Alla fine la riserva è stata sciolta: Jonas Vingegaard correrà il Tour de France. In che condizioni? « È la domanda più difficile a cui rispondere”, ha dichiarato Merijn Zeeman, il manager della Visma-Lease a bike in un’intervista a L’Equipe.
“È stato subito chiaro che il programma previsto inizialmente, cioè il campo di allenamento in Sierra Nevada, il Delfinato e poi il secondo campo di allenamento in quota a Tignes, non era possibile“, ha spiegato l’olandese. “Ma abbiamo analizzato i suoi progressi settimana per settimana con il suo allenatore Tim Heemskerk, e abbiamo immaginato il livello che avrebbe potuto raggiungere, e oggi è in forma, in salute e molto motivato. È in grado di lottare per la Maglia Gialla? Non abbiamo garanzie, siamo un po’ all’oscuro di ciò che è possibile per lui. Ma è abbastanza bravo per affrontare la sfida, ed è uno di quei corridori che possono vincere il Tour“.
Zeeman ha insistito sulla motivazione del suo corridore, che “già in ospedale a Vitoria (dove è rimasto per dodici giorni dopo l’incidente-ndr-) aveva il desiderio di fare il meglio possibile al Tour“. Questa determinazione lo ha accompagnato ogni giorno, dal momento in cui ha ripreso a pedalare all’aperto all’inizio di maggio, “quando era stanco dopo un’ora di corsa in piano in Danimarca. A quel punto, eravamo molto lontani dal Tour“. “Gli ultimi mesi non sono stati sempre facili“, ha dichiarato Vingegaard in un comunicato, affermando di “non vedere l’ora di iniziare“.
Ad ogni modo le alternative non erano in grado di dare garanzie a quanto pare, viste le parole di Zeeman riguardo il danese, che è: “l’unico corridore della nostra squadra che al momento può vincere il Tour“; parole con cui ha spazzato via i piani B che erano rappresentati da Sepp Kuss (vincitore dell’ultima Vuelta) e Matteo Jorgenson (vincitore della Parigi-Nizza, secondo al Delfinato), che invece saranno i principali luogotenenti in montagna per Jonas.
“Sarà dura nella prima settimana“, ha avvertito Merijn Zeeman. “Questa prima parte è a vantaggio di Tadej Pogacar, anche se Jonas fosse stato al meglio. Sarebbe stato meglio iniziare lentamente, ma non possiamo farci nulla, quindi ne sapremo di più dopo il primo fine settimana. Abbiamo un piano per ogni scenario, ma in ogni caso lotteremo per tre settimane fino agli ultimi metri di Nizza, sperando che tutto si riduca sul filo di lana. Se ci riusciremo sarà la vittoria più incredibile per la nostra squadra“.
“Non c’è la pressione di vincere come l’anno scorso, quando qualsiasi altro risultato sarebbe stato una delusione. La nostra prima vittoria è avere questi ragazzi (Vingegaard e Van Aert) a questo livello. UAE e Pogacar proveranno quello che abbiamo provato noi l’anno scorso, perché venire al Tour per vincere crea assolutamente molta emozione e pressione. Ma vedere Jonas con un numero di gara mi riempie di orgoglio”.
Non che gli altri anni la UAE e Pogačar siano andati al Tour non per vincere come favoriti alla pari di Vingegaard, ma il ragionamento di Zeeman cela una grande verità del ciclismo: quando tutto sembra scontato in realtà non lo è.
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