strumentali:

    -Sono state sollevate per via della caduta di Hodeg all'Eurometropole causate dai famosi "piedini" delle transenne. Che, giustamente, non dovrebbero essere più utilizzate/proibite. Il punto però è che l'UCI ovviamente non gestisce l'utilizzo delle transenne...è competenza degli organizzatori, che a loro volta utilizzano quello che mette a disposizione la municipalità. Se la città di Tournai (arrivo) ha in magazzino le transenne coi piedini utilizzerà quelle, anche perché si tratta di centinaia di transenne per delimitare almeno 1km di strada. Realisticamente è difficile che l'UCI gli possa dire: "no, la corsa non si fa perché non avete le transenne senza piedini". L'alternativa è non fare veramente la corsa, cosa che i corridori stessi sarebbero i primi a non volere, anche perché se no, viste le transenne potrebbero benissimo decidere di non correre, senza lamentarsi poi perché prendendo una curva a 60km/h ci finiscono sopra, o tentando di passarci a 1cm in volata... Secondo lo stesso principio potrebbero esigere guardrail con la barra di contenimento per motociclisti lungo tutte le discese d'Europa.

    -Queste critiche sono sempre accompagnate dall'ironia spicciola sull'altezza dei calzini, che è il motivo principe per cui viene ridicolizzata l'UCI, che si occuperebbe più di queste baggianate che delle questioni importanti. Ma la regola dei calzini esiste, quindi se esiste qualcuno la deve implementare.E forse si potrebbe fare dell'ironia sui corridori, che se potessero farebbero le crono con i pantaloni lunghi pur di averne un qualche vantaggio...invece non mi risulta che qualche corridore corra le crono coi fantasmini dimostrando che se e frega di queste "baggianate". L'UCI si assicura solo che non corrano con la tuta da sub per risparmiare 5W.

    -I corridori si lamentano in continuazione anche dei controlli ADAMS. Sicuramente sono una limitazione della privacy, ma sappiamo cosa facevano i corridori prima (sul dopo passerei) dei controlli....chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Articolo precedente

André Greipel ha rescisso il contratto con la Arkéa-Samsic

Articolo successivo

Il polpaccio di Brajkovič fa sensazione

Gli ultimi articoli in Magazine