Da premettere che il motivo per cui si e' arrabbiato Froome e' stato perche si e' attaccato il leader,Maglia Gialla,e non un diretto avversario,ma qui molti non lo vogliono capire o fanno finta ...
Contador ci ha vinto un Tour con il salto di catena di Schleck (uno dei più brutti Tour che abbia mai visto, di una noia mortale, e se ci ricordiamo solo quel salto di catena vuol dire che era davvero pessimo), ha detto che non l'aveva visto, quando invece se n'era accorto e si è intascato il Tour. E oggi ci ricordiamo che Contador ha vinto per il famoso eccetera eccetera.
Detto questo: Froome non era in difficoltà, ha avuto solo un contrattempo meccanico di una decina di secondi. Non è nemmeno stato costretto a scendere dalla bici. L'attacco di Nibali non era per lui, troppo lontano in classifica. Erano a 64 Km. dall'arrivo e se Froome avesse voluto punire lo sgarbo sarebbe andato a riprenderlo prima di scollinare. Invece si è premurato di ricucire su Quintana e Valverde i suoi principali avversari. Dopodiché se n'è ampiamente fregato di quel che faceva Nibali.
Se la filosofia del ciclismo moderno deve essere:
- non si attacca quando uno fora
- non si attacca quando uno prende i ventagli
- non si attacca quando uno va nel fosso
- non si attacca quando uno sta male
- si attacca ai 5 dalla fine
- si attacca dopo essersi assicurati che gli avversari stanno bene
- si attacca, o meglio, si prosegue del proprio passo quando gli avversari proprio non ce la fanno più
Il tanto vituperato Beppe Conti dice che ai tempi d'oro del ciclismo si attaccava proprio quando uno era in difficoltà. Una volta uno cadde, non mi ricordo chi e i suoi avversari: «È caduto il biellese. Andiamo.» e lo staccarono.
Uno al di sopra di ogni sospetto quanto era bravo era Eddy Merckx che spesso attaccava ai rifornimenti.
Mi sembra che con questa storia del politically correct si stia sconfinando in un buonismo di facciata ipocrita, che nuoce allo spirito sportivo.