Vingegaard “un passo indietro”

Durante lo scorso Tour de France la Visma-LAB e lo stesso Jonas Vingegaard avevano più volte ripetuto che le prestazioni fatte in corsa erano di livello identico se non migliore a quelle dell’anno precedente, in particolare riferendosi ai soliti watt prodotti in certe circostanze, come le salite. Il cronometro però era stato impietoso nel confronto con Tadej Pogačar, segnando a Nizza un ritardo di 6’17” per il danese. Ora Jonas ha rivelato che le cose non stavano proprio cosi, in un’intervista alla Tv danese TV2 Sport.

“E’ chiaro che ho perso quest’anno, quindi non ho la stessa sicurezza di prima, ma credo comunque di poter ancora vincere. Penso che con la giusta preparazione potrò fare molto bene e lottare per la vittoria”

Il tenore delle dichiarazioni riguardo le proprie prestazioni non è lo stesso della scorsa estate:

“Tutti i parametri erano un po’ più bassi. Penso che di fondo in ogni parametro mancavo di qualcosa in rapporto a cosa posso fare. Non ero esplosivo come al solito perché avevo perso un sacco di massa muscolare, quindi anche su salite lunghe non riuscivo a produrre gli stessi watt che facevo prima dell’incidente. Mi mancava qualcosa in rapporto a com’ero prima della caduta” (allo scorso giro dei Paesi Baschi -ndr-).

Per questo Vingegaard, conscio di essere “un passo indietro” rispetto al suo rivale sloveno, deve cercare di fare qualcosa in più per “colmare il divario”:

“E’ chiaro che non posso prendermi una pausa di 3 mesi, quindi devo continuare e cercare di colmare il divario che c’era con Pogačar quest’anno. Sia in relazione alla massa muscolare, ma anche cercando di migliorare e vedere se potrò sfidarlo il prossimo anno”.

“Con la preparazione che sto facendo mi do anche motivazione e fiducia per credere che potrò fare un miglior Tour di quello di quest’anno”.

Per quanto riguarda le insistenti voci sulla sua partecipazione al prossimo Giro d’Italia il danese non conferma e non smentisce:

“Leggo da varie parti che correrò il Giro, quindi forse correrò il Giro”, dice, con un sorrisetto sornione, ma poi precisa: “Non abbiamo ancora deciso, e lo faremo solo più avanti, perché penso sempre che il Tour è la cosa più importante nel ciclismo”.

“È chiaro che si può pensare che sia una buona preparazione (al Tour -ndr-) e che se c’è una possibilità di vincerlo sia una cosa fantastica correrlo, ma penso anche che non comprometterò mai le mie possibilità di vincere il Tour”.

L’obiettivo principale è correre il Tour, e si potrebbe pensare che il Giro sia un modo per prepararlo e quindi scegliere di correrlo, ma ci sono anche un sacco di incognite durante una corsa piuttosto che ad un Training Camp“.

Porta aperta al Giro quindi, nella speranza di vederlo comunque protagonista in bei duelli al Tour.

 

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Pubblicato da
Piergiorgio Sbrissa

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