Prendo questo intervento dal forum di salite.ch di Mirco C nel lontano 25/07/2005. Quando lo lessi mi impressionò, sebbene adesso, a distanza di 6 anni, andrebbe riaggiornato, come quella, per esempio, che oggi il Giro è molto più divertente del Tour.
Avanti con le considerazioni!
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Leggendo qua e la alcuni commenti nel forum, ho potuto osservare come la spaccatura tra i pro Giro e i pro Tour si sia definitivamente delineata e allargata.
Non sono un grande tecnico del ciclismo, ma un amante della storia in genere e di quella sportiva in particolare.
Perchè il Tour è stato, è e sarà il n°1 tra le corse ciclistiche?
1. Motivi storici: è stata la prima vera corsa a tappe; i primi tour erano massacranti per chilometraggio, condizioni stradali e mezzi tecnici, nonchè alimentari (dei ciclisti) e con norme a dir poco sadiche (niente cambio della ruota, aggiustarsi la forcella della bici da soli con pinza e sldatore-ne sa qualcosa Cristophe). Insomma un'epopea-una odissea moderna. Inoltre il Tour ha introdotto per primo la scalata alle montagne impervie (Tourmalet 1910) contro il Giro (Sestriere 1911), la cronometro, la cronosquadre, le squadre nazionali ecc...
2. Motivi geografici: la Francia è al centro dell'Europa, confina con il Benelux, la Germania, la Svizzera, l'Italia, la Spagna ed è ad un passo dalla Gran Bretagna; è quindi al centro dell'Europa occidentale, quella che contava agli inizi del XX secolo, quando si andava ancora in carretti trainati da cavalli, o in treno a vapore, a piedi, in bici e nelle poche autovetture in circolazione. Non era facile viaggiare, ma diciamo che la Francia era più vicina dell'Italia ad altre nazioni, ecco il perchè dell'internazionalità del Tour rispetto al Giro: fino al 1950 la corsa italiana fu vinta da soli italiani (con partecipazione di pochi stranieri), il Tour fu spartito da Francesi, Belgi, Lussemburghesi e Italiani (Bottecchia, Bartali e Coppi), non a caso di Paesi confinanti con la Francia.
3. Motivi economici: semplicemente nel paese transalpino la vita era migliore che nel Belpaese, sia economicamente, che a livello alimentare, nonchè medico. Questo è durato fino agli anni '60 (togliendo I e II Guerra Mondiale).
4. Motivi politico-propagandistici: lo si sa: i francesi sanno ben vendere la loro immagine, la grandeur, gli italiani no! Son riusciti persino a far credere di aver vinto la II Guerra Mondiale. Tutta la Francia ha contribuito a far crescere l'evento Tour, perchè tutti ci credono e tutti lo considerano cosa loro, la Francia è di per se una nazione ed è sempre stata unita sotto Parigi. L'Italia è un meltin'-pot di culture, modi di fare e di pensare e con diverse capitali (tutt'ora ne abbiamo diverse), Il Giro è tuttavia un tratto unificante, ma non di una nazione, bensì di 20 regioni diverse. Inoltre non dimentichiamo com il Ventennio abbia un pò bloccato la partecipazione straniera, evitandola come un'invasione su un affare interno.
5. Motivi puramente sportivi: come detto, al Tour si sono avvicendati molti campioni stranieri, da sempre, anzi di francesi se ne vedono sempre meno e sempre meno forti (l'ultimo vincitore è stato Hinault 20 anni fa!): dal Benelux, dall'Italia, dalla Spagna, dalla Germania, dall'Irlanda, dagli USA; ora ci sono sempre più corridori dall'Est Europa (la nuova frontiera) e dalle Americhe, nonchè dall'Australia. Nel corso degli anni si son sfidati fior di stranieri in Francia mentre al Giro le lotte sono quasi sempre state intestine, tranne che in qualche rara occasione di un Italiano contro uno straniero e pochissimi stranieri contro (1972, Merckx-Fuente, 1989 Fignon-Prim (?), 1993 Indurain-Ugrumov e pochi altri). L'internazionalità di un evento è correlata sempre con la sua importanza (più che non il livello tecnico: i Giri anni '30-'40-'50 erano di un livello eccelso: i toscanacci, Guerra, Coppi, Magni, Koblet, Gaul; più dello stesso Tour a mio modo di vedere).
Pochi carneadi han vinto il Tour: Valkowiak, Aimar, Van Imp, Rijs (!?), in compenso molti campioni l'hanno vinto e anche ripetutamente (non li sto a ricordare), mentre al Giro in molti han fatto la comparsata e poi son spariti, non creando quindi una fidelizzazione del pubblico a quel personaggio che per tot anni ha sempre vinto, anche se stufa!
6. I personaggi: qui se la contendono alla pari Tour e Giro: tra Taccone, Anquetil, Poulidor, Moser, Bartali, Leducq....
7. Motivi ambientali: la Francia è il paese più visitato al mondo (dopo c'è la Spagna, gli USA e 4° il Belpaese), e non perchè sia il più bello, ma perchè è il più turisticizzato, con le strutture migliori e con un ottimo standard di vita. Il Tour si corre in un mese vacanziero come quello di Luglio. 2+2: abbinata vincente: arrivano schiere di tifosi, turisti, curiosi da tutta Europa, America e Oceania! Vuoi mettere con il Giro: tanti Italiani sulle alpi o in Toscana ma poi le folle diminuiscono al Centro-Sud. Si corre a Maggio, molta gente lavora, io stesso fatico a seguirlo alla TV!
8. Gli sportivi in Francia sono molto più sportivi che in Italia("!"): il calcio non sovrasta i palinsesti e i cervelli: si vive di Rugby, Tennis, Ciclismo, Vela e anche Calcio. In Italia e Spagna il calcio è oramai una piaga sociale.
Inoltre in Francia si accetano anche gli stranieri vincenti (tranne rari casi: Bartali nel '50 sull'Aspin picchiato dai tifosi, Merckx scazzottato sul Puy nel '75), in Italia si è meno propensi a d accettare vittorie straniere : De Muinck ostacolato sul Vajolet, Fignon ostacolato dalla stessa organizzazione nell '84 contro Moser, Hinault sputacchiato nell'85...).
Il Tour è destinato ad essere il numero 1 in tutti i sensi, anche se avrà sempre gli stessi percorsi, centinaia di Km a crono, salite scialbe, magari partecipazioni un pò scadenti, ma sarà sempre il Tour.
Il Giro potrà migliorare, almeno nella partecipazione, ma rimarrà sempre una corsa casalinga, ristretta a pochi avversari per lo più italiani, a meno di una qualche calata straniera (con intenzioni serie)!
Poi...che mi piaccia più il Giro che il Tour, questo è tutt'altro discorso: città e paesaggi spettacolari, orografia complessa e movimentata, montagne uniche:le Dolomiti, tanto Mare, tanti laghi, tanto sole (pizza e mandolino...vabbeh mi son lasciato un po' andare).