Un nuovo marchio é nato in Italia recentemente. Legend.
In realtà è un marchio "nuovo", ma con un'appendice importante: "handmade by Bertoletti". Importante perché Marco Bertoletti é tutt altro che nuovo al mondo del ciclismo e dei telaisti, avendo iniziato la propria attività nel 1977 in seno alla ditta Ciöcc, nome importante della bergamasca, oltre che in Italia ed anche all'estero. Per poi passare a lavorare per Rossin ed ora in proprio.
I conti son presto fatti: 32 anni di esperienza passando, come da tradizione, dalle saldobrasature al tig prima su acciaio e poi sull' alluminio, ma con il plus di una esperienza non comune col titanio, e l'apertura mentale necessaria (che a molti é venuta a mancare) nei confronti del carbonio e delle varie tecniche per "cucinarlo".
Insomma, uno chef da 3 stelle Michelin (ristoranti non copertoni) :-)
L'altra anima del marchio é il già noto utente del forum Balo, ma di lui parleremo più avanti.
Perché Legend? E soprattutto "per chi?"
Si fa presto a capirlo già leggendo il listino: é un marchio che si rivolge ad una élite di persone dalla buona disponibilità economica e soprattutto, per come é stato caratterizzato il prodotto, a chi vuole qualità senza compromessi ed un servizio "sartoriale".
E' Marco stesso che mi spiega e mi mostra a ritmo da buon bergamasco ( in 1h avremmo fatto 5km a piedi dentro il capannone e mi saranno stati offerti 4 caffé...) i macchinari e le varie fasi di costruzioni dei suoi telai.
La ditta si compone di 5 elementi che si adoperano nelle varie fasi, tutte strettamente manuali, di preparazione e rifinitura dei prodotti, ma sempre rigorosamente supervisionati da Marco, che ovviamente sale in cattedra quando si tratta di usare il cannello.
Quando dico cannello di saldatura, ovviamente mi riferisco ai modelli in metallo che sono proposti con le ali di Legend: ovvero in titanio e acciaio.
I modelli in acciaio sono il Sella Ronda ed il Fedaia, classicissimi telai in acciaio con congiunzioni, fatti secondo i crismi della nostra tradizione, con particolari curati e rifiniti al meglio con cromature e verniciatura di qualità. Ovviamente la scelta di colorazioni e finiture é a scelta, sempre secondo il principio del "su misura".
Per quanto riguarda il titanio direi che il livello di qualità é davvero elevato.
Una volta prese le misure del cliente, sentite le sue esigenze ed elaborato il "piano di battaglia", questo viene inserito in una macchina che comanda una dima robotizzata che fissa gli appoggi dei tubi per lunghezza ed angoli secondo progetto al millimetro (e meno).
A questo punto i tubi vengono fissati, ovviamente dopo essere stati opportunamente e minuziosamente preparati, con taglio e sgolatura, e puntati direttamente su questa dima.
Fatto questo si passa alla saldatura. In campana. Purtroppo di questa fase non posso farvi vedere immagini, per via di un "gentleman agreement" col sig. Bertoletti che mi impedisce di farlo. D'altronde, la campana é un nuovo modello...e gli chef sono gelosi dei loro trucchi.
Resta il fatto che questo sistema, per cui la saldatura viene fatta completamente in un'atmosfera di argon puro, al contrario che sigillando i tubi e pompando argon all'interno del telaio, garantisce risultati senza compromessi, in quanto la purezza della saldatura é massima.
Questo sistema ha in ogni caso anche i suoi svantaggi : ovvero la difficoltà del fare la saldatura. Il pezzo da saldare viene manipolato ad una distanza maggiore e ci vuole parecchio "manico" per farla, senza contare che le braccia di chi salda sono infilate "sottovuoto" nella campana e la pressione non facilita certo il tutto, senza contare la fatica fisica vera e propria. La differenza sul prodotto finito é la garanzia di una qualità al massimo grado.
D'altronde ad un certo livello la differenza la fanno i dettagli.
Una volta saldato il telaio, le saldature vengono limate, il telaio lucidato e le scritte laserate.
Sulla limatura apro una parentesi importante: il cordone di saldatura non viene "limato" nel vero senso della parola, dato che questo ovviamente lo indebolirebbe, ma viene, diciamo, "lucidato in profondità" con una particolare paglia abrasiva solo a fini estetici.
