Il Ghisallo è una salita celebre in una zona molto bella sul lago di Como. E’ anche il luogo in cui sorge il famoso santuario della Madonna del Ghisallo, patrona dei ciclisti, che negli anni ha raccolto ex-voto e memorabilia riguardante il ciclismo. Tanto da diventare una meta per tutti gli appassionati, compresi non pedalanti. Oltre che essere stato meta del primissimo “raduno nazionale” di questo forum nel lontano 2004!
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Giusto a fianco del santuario dal 2006 è sorto un importante museo, il Museo del ciclismo. Un museo nato per volontà di Fiorenzo Magni, che ne è presidente e che è diventato una struttura di importanza internazionale, sia per la qualità delle sue esposizioni sia per quella degli eventi e simposi che vi si tengono.
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Al suo interno sono esposte sia un gran numero di biciclette donate da aziende, campioni ed ex-campioni, sia maglie, abbigliamento, foto e tutto quello che concerne il mondo del ciclismo. Tutti pezzi importanti pero’. E questo è sicuramente un punto di forza di questo museo, dato che l’immancabile percorso espositivo in cui si puo’ ripercorrere la storia del ciclismo e della bicicletta in genere nella sua evoluzione è puntellata da cimeli di pregio.
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Menzione particolare alla raccolta di tutte le maglie rosa originali dei vincitori dei Giri d’Italia. Progetto ancora in corso, visto che qualche annata è da completare
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Girando per il museo pero’ potrete perdervi nell’osservare tutta una serie di accessori dei quali ognuno meriterebbe un racconto a se. Come le targhe di immatricolazione per velocipedi dei primi anni del ‘900.
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In particolare, oltre ai cimeli dei grandi campioni, merita la piccola “bottega artigiana” che è stata ricostruita all’interno di uno spazio espositivo in cui fanno bella mostra di se tutti gli attrezzi che servivano una volta alla fabbricazione e manutenzione di biciclette ed accessori vari. Tutti provenienti dalla vera bottega di Giannino Albé, un telaista attivo in Brianza col marchio “Gigante”. Padre di uno degli attuali conservatori del museo.
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Non solo bici da corsa e di campioni pero’, ma anche modelli di interesse storico, prototipi e curiosità. Un buon modo per per conoscere la storia della bicicletta e sfatare tanti miti odierni (in foto una bici interamente in alluminio del 1935)
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Uno in particolare resiste bene anche oggi ed è quello del peso delle bici dei tempi gloriosi di Coppi e Bartali. Nel seminterrato del museo, ci sono varie sale per seminari e simposi che si aprono su altre 3 sale dedicate alla italica “trinità” ciclistica: le sale Coppi, Bartali e Magni. In ognuna sono esposte biciclette appartenute ai 3 campioni, oltre che foto e documenti. Soppesandone in mano una ci si puo’ rendere conto come il peso sia ben più basso di quello che si favoleggia ancora oggi!
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Il museo è completato da una fornita biblioteca, con tutti i numeri di tutte le riviste italiane di ciclismo oltre che numerosi libri e video oltre che da un percorso multimediale sull’evoluzione del ciclismo.
Un museo che vale sicuramente la pena di visitare per ogni ciclista, magari anche con la famiglia per avvicinarla alla propria passione e ad un pezzo importante di storia d’Italia.
Visita da fare magari proprio in bici solcando le strade del Giro di Lombardia, Coppa Agostoni e Giro d’Italia, approfittando di paesaggi splendidi ed ottime occasioni per mettere le gambe sotto il tavolo.
Per ulteriori informazioni ed orari: Sito Museo
Per gli aggiornamenti sugli eventi la pagina Facebook del museo.
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