Jonas Vingegaard si schiera a favore del divieto di utilizzo del monossido di carbonio da parte dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA).
Il due volte vincitore del Tour de France (2022 e 2023), lo ha detto in un’intervista rilasciata al quotidiano francese Le Monde, ammettendo che la sua squadra, la Visma-Lease a bike, ne fa uso e spiega il motivo ed il come viene utilizzato: “La mia squadra usa il monossido di carbonio per misurare il volume del sangue e la massa totale di emoglobina. Inaliamo il monossido una volta prima di fare uno stage in altitudine. Alla fine dello stage ripetiamo l’operazione per calcolare la nostra capacità massima di assorbimento dell’ossigeno“.
Ma Vingegaard riconosce che l’uso del monossido di carbonio può essere utilizzato per migliorare le prestazioni: “Alcune squadre ne fanno un uso improprio, inalando regolarmente basse dosi di monossido di carbonio che portano a un aumento significativo delle prestazioni dei loro corridori. Questo non è giusto e l’Agenzia Mondiale Antidoping dovrebbe vietarlo”.
Il danese concorda con la posizione dell’UCI (Unione Ciclistica Internazionale), la quale il 12 dicembre ha annunciato di voler vietare l’uso del monossido di carbonio al di fuori di un “utilizzo medico”. Il Comitato direttivo dell’UCI, che si riunirà il 31 gennaio e il 1° febbraio, dovrebbe approvare questa decisione.
L’UCI ha anche chiesto alla WADA di “prendere posizione” su questa pratica legale, ma controversa. Ed attualmente è in corso un’indagine a riguardo da parte dell’agenzia antidoping.
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