Torneo di velocità...... Tecnica e potenza!

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    Winter Cup edizione Feste! (clicca qui).

Surplace

Track Coach FCI
12 Ottobre 2006
4.135
104
Portogruaro
www.surplace.it
Bici
Pina & Surplace
la fase di studio, con il controllo dall'alto è importante, ma non è risolutiva della gara, nel senso che non basta saper controllare se poi nel momento clou, non ci sono. due possibilità, volata in testa, volata in rimonta, come bianco e nero, non ci sono mezze misure, appaiati non conviene mai a chi è all'esterno... ipotizziamo di partire davanti... io non parto mai a tutta... lascio un pò di cavalleria da parte per dopo, se lo vedo in rimonta all'esterno aumento... se non ha lasciato il punto d'appoggio è fregato... (se non è decisamente + veloce di me... ovvio). Quest'anno la prima gara di velocità in finale è stato proprio così e il mio avversario era moooooolto più veloce di me. Se l'è attaccata all'orecchio... il punto d'appoggio serve proprio a quello, evitare di essere controllato in fase di sorpasso... esco + veloce tanto che lui non recupera. Ma adesso vado a fare un pò di rulli

Giustissimo !
Per i rulli metti tre libri sotto gli appoggi lato destro :mrgreen:

Andy
 

rafaelfarina

Pignone
7 Marzo 2007
244
18
Milano - sud
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Bici
STARK Carbon
ok raga vi racconterò qualche piccola tecnica personale, sperando che non li legga il Bettinelli!!! hahahah
Io di solito se conduco sto appena sopra la linea degli stayer, anche perchè abituato come sono a stare sempre con la testa voltata dietro e non girarmi mai, la linea degli stayer mi aiuta molto nel tenere la mia traiettoria.
se l'avversario aumenta cerca di aumentare anche io a pari velocità.
Se si alza di sella mi alzo anche io e sto in piedi fino a quando anche lui non si siede.
se si lancia a tutta cerco (anche grazie a un po di esperienza alle spalle) di non andare mai a tutta aspettando che lui quasi si affianchi.
In questa fase è impossibile stare voltati completamente quindi cerco di aumentare progressivamente tenedo d'occhio la sua ruota posteriore guardando sotto il mia ascella destra.
Se sento puzza di avversario subito alla mia destra cerco di aumentare stando da seduto tenendo possibilmente la linea rossa (attenzione però a non nsalire troppo altrimenti si viene infilati dall'interno e a quel punto è finita!!) e magari dando una "scodatina" a ingrasso dell'ultima curva.
Se in curva tenta il sorpasso si allargano i gomiti e, nel limite del regolamento, cercare di stare larghini.
Sulla linea d'arrivo è d'obbligo il colpo di reni.
Tutt'altra faccenda se NON si conduce e si sta dietro.
Anche io di solito cerco di trovare la distanza ideale per il punto di appoggio.

Di abitudine cerco ovviamente di stare un po più altino dell'avversario.
Se l'avversario sta troppo alla balaustra mi avvicino alla sua ruota posteriore e in un balzo lo sorpasso a sinistra e lo chiudo al muretto fino a quando non si decide ad aumentare. A quel punto se aumenta mi distacco e sto a distanza di "appoggio"
Se Va troppo piano e vuole fare la volata dal basso (cosa rara di solito) mi incollo alla sua ruota e nel momento giusto lo sorprendo (anche perchè da fermo so di avere una partenza esplosiva).
E' ovvio che ci sono tattiche per piste lunghe e per piste corte come montichiari.
Per piste lunghe preferisco il punto di appoggio, per le piste corte la volata in testa.
Si potrebbe stare qui a scrivere 400 righe sulle tecniche di velocità.
La teoria è una cosa la pratica è un'altra.
Non sempre la tattica che mi prefiggo a inizio di una prova poi l'andrò a realizare.
Un buon velocista trova sempre la tattica opportuna in un quarto di secondo!!!!
Bisogna essere veloci, sia di gambe che di testa!!!
E' una isciplina che mi fa sempre venire i brividi, anche solo a pensarla!!!
Un velocista a differenza di altre discipline deve essere potente, veloce, intelligente e furbo.
Lavorano gambe e cervello, in pochi secondi.....
 

