Cari tutti, come promesso eccomi a raccontarvi delle mie prime impressioni dopo una brevissima uscita in bici da corsa.
Considerato che sono almeno trent'anni che non inforco una bici, e che il mio stato di forma è deplorevole, per iniziare ho pensato di iniziare con una cosa veramente soft: una quarantina di minuti di passeggiata nel parco di Monza (abito a 1 chilometro). Equipaggiamento essenziale: le uniche cose che ho ritenuto irrinunciabili sono i pantaloncini con il fondello e un paio di mezzi guanti.
Le impressioni sono notevoli. L'assetto della bici, con la piega così bassa, immagino richieda una certa abitudine, ma è incredibilmente efficiente e invita un'andatura (compatibilmente con la gamba) pimpante.
L'assetto della bici è diversissimo dalle bici da città che conoscevo: i pneumatici a 8 bar restituiscono ogni asperità del suolo, ma in compenso ruote e telaio sono molto elastici e "reattivi" e trasmettono un senso di sicurezza.
Mi sono accorto che in realtà non serve usare lo sterzo, ma si deve piuttosto "piegare" come un motociclista per ottenere traiettorie fluide e precise.
Infine, una cosa che non avevo considerato è che i freni sono progettati per i 60 km/h in discesa: al primo incrocio quasi ho capottato, perché ho esagerato con la frenata.
Unico punto dolente i pedalini per lo sgancio rapido: non vorrei cambiarli, ma, almeno all'inizio ho un po' paura ad utilizzarli con le scarpe adatte. Risultato: ogni tanto il piede scivola un po' per la poca superficie d'appoggio.
Insomma, è veramente presto per trarre un bilancio, ma quel poco che ho visto mi ha confortato: infatti ero in dubbio se scegliere una vera e propria bici da corsa o qualcosa di più tranquillo, cittadino. In realtà ho visto che mi piace molto l'assetto da corsa.
Alla prossima e scusate la verbosità
giorgio
Considerato che sono almeno trent'anni che non inforco una bici, e che il mio stato di forma è deplorevole, per iniziare ho pensato di iniziare con una cosa veramente soft: una quarantina di minuti di passeggiata nel parco di Monza (abito a 1 chilometro). Equipaggiamento essenziale: le uniche cose che ho ritenuto irrinunciabili sono i pantaloncini con il fondello e un paio di mezzi guanti.
Le impressioni sono notevoli. L'assetto della bici, con la piega così bassa, immagino richieda una certa abitudine, ma è incredibilmente efficiente e invita un'andatura (compatibilmente con la gamba) pimpante.
L'assetto della bici è diversissimo dalle bici da città che conoscevo: i pneumatici a 8 bar restituiscono ogni asperità del suolo, ma in compenso ruote e telaio sono molto elastici e "reattivi" e trasmettono un senso di sicurezza.
Mi sono accorto che in realtà non serve usare lo sterzo, ma si deve piuttosto "piegare" come un motociclista per ottenere traiettorie fluide e precise.
Infine, una cosa che non avevo considerato è che i freni sono progettati per i 60 km/h in discesa: al primo incrocio quasi ho capottato, perché ho esagerato con la frenata.
Unico punto dolente i pedalini per lo sgancio rapido: non vorrei cambiarli, ma, almeno all'inizio ho un po' paura ad utilizzarli con le scarpe adatte. Risultato: ogni tanto il piede scivola un po' per la poca superficie d'appoggio.
Insomma, è veramente presto per trarre un bilancio, ma quel poco che ho visto mi ha confortato: infatti ero in dubbio se scegliere una vera e propria bici da corsa o qualcosa di più tranquillo, cittadino. In realtà ho visto che mi piace molto l'assetto da corsa.
Alla prossima e scusate la verbosità
giorgio