Per quanto riguarda il carbonio il tipo di costruzione scelta é quella con fasciatura. D'altronde visto che qui é tutto rigorosamente su-misura la scelta era praticamente obbligata. Anche qui, alcuni passaggi non posso mostrarveli, ma si tratta sempre di "trucchi del mestiere" che costano prove ed errori e tanti anni di esperienza.
Le tubazioni (di origine italiana) sono preparate secondo le esigenze del cliente, quindi scelte in base ai rinforzi interni ed agli spessori più adatti per ogni singolo tubo ed il loro utilizzo nel telaio. Fatto questo, la procedura é identica a quella dei telai in titanio, fatto salvo l'utilizzo di colla invece che saldatura per puntare i tubi.
Una volta puntato viene passato in forno e quindi portato in "sartoria".
Utilizzo questo termine perché questa é l'impressione che fa questa fase: da un congelatore vengono tirate fuore le "fasce" di carbonio pre-impregnato che andranno a "saldare" i tubi, le quali vengono ritagliate a mano in base alla zona che andranno a ricoprire e quindi incollate.
Queste fasce sono posate una sull'altra in ordine crescente e secondo una certa direzione. Quindi in base alla lunghezza dei tubi, cioé delle taglie, hanno sempe dimensione e forme diverse.
Finito di fasciare il telaio questo viene ricoperto, sempre a mano, con degli strati di "tessuto", che serviranno a non far comprimere troppo le fasciature una volta messo il telaio nel sacco del sottovuoto.
Tutta questa operazione é completamente fatta a mano e dura all'incirca 6 ore (!). Una volta cosi' preparato il telaio, viene infilato in un sacco di plastica sotto vuoto, quindi messo in autoclave dove cucinerà per un certo tempo.
Il telaio, dal prendere i tubi dal magazzino fino al grezzo pronto per essere mandato in verniciatura, occorre di 15 ore di lavoro. Questo credo sia davvero impressionante e dia la misura della perizia con cui il tutto viene svolto.
Vi sono altri passaggi di questa lavorazione che non vi mostro e non vi descrivo sempre per accordi, ma vi assicuro che aggiungono un bel po' di lavoro da fare a mano.
Una volta verniciati, i telai sono pronti per essere montati e cavalcati.
E' a questo punto che entra in scena Balo, che mi mostra alcuni modelli già montati, tra cui il suo personale montato col DA elettronico.
Bici che in ogni caso avevo già visto alla gf Colnago, anche se solo al via, perché Gabriele pedala forte :-)
Ai primi di Ottobre verrà inaugurato uno showroom Legend vicino Piacenza in cui verranno esposte le bici ed i marchi di componentistica ed abbigliamento "affiliati". Showroom nel quale, cosa più importante, si potranno provare le bici nelle belle strade dei colli piacentini. Ma di questo potrete informarvi direttamente da Balo.
Per quanto riguarda il lato "tecnico" c'é poco da dire: niente é lasciato al caso ed i prodotti sono sicuramente curati nei minimi dettagli. Basti guardare la pulizia del passaggio cavi del DA elettronico.
Marco Bertoletti, ovviamente, da buon artigiano concreto che sa quello che fa non si spreca in parole o spiegazioni inutili e ricorda che una buona geometria é il fattore principale per la prestazione di una bici. Precisando che lui "la gente la mette in bici, non su un trabiccolo dove si deve solo pedalare da fermo". E per quello ci vuole occhio, prove ed esperienza.
Esperienza che sicuramente non gli manca, e si vede. Oltre ad una conoscenza costantemente aggiornata delle nuove tecnologie. Alcune delle quali le critica esplicitamente come trovate commerciali. Indice che le sue sono scelte consapevoli, magari criticabili, ma comunque scelte e non un correre dietro alla moda del momento. E con grande onestà ricorda che lui le sue scelte le fa da telaista, non da "carbonaro", come dice lui, che progetta le fibre e le altre soluzioni tecniche, che lui si riserva solo di provare ed utilizzare.
In ogni caso potrete verificarlo voi stessi, dato che il tipo di prodotto impone delle attenzioni particolari verso il cliente sia in fase di spiegazione tecnica che post-vendita, trattandosi di un prodotto che si rivolge ad una clientela d'élite. Se vorrete acquistare un telaio Legend avrete tutto il tempo di porre domande in quantità e sopratutto provare con mano questi prodotti.