bicibikers

Apprendista Passista
4 Settembre 2008
995
52
Torino
www.bicibikers.com
ok raga vi racconterò qualche piccola tecnica personale, sperando che non li legga il Bettinelli!!! hahahah
Io di solito se conduco sto appena sopra la linea degli stayer, anche perchè abituato come sono a stare sempre con la testa voltata dietro e non girarmi mai, la linea degli stayer mi aiuta molto nel tenere la mia traiettoria.
se l'avversario aumenta cerca di aumentare anche io a pari velocità.
Se si alza di sella mi alzo anche io e sto in piedi fino a quando anche lui non si siede.
se si lancia a tutta cerco (anche grazie a un po di esperienza alle spalle) di non andare mai a tutta aspettando che lui quasi si affianchi.
In questa fase è impossibile stare voltati completamente quindi cerco di aumentare progressivamente tenedo d'occhio la sua ruota posteriore guardando sotto il mia ascella destra.
Se sento puzza di avversario subito alla mia destra cerco di aumentare stando da seduto tenendo possibilmente la linea rossa (attenzione però a non nsalire troppo altrimenti si viene infilati dall'interno e a quel punto è finita!!) e magari dando una "scodatina" a ingrasso dell'ultima curva.
Se in curva tenta il sorpasso si allargano i gomiti e, nel limite del regolamento, cercare di stare larghini.
Sulla linea d'arrivo è d'obbligo il colpo di reni.
Tutt'altra faccenda se NON si conduce e si sta dietro.
Anche io di solito cerco di trovare la distanza ideale per il punto di appoggio.

Di abitudine cerco ovviamente di stare un po più altino dell'avversario.
Se l'avversario sta troppo alla balaustra mi avvicino alla sua ruota posteriore e in un balzo lo sorpasso a sinistra e lo chiudo al muretto fino a quando non si decide ad aumentare. A quel punto se aumenta mi distacco e sto a distanza di "appoggio"
Se Va troppo piano e vuole fare la volata dal basso (cosa rara di solito) mi incollo alla sua ruota e nel momento giusto lo sorprendo (anche perchè da fermo so di avere una partenza esplosiva).
E' ovvio che ci sono tattiche per piste lunghe e per piste corte come montichiari.
Per piste lunghe preferisco il punto di appoggio, per le piste corte la volata in testa.
Si potrebbe stare qui a scrivere 400 righe sulle tecniche di velocità.
La teoria è una cosa la pratica è un'altra.
Non sempre la tattica che mi prefiggo a inizio di una prova poi l'andrò a realizare.
Un buon velocista trova sempre la tattica opportuna in un quarto di secondo!!!!
Bisogna essere veloci, sia di gambe che di testa!!!
E' una isciplina che mi fa sempre venire i brividi, anche solo a pensarla!!!
Un velocista a differenza di altre discipline deve essere potente, veloce, intelligente e furbo.
Lavorano gambe e cervello, in pochi secondi.....


Morgan, condivido molte delle cose che hai detto, sottolineo alcune cose che forse per mancanza di tempo hai dato per scontato perchè ormai tu le fai in automatico vista la tua esperienza, ma molti neofiti non riescono a comprendere. "Se sento puzza di avversario subito alla mia destra cerco di aumentare stando da seduto tenendo possibilmente la linea rossa" ecco questo vuol dire che non tengo proprio la corda e obbligo l'avversario a fargli fare una strada più lunga, e poi un pò l'invito a passarmi da sotto, e lì hai due tipi di pistard, quelli che hanno paura ad infilarsi e quelli no, se ti capita uno di un primo tipo e esce forte dal punto d'appoggio, hai l'unica possibilità di chiuderlo alla corda, però se mette il muso davanti, ti dai martellate sui c...oni... perchè ti ha fregato, se sei tu in anticipo, lo freghi e lui non può più far nulla. Se è uno invece che ha paura ad infilarsi, gli tocca fare molta più strada e deve avere gambe e molte... io che non sono mai stato un kamikaze ma uno prudente, avrei aspettato una rimonta a fine curva sul rettilineo d'arrivo. Bisogna allenarsi per fare quello perchè i metri ormai sono pochi. Quello che dici e che condivido in pieno è che tra il dire e il fare... e le occasioni sono sempre diverse... per quello bisogna fare tante volate per avere tanti casi da studiare. Non basta vederle da fuori. Da aggiungere ci sono anche altri argomenti, tipo i rapporti e gli avversari, tipologie... (voglio dire anche a quelli che non mi conoscono che raccontare queste cose non è per fare il professore... qui non ci sono maestri, è solo per stimolare la pratica della pista, che è un mondo che a noi piace e vogliamo trasmetterlo senza segreti, tanto ormai quello che dovevamo fare da giovani lo abbiamo bene o male fatto e adesso giochiamo da vecchietti con risultati modesti - in termini assoluti)
 
