Vittoria o sopravvivenza? La lotta per i punti UCI

Bella intervista del sito giapponese ciclowired.jp a Matt Hayman, ex corridore, vincitore della Paris-Roubaix 2016, ed ora DS della Jayco-AlUla. In particolare per il tema della lotta per le vittorie ed i punti UCI nell’epoca Pogačar.

L’inizio è brutale: “perché nessuno può fermare le cavalcate solitarie di Pogačar? Perché non ha nulla a che fare con noi“. Ecco riassunta in una riga la realtà nel gruppo Pro oggi.

Quindi cosa resta come obiettivo a tante squadre tolta la possibilità di vittoria? Hayman: “Svelo un segreto? I punti UCI“.

Se i corridori puntano alla vittoria, non ci si può aspettare di prendere una massa di punti UCI. Le vittorie di Pogačar non hanno nulla a che fare con noi. A Montreal (dove Pogačar ha vinto con un attacco solitario di 23,3 km -ndr-) invece di stare nel gruppo di testa attaccando a turno abbiamo lasciato che fosse la UAE-Emirates a tirare il gruppo, puntando a tenere più corridori possibili nella Top10.”

Lo logica è semplice: i punti UCI assegnati al vincitore del GP di Montreal ad esempio sono 500. Tuttavia piazzando tre corridori nella Top10, ad es. al 2°, 5° e 9° posto una squadra potrebbe incamerare 725 punti.

Questo atteggiamento non è dovuto solo a Pogačar ovviamente, ma anche al sistema di promozione/retrocessione in uso nel WorldTour, come in questo triennio 2023-2026, alla fine del quale le tre peggiori squadre delle 18 WT retrocederanno a Pro-Conti e le tre migliori Pro-Conti saliranno nella massima divisione.

Non abbiamo rinunciato alle vittorie fin dall’inizio. Le tattiche cambiano a seconda dell’anno del ciclo triennale, e al Lombardia ad es. anche noi puntavamo alla vittoria. Ma quando Pogačar ha attaccato e la vittoria è diventata impossibile abbiamo cambiato la nostra strategia per guadagnare punti UCI“, spiega Hayman. E questa è la tattica di molte squadre: lasciarr perdere la vittoria improbabile per riunire le forze e piazzare più corridori possibili a punti.

Alla fine del 2024 la Jayco è al 15° posto tra le squadre WT. Anche se non è lontana al 19° posto nella zona di retrocessione è in grado di garantirsi il posto nel WT.  Ecco spiegata l’attenzione costante per i punti UCI, in particolare nell’ultimo anno del triennio:

Perché siamo sempre sotto pressione dagli sponsor. Se sei in pericolo di retrocessione è più importante avere punti UCI per salire dall’8° al 6° posto nella classifica delle squadre piuttosto che vincere 3 volte in gara. Quando una squadra vende i diritti per le sponsorizzazioni l’importo varia notevolmente a seconda che sia nella top 10 del mondo o che sia in competizione per la retrocessione. Ci sono sempre aziende che vogliono vedere i loro nomi al Tour de France”.

Il 2025 sarà l’ultimo anno nel triennio della battaglia per la promozione o retrocessione delle squadre. Per Hayman “…la prossima stagione, l’ultimo anno del ciclo triennale, sarà più interessante e realistica“.

La sostanza non cambia però, ed il risultato è dato dalla combinazione dei due fattori: punti UCI e strapotere di alcuni corridori/squadre:

È un sistema che uccide la competizione” […]”Anche se Pogačar fosse stato alla Soudal o alla EF avrebbe vinto nelle grandi corse come il Tour“, ha detto Hayman. “Anche se non ci fosse un sistema di promozione e retrocessione lo strapotere dell’attuale campione del mondo non cambierebbe. Tuttavia, il sistema attuale, che aumenta il valore dei punti UCI più del necessario, è ironicamente uno dei motivi per cui a Pogačar è permesso di correre praticamente da solo“.

È una lotta dura, ma vogliamo continuare a costruire una squadra che erediti la tradizione GreenEdge”. Una dura lotta per molte squadre.

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