Poi, ci penserà il sommelier Balo nel consigliarvi i vini migliori da abbinare alle prelibate pietanze cucinate dallo chef Bertoletti.:-)
http://www.legendfactory.eu/home/
In realtà è un marchio "nuovo", ma con un'appendice importante: "handmade by Bertoletti". Importante perché Marco Bertoletti é tutt altro che nuovo al mondo del ciclismo e dei telaisti, avendo iniziato la propria attività nel 1977 in seno alla ditta Ciöcc, nome importante della bergamasca, oltre che in Italia ed anche all'estero. Per poi passare a lavorare per Rossin ed ora in proprio.
I conti son presto fatti: 32 anni di esperienza passando, come da tradizione, dalle saldobrasature al tig prima su acciaio e poi sull' alluminio, ma con il plus di una esperienza non comune col titanio, e l'apertura mentale necessaria (che a molti é venuta a mancare) nei confronti del carbonio e delle varie tecniche per "cucinarlo".
Insomma, uno chef da 3 stelle Michelin (ristoranti non copertoni) :-)
L'altra anima del marchio é il già noto utente del forum Balo, ma di lui parleremo più avanti.
Perché Legend? E soprattutto "per chi?"
Si fa presto a capirlo già leggendo il listino: é un marchio che si rivolge ad una élite di persone dalla buona disponibilità economica e soprattutto, per come é stato caratterizzato il prodotto, a chi vuole qualità senza compromessi ed un servizio "sartoriale".
E' Marco stesso che mi spiega e mi mostra a ritmo da buon bergamasco ( in 1h avremmo fatto 5km a piedi dentro il capannone e mi saranno stati offerti 4 caffé...) i macchinari e le varie fasi di costruzioni dei suoi telai.
La ditta si compone di 5 elementi che si adoperano nelle varie fasi, tutte strettamente manuali, di preparazione e rifinitura dei prodotti, ma sempre rigorosamente supervisionati da Marco, che ovviamente sale in cattedra quando si tratta di usare il cannello.
Quando dico cannello di saldatura, ovviamente mi riferisco ai modelli in metallo che sono proposti con le ali di Legend: ovvero in titanio e acciaio.
I modelli in acciaio sono il Sella Ronda ed il Fedaia, classicissimi telai in acciaio con congiunzioni, fatti secondo i crismi della nostra tradizione, con particolari curati e rifiniti al meglio con cromature e verniciatura di qualità. Ovviamente la scelta di colorazioni e finiture é a scelta, sempre secondo il principio del "su misura".
Per quanto riguarda il titanio direi che il livello di qualità é davvero elevato.
Una volta prese le misure del cliente, sentite le sue esigenze ed elaborato il "piano di battaglia", questo viene inserito in una macchina che comanda una dima robotizzata che fissa gli appoggi dei tubi per lunghezza ed angoli secondo progetto al millimetro (e meno).
A questo punto i tubi vengono fissati, ovviamente dopo essere stati opportunamente e minuziosamente preparati, con taglio e sgolatura, e puntati direttamente su questa dima.
Fatto questo si passa alla saldatura. In campana. Purtroppo di questa fase non posso farvi vedere immagini, per via di un "gentleman agreement" col sig. Bertoletti che mi impedisce di farlo. D'altronde, la campana é un nuovo modello...e gli chef sono gelosi dei loro trucchi.
Resta il fatto che questo sistema, per cui la saldatura viene fatta completamente in un'atmosfera di argon puro, al contrario che sigillando i tubi e pompando argon all'interno del telaio, garantisce risultati senza compromessi, in quanto la purezza della saldatura é massima.
Questo sistema ha in ogni caso anche i suoi svantaggi : ovvero la difficoltà del fare la saldatura. Il pezzo da saldare viene manipolato ad una distanza maggiore e ci vuole parecchio "manico" per farla, senza contare che le braccia di chi salda sono infilate "sottovuoto" nella campana e la pressione non facilita certo il tutto, senza contare la fatica fisica vera e propria. La differenza sul prodotto finito é la garanzia di una qualità al massimo grado.
D'altronde ad un certo livello la differenza la fanno i dettagli.
Una volta saldato il telaio, le saldature vengono limate, il telaio lucidato e le scritte laserate.
Sulla limatura apro una parentesi importante: il cordone di saldatura non viene "limato" nel vero senso della parola, dato che questo ovviamente lo indebolirebbe, ma viene, diciamo, "lucidato in profondità" con una particolare paglia abrasiva solo a fini estetici.