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falco1950

Pignone
2 Marzo 2009
207
14
Tre Croci
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Descrivere una volata ideale, non è semplice come scriverla, il più delle volte si improvvisa, si sbaglia e si ripara all'errore tattico, oppure si imposta ala perfezione ma l'avversario è più forte e non resta che arrivare secondi. Detto questo è facile capire che gli sprint, in particolare in pista, sono e restano affascinanti proprio perché il risultato non è mai scontato. Come farei una volata? Partendo in testa, mi alzerei a metà del 1 giro arrivando alla linea stayer e sul rettilineo di arrivo mi porto alla balaustra, inizio ad aumentare, dando uno sguardo alla posizione del mio avversario che se mi resta appiccicato rallento quel tanto per non fargli prendere il punto di appoggio, praticamente lo terrei agganciato e se cerca di passare in testa lo faccio passare e all'ingresso dell'ultima curva del 2 giro mi lancio alla corda e mi rialzo immediatamente, arrivo così alla fine della curva alla balaustra, riparto mentre ancora l'avversario è in fase di risalita e quindi non può sfruttare il mio stesso lancio, me ne vado con una volata al giro e se le gambe reggono è fatta.
Oppure parto in seconda posizione, lo seguo fino alla fine del 1 giro e 1/4, lo affianco e lo aggancio e lo controllo alla balaustra, lo tengo alto fino all'imbocco della penultima curva, da dove sui pedali mi lancio dai 200 fino all'ultima curva andando dritto per la mia strada al limite della zona sprinter.
Tutto questo è pura fantasia, ma per la realtà ci vogliono le gambe e io non le ho.
 

rafaelfarina

Pignone
7 Marzo 2007
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Bici
STARK Carbon
Morgan, condivido molte delle cose che hai detto, sottolineo alcune cose che forse per mancanza di tempo hai dato per scontato perchè ormai tu le fai in automatico vista la tua esperienza, ma molti neofiti non riescono a comprendere. "Se sento puzza di avversario subito alla mia destra cerco di aumentare stando da seduto tenendo possibilmente la linea rossa" ecco questo vuol dire che non tengo proprio la corda e obbligo l'avversario a fargli fare una strada più lunga, e poi un pò l'invito a passarmi da sotto, e lì hai due tipi di pistard, quelli che hanno paura ad infilarsi e quelli no, se ti capita uno di un primo tipo e esce forte dal punto d'appoggio, hai l'unica possibilità di chiuderlo alla corda, però se mette il muso davanti, ti dai martellate sui c...oni... perchè ti ha fregato, se sei tu in anticipo, lo freghi e lui non può più far nulla. Se è uno invece che ha paura ad infilarsi, gli tocca fare molta più strada e deve avere gambe e molte... io che non sono mai stato un kamikaze ma uno prudente, avrei aspettato una rimonta a fine curva sul rettilineo d'arrivo. Bisogna allenarsi per fare quello perchè i metri ormai sono pochi. Quello che dici e che condivido in pieno è che tra il dire e il fare... e le occasioni sono sempre diverse... per quello bisogna fare tante volate per avere tanti casi da studiare. Non basta vederle da fuori. Da aggiungere ci sono anche altri argomenti, tipo i rapporti e gli avversari, tipologie... (voglio dire anche a quelli che non mi conoscono che raccontare queste cose non è per fare il professore... qui non ci sono maestri, è solo per stimolare la pratica della pista, che è un mondo che a noi piace e vogliamo trasmetterlo senza segreti, tanto ormai quello che dovevamo fare da giovani lo abbiamo bene o male fatto e adesso giochiamo da vecchietti con risultati modesti - in termini assoluti)

Forse per l'emozione di raccontare una volata , forse per la fretta, probabilmente ho tralasciato qualche particolare.....è vero!
Certo che praticare certe tecniche in pista non basta essere solo forti (la pista è affascinante anche per questo), ma purtroppo per diventare srpinter ci vuole una buona dose di esperienza, che va maturata fin da quuando si è piccoli.
La tecnica come dici tu "del finto spazio interno da lasciare all'avversario" non è certo una cosa che puo fare u neofita, anche perchè se ci si alza anche di pochi centimetri si rischia veramente che l'avversario passi all'interno.
Questo per ribadire l'importanza estrema di uno sprinter a non mollare mai l'avversario con lo sguardo, soprattutto se si conduce una volata in testa!!!
bisogna sempre avere sotto controllo la volata, per tutti i SECONDI della sua durata!
a volte girare la testa avanti e distrarsi per 1 SECONDO può essere fatale!!
Ho passato interi collegiali da esordiente e allievo a girare per ore con la testa voltata senza mai girarci (robe da vero torcicollo) e dio solo sa quante volte ho sbattuto alla balaustra!! (anche l'anno scorso stavo per sbattere contro la rete in una finale con cristian, Agneta ha fatto la foto mentre perdo l'equilibrio, sul sito della mia squadra si può vedere).
Sono piccoli accorgimenti che si imparano con gli anni.
Comunque se qualcuno del forum sa di essere gia veloce e vuole iniziare a diventare uno sprinter è ben accetto e sarei contento se gia incominciasse sabato.
Non siamo gente permalosa, e tutti noi siamo sempre disponibilissimi a impartire consigli e tecniche a chiunque volesse appassionarsi di pista.
Anche se ognuno di noi fa parte di squadre diverse, il "circo" delle gare su pista master è un bellissimo GRUPPO!!!!
.....ditemi se sbaglio...
 

