Il MIT (Massachusetts Institute of Technology) ha sviluppato un tessuto sintetico ibridato con un batterio (Bacillus subtilis) che reagisce al livello di umidità e calore, ed è già utilizzato nella cucina giapponese. Le cellule di questo batterio aumentano di volume (sino al 50%) all’aumentare del livello di umidità. Integrato in un tessuto sintetico tramite un biofilm è possibile far aprire delle piccole alette sul tessuto stesso per far evaporare l’umidità e quindi il sudore corporeo. Un prototitpo di questo tessuto è stato realizzato da una joint venture tra Royal College of Art, il laboratorio del MIT Media Lab’s Tangible Media e New Balance.
Come si può vedere nel video, questo tessuto denominato Second Skin reagisce al calore e corporeo e relativa umidità durante un esercizio fisico facendo sollevare delle feritoie, permettendo cosi’ una maggiore ventilazione e la fuoriuscita di calore in eccesso.
Al posto di avere quindi delle zip da aprire sulle giacche ad esempio, nel futuro sarà forse possibile avere delle aperture che reagiscono in modo autonomo, calibrate sul tasso di umidità prescelto. Uno sviluppo interessante nei prossimi anni.