Per quanto riguarda il carbonio il tipo di costruzione scelta é quella con fasciatura. D'altronde visto che qui é tutto rigorosamente su-misura la scelta era praticamente obbligata. Anche qui, alcuni passaggi non posso mostrarveli, ma si tratta sempre di "trucchi del mestiere" che costano prove ed errori e tanti anni di esperienza.
Le tubazioni (di origine italiana) sono preparate secondo le esigenze del cliente, quindi scelte in base ai rinforzi interni ed agli spessori più adatti per ogni singolo tubo ed il loro utilizzo nel telaio. Fatto questo, la procedura é identica a quella dei telai in titanio, fatto salvo l'utilizzo di colla invece che saldatura per puntare i tubi.
Una volta puntato viene passato in forno e quindi portato in "sartoria".
Utilizzo questo termine perché questa é l'impressione che fa questa fase: da un congelatore vengono tirate fuore le "fasce" di carbonio pre-impregnato che andranno a "saldare" i tubi, le quali vengono ritagliate a mano in base alla zona che andranno a ricoprire e quindi incollate.
Queste fasce sono posate una sull'altra in ordine crescente e secondo una certa direzione. Quindi in base alla lunghezza dei tubi, cioé delle taglie, hanno sempe dimensione e forme diverse.
Finito di fasciare il telaio questo viene ricoperto, sempre a mano, con degli strati di "tessuto", che serviranno a non far comprimere troppo le fasciature una volta messo il telaio nel sacco del sottovuoto.
Tutta questa operazione é completamente fatta a mano e dura all'incirca 6 ore (!). Una volta cosi' preparato il telaio, viene infilato in un sacco di plastica sotto vuoto, quindi messo in autoclave dove cucinerà per un certo tempo.
Il telaio, dal prendere i tubi dal magazzino fino al grezzo pronto per essere mandato in verniciatura, occorre di 15 ore di lavoro. Questo credo sia davvero impressionante e dia la misura della perizia con cui il tutto viene svolto.
Vi sono altri passaggi di questa lavorazione che non vi mostro e non vi descrivo sempre per accordi, ma vi assicuro che aggiungono un bel po' di lavoro da fare a mano.
Una volta verniciati, i telai sono pronti per essere montati e cavalcati.
E' a questo punto che entra in scena Balo, che mi mostra alcuni modelli già montati, tra cui il suo personale montato col DA elettronico.
Bici che in ogni caso avevo già visto alla gf Colnago, anche se solo al via, perché Gabriele pedala forte :-)
Ai primi di Ottobre verrà inaugurato uno showroom Legend vicino Piacenza in cui verranno esposte le bici ed i marchi di componentistica ed abbigliamento "affiliati". Showroom nel quale, cosa più importante, si potranno provare le bici nelle belle strade dei colli piacentini. Ma di questo potrete informarvi direttamente da Balo.
Per quanto riguarda il lato "tecnico" c'é poco da dire: niente é lasciato al caso ed i prodotti sono sicuramente curati nei minimi dettagli. Basti guardare la pulizia del passaggio cavi del DA elettronico.
Marco Bertoletti, ovviamente, da buon artigiano concreto che sa quello che fa non si spreca in parole o spiegazioni inutili e ricorda che una buona geometria é il fattore principale per la prestazione di una bici. Precisando che lui "la gente la mette in bici, non su un trabiccolo dove si deve solo pedalare da fermo". E per quello ci vuole occhio, prove ed esperienza.
Esperienza che sicuramente non gli manca, e si vede. Oltre ad una conoscenza costantemente aggiornata delle nuove tecnologie. Alcune delle quali le critica esplicitamente come trovate commerciali. Indice che le sue sono scelte consapevoli, magari criticabili, ma comunque scelte e non un correre dietro alla moda del momento. E con grande onestà ricorda che lui le sue scelte le fa da telaista, non da "carbonaro", come dice lui, che progetta le fibre e le altre soluzioni tecniche, che lui si riserva solo di provare ed utilizzare.
In ogni caso potrete verificarlo voi stessi, dato che il tipo di prodotto impone delle attenzioni particolari verso il cliente sia in fase di spiegazione tecnica che post-vendita, trattandosi di un prodotto che si rivolge ad una clientela d'élite. Se vorrete acquistare un telaio Legend avrete tutto il tempo di porre domande in quantità e sopratutto provare con mano questi prodotti.
Poi, ci penserà il sommelier Balo nel consigliarvi i vini migliori da abbinare alle prelibate pietanze cucinate dallo chef Bertoletti.:-)
http://www.legendfactory.eu/home/