Surplace

Track Coach FCI
12 Ottobre 2006
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Bici
Pina & Surplace
Vi racconto una volata di una ragazzina juniores nel 2005, a Vienna, durante un Grand Prix. Io ero via con la nazionale di Perusini ma eravamo assieme alle ragazze di Salvoldi.
200mt lanciati, la nostra fa il 24° tempo, ultimo tempo utile.
Dalla prima c'è un secondo e passa, mi pare Cubana o giù di là. La prima volata è secca, il 1° tempo incontra il 24°, destino segnato.
Sorteggio, conduce la nostra, 3 giri di pista. Parte, si mette in fascia di riposo e comincia a girare, passo d'uomo. L'altra dietro, staccata di 10 metri.
Un giro, 2 giri, mancano 200 metri e sono ancora a passo d'uomo, tanto, appena si alza quella dietro la brucia.
Fine penultima curva la nostra si alza e via, senza più voltarsi, fino all'arrivo.
OOOPPPSSS !! Mi sono dimenticato di dire che Dino le aveva cambiato il 51x15 con un 50x16 :mrgreen:
La velocità è così, bella e basta.....
Poi è stata eliminata ai quarti ma intanto la soddisfazione di mandare a casa la testa di serie, non ha prezzo.
Ricordo vinse Lisandra Guerra che aveva fatto segnare il secondo tempo.

Altra storia, sempre sulla velocità.....
Ai regionali 2006 un mio ragazzo si scontra con quello che aveva vinto i regionali velocità nei 2 anni precedenti.
Il tempo è nettamente a favore di questo.
In semifinale mentre il favorito conduce, gli scivola la ruota dietro e cade, prendendo anche una bella botta nel fianco (oltre alla grattugiata), il mio schiva e finisce in campo.
Si risale immediatamente ma mentre porto la bici del mio ragazzo alla partenza, sgonfio un tubolare. Arrivo alla partenza, metto la bici in pista e.... mi accorgo che è "bucata" :mrgreen:
La giuria decide di far partire l'altra prova mentre io vado a sostituire la ruota, il tempo necessario a cambiarla e far uscire le botte all'avversario....
Dopo quasi 10 minuti risaliamo, 10 minuti sono abbastanza, vince il mio.
Poi ha perso la finale ma questa è un'altra storia........

Andy
 

Sikhandar

Scalatore
14 Maggio 2006
6.867
111
43
Reggio Emilia
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Bici
Pedalforce QS4, Merida Scultura 906, Dolan DF3 (pista)
Si risale immediatamente ma mentre porto la bici del mio ragazzo alla partenza, sgonfio un tubolare. Arrivo alla partenza, metto la bici in pista e.... mi accorgo che è "bucata" :mrgreen:
La giuria decide di far partire l'altra prova mentre io vado a sostituire la ruota, il tempo necessario a cambiarla e far uscire le botte all'avversario....
Dopo quasi 10 minuti risaliamo, 10 minuti sono abbastanza, vince il mio.
Poi ha perso la finale ma questa è un'altra storia........

Andy

Si cioè, hai barato e te ne vanti........... :espulso.
 

