Vingegaard fa l’impresa, vince la tappa e prende la maglia gialla

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Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) è la nuova maglia gialla, grazie alla vittoria nella 11^ tappa, Albertville-Col du Granon (151,7km e 4070mt di dislivello). Il danese ha tagliato il traguardo con 59″ di vantaggio su Nairo Quintana (Arkea-Samsic), secondo, e 1’10” su Romain Bardet (Team DSM), terzo. Ma soprattutto con 2’51” di vantaggio su Tadej Pogačar (UAE-Emirates) che perde così la maglia gialla e si ritrova ora 3° in classifica generale a +2’22” da Vingegaard e +6″ da Bardet.

Tappa memorabile, in cui è successo di tutto, dall’attacco al km 0 di Wout Van Aert e Mathieu van der Poel (poi ritirato), sino agli attacchi in forza della Jumbo-Visma sul col du Galibier per mettere in difficoltà Pogačar. Sloveno che però da par suo ha contrattaccato isolando Vingegaard, il quale è restato sempre alla sua ruota.

Il gruppo di testa si è ricomposto tra il Galibier e l’inizio del col du Granon, con intanto Warren Barguil che è andato in fuga solitaria. Sulle ripide rampe del Granon ha prima rotto gli indugi Nairo Quintana, su una salita a lui congeniale, seguito poi da un Bardet in ottima condizione. Ai -5km l’attacco decisivo di Vingegaard con Pogačar non solo incapace di inseguirlo, ma superato via via anche dagli altri nel gruppetto: Geraint Thomas e Adam Yates (Ineos) e David Gaudu (Groupama).

Pogačar può consolarsi avendo il record di numero di tappe consecutive vestendo la maglia bianca: 41. Che è anche il record assoluto di ogni classifica del Tour (maglia gialla, a pois e verde). Batte il record di Jan Ullrich nel periodo 1996-1998 (anche allora per la maglia bianca).

Vingegaard è invece alla sua prima vittoria al Tour, alla sua seconda partecipazione. In passato era già arrivato tre volte secondo di tappa: alla 17^tappa  (Col du Portet) e alla 18^ (Luz-Ardiden) nel 2021, ed alla  7^  tappa(La Super Planche des Belles Filles) quest’anno. In ognuna di queste occasioni il vincitore è stato Tadej Pogacar.

Appena toccate le alpi ed il Tour è aperto come non mai. Domani la tappa con l’alpe d’Huez, ma mancano ancora i Pirenei e la cronometro di Rocamadour. Lo spettacolo di oggi pare essere stato solo l’antipasto.

 

Commenti

  1. robeambro:

    Quindi secondo te doveva lasciar andare Roglic. Quindi Roglic va, lo lasci, ha venti secondi.. Secondo te cosa fanno poi Vingegaard e Thomas?

    Opzione uno: uguale uguale, provano a scattarti in faccia, e prima o poi uno riesce. E poi forse anche l'altro. E se intanto che temporeggi torna Majka, tornano anche Bardet e Quintana, e invece di aver solo Vingegaard ora ne hai tre di problemi. Ottimo.

    Opzione due: ti si mettono dietro per cinquanta km e poi ti scattano in faccia. Ah e se non hai fatto buon ritmo, Roglic (che intanto ha la collaborazione di Van Aert tornato indietro dalla fuga) ti ha ripreso due minuti. Ottimo.

    Congratulazioni caro utente! Hai appena fallito il patentino da diesse amatoriale su un forum di bici.
    Thomas e scattare in faccia non possono stare nella stessa frase
  2. samuelgol:

    Ancor di più fatico a capire perchè nascondersi. I tuoi messaggi, alla fine di ogni tappa, di ogni corsa sono a senso unico. A volte espliciti, a volte meno, ma chiaramente uniti da un unico pensiero.
    Io espongo dati, poi certo che ho la mia opinione su come si arrivi a certi dati ma ognuno può trarre le sue conclusioni, puoi anche pensare che certe prestazioni siano dovute a migliori allenamenti, ai dischi o, perchè no, al fatto che Pogi, Vinge e compagnia siano atleti più forti di Froome, Nibali o Contador a livello assoluto. cosa che può pure essere, magari vanno più forte dei loro predecessori perchè SONO più forti dei loro predecessori.
    Se vuoi scrivo che ultimamente vanno piano, se la cosa ti urta troppo
  3. Kuter 72:

    Non puoi scattare dietro a tutti... sali di passo ad andatura costante se scatta roglic...... e marchi stretto solo l'altro che era piu vicino in classifica.
    Vorrei farti presente che ha vinto un tour su Roglic solo con la crono finale, perchè Primoz è crollato.
    Lasciarlo andare sarebbe stato enormemente rischioso, non poteva fare altro, essendo rimasto senza compagni.
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