Vingegaard schianta tutti e consolida la maglia gialla

451

Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) ha vinto la cronometro di 22km tra Passy e Combloux. L’impressionante danese ha battuto il suo rivale Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) sul traguardo con 1’38” e ha allungato il suo vantaggio nella classifica generale.

Unici dominatori di questa cronometro Vingegaard e Pogacar hanno relegato quasi tutti gli altri a più di tre minuti. I due uomini sono arrivati primi e secondi a ogni punto intermedio, con Vingegaard davanti a Pogacar in ogni occasione. Terzo un fenomenale Wout van Aert in una cronometro non certo favorevole alle sue caratteristiche, comunque a +2’51” dal compagno di squadra, ma “primo dei normali” come ha detto lui stesso dopo il traguardo.

Tra gli altri favoriti, Pello Bilbao (Bahrain Victorious) 4° a +2’55”, Simon Yates (Jayco AlUla)  5° a +2’58”, e Adam Yates (UAE Team Emirates), 7° a +3’12” sono stati i migliori della giornata.
Grazie alla sua buona prestazione Adam Yates conquista il 3° posto in classifica generale davanti a Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers), un po’ meno a suo agio (12° a +3’36”) nella crono odierna. Lo spagnolo è ora quarto, a cinque secondi dal podio.

Chiaramente poco contento Tadej Pogačar, che ha detto di “non aver vissuto al miglior giornata”, ma che ha anche aggiunto che il Tour non è chiuso, promettendo battaglia.

Abbastanza curiose le dichiarazioni di Vingegaard nel dopo tappa, quasi a giustificarsi per la prestazione monstre: “Non so come spiegarlo, ho sentito subito che stavo vivendo una giornata incredibile. Stavo facendo watt molto alti anche quando mi risparmiavo, ho persino pensato che il mio PM fosse rotto“.

Commenti

  1. paxmax75:

    Certo, non lo metto in dubbio questo, è sicuramente una scelta soggettiva ma non si può dire che la bici da crono in salita sia meglio della bici super leggera. La mia riflessione era sul fatto che Vingegaard ha fatto una prestazione stratosferica nonostante le condizioni non proprio ottimali. Fosse stata una cronoscalata con la bici da salita per tutti la cosa avrebbe fatto sicuramente meno scalpore. A questo nulla toglie che Vingegaard sia un fenomeno ma quando un fenomeno straccia un altro fenomeno, anche in condizioni particolari, si rimane un po' spiazzati, almeno io...
    superleggera, dove? le bici devono essere minimo 6.8 kg.
    Come fai a sapere che quella di VINE era più pesante? di certo le ruote sono due mondi opposti come rilancio / effetto volano.
  2. pepe:

    superleggera, dove? le bici devono essere minimo 6.8 kg.
    Come fai a sapere che quella di VINE era più pesante? di certo le ruote sono due mondi opposti come rilancio / effetto volano.
    Forse sono stato fuorviante chiamandole bici superleggere, mi riferivo semplicemente alla bici da salita contrapponendola a quella da crono che è più pesante. Non ho fatto nessun ragionamento sulla leggerezza delle bici in termini assoluti.
  3. martin_galante:

    Non stai contando che powless e ciccone hanno cambiato la bici prima dell'intertempo per minimizzare il tempo del gpm, mentre Pogacar l'ha cambiata già in salita per minimizzare il tempo perso nel cambio. Il punto di Pogacar era che la salita continuava anche dopo il gpm fino all'arrivo e quindi il tempo perso nel cambio (forse) poteva recuperarsi in parte al gpm in parte dopo.
    La parte dopo il gpm era decisamente veloce per loro, li la bici da crono era un vantaggio sicuramente rispetto a quella tradizionale

    Ma già a 22km/h è quasi sicuramente meglio se si riesce a fare i watt
Articolo precedente

Matteo Jorgenson si ritira dal Tour

Articolo successivo

Il volo di Felix Gall. Il crollo di Pogačar

Gli ultimi articoli in News