bicibikers

Apprendista Passista
4 Settembre 2008
995
52
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Descrivere una volata ideale, non è semplice come scriverla, il più delle volte si improvvisa, si sbaglia e si ripara all'errore tattico, oppure si imposta ala perfezione ma l'avversario è più forte e non resta che arrivare secondi. Detto questo è facile capire che gli sprint, in particolare in pista, sono e restano affascinanti proprio perché il risultato non è mai scontato. Come farei una volata? Partendo in testa, mi alzerei a metà del 1 giro arrivando alla linea stayer e sul rettilineo di arrivo mi porto alla balaustra, inizio ad aumentare, dando uno sguardo alla posizione del mio avversario che se mi resta appiccicato rallento quel tanto per non fargli prendere il punto di appoggio, praticamente lo terrei agganciato e se cerca di passare in testa lo faccio passare e all'ingresso dell'ultima curva del 2 giro mi lancio alla corda e mi rialzo immediatamente, arrivo così alla fine della curva alla balaustra, riparto mentre ancora l'avversario è in fase di risalita e quindi non può sfruttare il mio stesso lancio, me ne vado con una volata al giro e se le gambe reggono è fatta.
Oppure parto in seconda posizione, lo seguo fino alla fine del 1 giro e 1/4, lo affianco e lo aggancio e lo controllo alla balaustra, lo tengo alto fino all'imbocco della penultima curva, da dove sui pedali mi lancio dai 200 fino all'ultima curva andando dritto per la mia strada al limite della zona sprinter.
Tutto questo è pura fantasia, ma per la realtà ci vogliono le gambe e io non le ho.

La fantasia sabato diviene realtà. basta sogni.
 

bicibikers

Apprendista Passista
4 Settembre 2008
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Vedo che si fanno molte ipotesi su come devono essere impostate le volate, però tutti concordi sul fatto che i casi sono vari, vedo inoltre che non tutti sono favorevoli a pratiche di astuzia varia per raggiungere lo scopo: cioè di portare a casa un risultato. Io ritornerei su aspetti tecnici invece, tipo un aspetto accennato da Andy ma io ritengo molto importante da approfondire, ovvero i rapporti. Facciamo nomi, nel nostro giro, così giochiamo a carte scoperte. Fabio, è moooolto attento ai rapporti, nella sua borsetta ne ha di ogni tipo, ed è attentissimo a quello che montano gli avversari. A volte, si vincono le volate solo perchè si è messo il rapporto giusto. Io, invece che sono pigro, tengo sempre lo stesso e per esempio quest'anno in finale, contro vento, mi sono trovato un Alaia (che è anche lui molto veloce) con uno spunto micidiale in partenza. Spalla a spalla per 30 metri e lui mi è andato via e mi sono trovato chiuso, lui aveva il 47x14 io il 49x14 contro vento. A vinto lui, io secondo, forse se avessi messo un dente o due in meno, in quelle condizioni meteo sarebbe stato meglio... chissà. Questo per dire però che i rapporti per i velocisti si devono cambiare spesso, infinitamente di più che per le altre specialità.
 

medison

Novellino
15 Febbraio 2011
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trek
buongiorno sn un a juniores e vorrei capire cm si fanno i 200 mt lanciati .
da allievo ho fatto sui 12.4 (tempo alto) anche se i miei tecnici della pista dicono che è dovuto soprattutto allo sbaglio nel lanciarmi( o troppo forte o troppo piano).COME SI PUO FARE ? SE è NECESSSARIO METTETE ANCHE LE VELOCITà

GRZ:wacko:
 

Surplace

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12 Ottobre 2006
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buongiorno sn un a juniores e vorrei capire cm si fanno i 200 mt lanciati .
da allievo ho fatto sui 12.4 (tempo alto) anche se i miei tecnici della pista dicono che è dovuto soprattutto allo sbaglio nel lanciarmi( o troppo forte o troppo piano).COME SI PUO FARE ? SE è NECESSSARIO METTETE ANCHE LE VELOCITà

GRZ:wacko:

Intanto devi cominciare a capire come si fanno le ricerche su un forum :mrgreen:

Andy
 
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malnatt

Pignone
8 Settembre 2010
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settimo milanese
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specialized SL3 s-works, planet-x track, specialized stumpjumper s-works
Allora, vi chiedo un po' di consigli, ultimamente sto facendo un po' di allenamenti mirati. Ci sono dei miglioramenti netti, ma nelle ultime due sessioni ho notato questo problema, quando mi alzo sui pedali a spingere per lanciare la volata, arrivo al punto in cui inizio a scendere in diagonale che salto sulla sella e sento che così probabilmente perdo spinta anche perchè poi mi ritrovo ai 120 ad avere ancora qualcosa da spingere.
Quale può essere la soluzione, iniziare ad alzarmi prima sui pedali?
Per dovere di cronaca, allenamento a montichiari, mi alzo all'ultimo quarto di curva, dove iniziano le scritte shimano e scendo in diagonale tra il primo e il secondo quarto della curva sucessiva in modo da arrivare alla corda a metà curva.
 

flo

Pignone
2 Settembre 2010
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si
Secondo me ti manca un po' d'abitudine con la pedalata rotonda.
Prova a fare un po di cadenza a 130-140 pedalate al minuto sui rulli per almeno 3 serie da 2-3 minuti ciascuna. Rapporto agile, importante migliorare la pedalata ;)
 

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