Una volta era Ferriveloci, di cui avevamo a suo tempo già raccontato la genesi. Ora quella realtà non c’è più per le traiettorie della vita che a volte si incrociano ed a volte divergono. Al suo posto, ma sempre nello stesso posto, ora c’è Fabrica. Si oltrepassa il portone di un tipico stabile milanese, si sale una scaletta e poi si attraversa uno scenografico ponticello di metallo per accedere ad un atelier molto luminoso in cui mi attendono Paolo e Francesco. Paolo Paciucci lo avevo già incontrato qui per la precedente visita, mentre Francesco, il cui accento fiorentino fa molto esotico a Milano, è una nuova conoscenza.
Rispetto la realtà precedente le novità sono…le biciclette. Fabrica si è allontanata dalla matrice pista e fixie (anche se restano in produzione ovviamente) concentrandosi su un modello strada ed uno Cx/Gravel.
Questi modelli sono la base di partenza per una customizzazione che ha come unico limite la fantasia del cliente, pur nel rispetto di un progetto e delle scelte tecniche di base di Paolo e Francesco, i quali, dopo qualche anno in cui si “sono sporcati le mani” hanno imboccato e maturato la loro personale via.
Le loro bici si basano su tubazioni Columbus fatte apposta su loro disegno, linee e grafiche pulite ed essenziali. Oltre ad alcuni dettagli tecnici studiati e realizzati da loro che definiscono e danno personalità ai loro prodotti.
L’esperienza porta a volte disillusione, ma anche concretezza, e fa positiva impressione vedere concretezza in ragazzi giovani che si dedicano all’artigianato delle bici. Attività che in Italia vive momenti difficili per le varie congiunture e burocrazie, ma che spesso non riesce a smarcarsi dalla sola (seppur necessaria) “passione”.
L’impressione dunque è che i prodotti siano di “sostanza”, anche se con dettagli curati e moderni. Francesco ha sottolineato che per loro il cliente è uno stimolo, e che grazie alle idee del cliente imparano e vengono stimolati a cercare nuove soluzioni.
E colpisce come entrambe siano motivati alla condivisione del loro savoir faire (anche con video), cosa non sempre scontata tra gli artigiani telaisti, spesso gelosi dei loro “segreti”. A testimonianza di una volontà di miglioramento senza paura di essere giudicati.
Sempre all’insegna di quella sostanza di cui dicevo prima, e non magari facendo solo “vetrina” con una bella verniciatura.
Non resta che fare i migliori auguri a Fabrica Cycles ed invitare chi è realmente interessato a prodotti artigianali (a prezzi onesti) in acciaio a fargli visita attraversando il ponticello di ferro.
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