No, anche avendo un codice IBAN , un nome ed un cognome procedere legalmente è veramente molto difficile, tra le altre cose la legislazione italiana nel suo ramo del diritto bancario non impone l'indicazione o meglio la coincidenza tra nome e iban lasciando molta discrezionalità agli enti bancari con tutte le ripercussioni del caso....certo procedere in via giurisdizionale certo non può nuocere....forse ricordo l'inserzione che aveva attirato la mia attenzione ma io il mio istinto mi diceva che nessuno regala nulla...e per fortuna (anche se succede raramente) aveva ragione
Non diciam corbellerie un IBAN è sempre collegato ad un ndg overro ad un soggetto censito e bancariamente verificato e per normativa antiriciclaggio il n° di IBAN nasce con una intestazione e rimane con tale intestazione sino alla sua estinzione almeno sulle persone fisiche e non potra più essere riutilizzato (altra cosa le persone giuridiche).
Poi i problemi possono essere altri p.e. è vero che negli accrediti effettuati in automatico prevale la correttezza dell'iban sul nominativo pertanto un tale potrebbe fornire il nome di un'altra persona fasullo e l'iban del proprio conto ed il bonifico potrebbe finire comunque andare a buon fine (dipende effettivamente dai sistemi di controllo non obbligatori che pongono in essere le banche comunque la norma appunto prevede la prevalenza dell'iban sul nominativo).
Altro problema sono le carte prepagate con iban in quanto alcune hanno un iban "centralizzato" ovvero il soggetto a cui si fa l'iban è un istituto di credito il quale poi in base alla causale inserita nel bonifico procederà a girarlo all'utilizzatore della carta. In questo caso l'azione di pignoramente o di sequestro dei saldi del cc è probabilmente più laboriosa.
Comuque con l'iban in mano ed il suo intestatario si può fare richiesta di richiamo alla propria banca. Se questa non ha successo perchè deve comunque essere autorizzata dal beneficiario ci sono le azioni di pignoramento (pignori l'iban accreditato) però costano e si va di avvocato ma sono molto fastidiose per il "truffatore" soprattutto se ha accrediti ricorrenti (stipendio o altro).
In linea di massima comunque io per mia prassi effettuo solo pagamenti tramite pay pal e bonifici con cc con banche con filiale con sportello. Evito i pagamenti su poste pay e su carte ricaricabili con iban "centralizzato" (sopra descritte) e diffido anche degli iban di banche virtuali senza sportelli.
Una cosa che si può chiedere è da quanto tempo si ha aperto il cc con quell'iban, se si tratta di un cc storico l'affidabilità aumenta e si potrebbe con un pò di faccia tosta verificarlo con una telefonata in banca anche se li siamo ai limiti della violazione della privacy.