La "bici corta" di Ri.Gi. (Rinaldi Giorgio) veniva costruita a Padova nelle officine Ri.Ma. (Rinaldi Mario) padre di Giorgio in via Tiziano Aspetti a Padova.
La Rima costruiva mobili, sedie, poltrone, ecc. di design per uffici, comunità, scuole, università, sale congressi o riunioni, ecc., quindi possedeva le necessarie maestranze per la lavorazione dei telai.
L'idea era quella di accorciare il più possibile l'interasse tra la ruota anteriore e posteriore con lo scopo di aumentare la velocità in curva (il raggio di sterzata di un veicolo corto è inferiore a quello di un veicolo lungo) e di aumentare lo scatto.
E' un telaio adatto a cronometro, pista con pignone fisso, salita.
Nelle gare era necessario prendere la mano quando si era in gruppo dato che quelli che erano davanti dovevano fare le curve più larghe.
Un punto debole era l'attacco del deragliatore che doveva essere ben solido dato che era saldato su una superficie stretta.
Inoltre, il tratto corto della catena tra volantina e
ruote libere, costringeva a non usare alcune combinazioni di rapporti per non avere la catena troppo disassata anche se, una volta capito il meccanismo, si componevano ruote libere con numero di denti dei pignoni adatti.
Indubbiamente era più leggero ed assorbiva di più le vibrazioni sotto la sella data la aumentata elasticità.
Circa a metà dei due tubi era saldato un archetto orizzontalmente, di rinforzo.
Io possiedo ancora due telai nuovi mai usati ed ho corso da dilettante allievo e juniores dal '76 al '81 con questo tipo di telaio.
Il telaio Ri.Gi. ha vinto il compasso d'oro nel '79.
Giorgio Rinaldi è deceduto nel '93.
A proposito: era mio zio.
Fabio Mazzari