Commenti per la discussione "Nuovi casi di doping tra gli amatori" (parte 2 sigh!!)

23 Ottobre 2015
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ma la mia domanda è questa,come mai quest'anno è partita questa massiccia caccia al doping? perchè non lo si è fatto negli anni passati,cosa è cambiato?
sia chiaro sono felicissimo che sia partita questa operazione,ma mi chiedo cosa abbia fatto cosi tanto scalpore da far partire tale operazione
Forse perché è un’inchiesta internazionale e si è dovuto attendere che tutte le nazioni coinvolte la pensassero allo stesso modo riguardo al doping.
Oltre che riuscire a coordinarsi e mettersi d’accorso su come procedere.
 

Masao1

Apprendista Velocista
10 Luglio 2018
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Castle of the river
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Specialized tarmac
A proposito di pro e finti pro, giovani ecc....
Cito un articolo su fb

"Tommaso Elettrico è stato un modesto Juniores. Poi le mazzate prese nella categoria Under23 dovrebbero avergli insegnato che il ciclismo agonistico è un bellissimo ricordo da conservare per i nipotini. E invece, in un ciclismo malato, Elettrico diventa il principe dei cicloamatori e si trasforma nella star superpagata di eventi che dovrebbero essere amatoriali. Eventi stupendi ai quali partecipano centinaia di psicopatici, con seri problemi di personalità, che pensano di essere dei professionisti.
La pubblicità della Colnago sulla Gazzetta mortifica lo sport e uccide il ciclismo. È uno schiaffo al movimento giovanile, a quei professionisti che valgono molti volt in più di Elettrico e che sono costretti a lottare per uno straccio di contratto. È uno sputo in faccia alle società che investono sui giovani e cercano di organizzare gare davanti a 4 gatti. È il trionfo del marketing sulla logica in uno sport dove non sono i genitori ad accompagnare i figli correre, ma il contrario. Piccoli e potenziali atleti che, smartphone e patatine in mano, aspettano il babbo quarantenne all’arrivo. E che forse alla maestra dicono che il padre “fa il lavoro di Nibali” perché dopo aver fatto timbrare il cartellino in comune, è sempre in bici tutto il giorno.
Dispiace vedere che Colnago e Gazzetta abbiamo partecipato al funerale del ciclismo. Vero che la Gazzetta ha partecipato attivamente ad altri funerali quando parlava siciliano, ma questa è un’altra storia.
Dispiace il silenzio assordante del mondo del ciclismo professionistico e della federazione: tutti impegnati a parlare dei giovani a parole, ma poi pronti ad elemosinare qualche soldo dagli sponsor, appena terminata la carriera, nella prima granfondo di turno. Ebbene, in tutta sincerità, mi fate un po’ schifo."
 

carci

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A pedali
E pensare che c'era un utente che diceva che i controlli della sportful erano una barzelletta. Salutiamo un altro fenomeno
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redshadow

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26 Ottobre 2009
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"Tommaso Elettrico è stato un modesto Juniores. Poi le mazzate prese nella categoria Under23 dovrebbero avergli insegnato che il ciclismo agonistico è un bellissimo ricordo da conservare per i nipotini. E invece, in un ciclismo malato, Elettrico diventa il principe dei cicloamatori e si trasforma nella star superpagata di eventi che dovrebbero essere amatoriali. Eventi stupendi ai quali partecipano centinaia di psicopatici, con seri problemi di personalità, che pensano di essere dei professionisti.
La pubblicità della Colnago sulla Gazzetta mortifica lo sport e uccide il ciclismo. È uno schiaffo al movimento giovanile, a quei professionisti che valgono molti volt in più di Elettrico e che sono costretti a lottare per uno straccio di contratto. È uno sputo in faccia alle società che investono sui giovani e cercano di organizzare gare davanti a 4 gatti. È il trionfo del marketing sulla logica in uno sport dove non sono i genitori ad accompagnare i figli correre, ma il contrario. Piccoli e potenziali atleti che, smartphone e patatine in mano, aspettano il babbo quarantenne all’arrivo. E che forse alla maestra dicono che il padre “fa il lavoro di Nibali” perché dopo aver fatto timbrare il cartellino in comune, è sempre in bici tutto il giorno.
Dispiace vedere che Colnago e Gazzetta abbiamo partecipato al funerale del ciclismo. Vero che la Gazzetta ha partecipato attivamente ad altri funerali quando parlava siciliano, ma questa è un’altra storia.
Dispiace il silenzio assordante del mondo del ciclismo professionistico e della federazione: tutti impegnati a parlare dei giovani a parole, ma poi pronti ad elemosinare qualche soldo dagli sponsor, appena terminata la carriera, nella prima granfondo di turno. Ebbene, in tutta sincerità, mi fate un po’ schifo."
Al di là della simpatia o meno del personaggioin Italia come in ogni paese civile e democratico vige il principio di innocenza fino a prova contraria.

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-andrea-

Apprendista Velocista
19 Settembre 2016
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giant propel
A proposito di pro e finti pro, giovani ecc....
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"Tommaso Elettrico è stato un modesto Juniores. Poi le mazzate prese nella categoria Under23 dovrebbero avergli insegnato che il ciclismo agonistico è un bellissimo ricordo da conservare per i nipotini. E invece, in un ciclismo malato, Elettrico diventa il principe dei cicloamatori e si trasforma nella star superpagata di eventi che dovrebbero essere amatoriali. Eventi stupendi ai quali partecipano centinaia di psicopatici, con seri problemi di personalità, che pensano di essere dei professionisti.
La pubblicità della Colnago sulla Gazzetta mortifica lo sport e uccide il ciclismo. È uno schiaffo al movimento giovanile, a quei professionisti che valgono molti volt in più di Elettrico e che sono costretti a lottare per uno straccio di contratto. È uno sputo in faccia alle società che investono sui giovani e cercano di organizzare gare davanti a 4 gatti. È il trionfo del marketing sulla logica in uno sport dove non sono i genitori ad accompagnare i figli correre, ma il contrario. Piccoli e potenziali atleti che, smartphone e patatine in mano, aspettano il babbo quarantenne all’arrivo. E che forse alla maestra dicono che il padre “fa il lavoro di Nibali” perché dopo aver fatto timbrare il cartellino in comune, è sempre in bici tutto il giorno.
Dispiace vedere che Colnago e Gazzetta abbiamo partecipato al funerale del ciclismo. Vero che la Gazzetta ha partecipato attivamente ad altri funerali quando parlava siciliano, ma questa è un’altra storia.
Dispiace il silenzio assordante del mondo del ciclismo professionistico e della federazione: tutti impegnati a parlare dei giovani a parole, ma poi pronti ad elemosinare qualche soldo dagli sponsor, appena terminata la carriera, nella prima granfondo di turno. Ebbene, in tutta sincerità, mi fate un po’ schifo."
Il suo discorso lo condivido ovvio peccato queste parole escano da chi sembra non essere pulito
 

mezzone

Gregario
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Il problema è che è stato trovato positivo a due sostanze. Farsi trovare positivo al Triamcinolone è da polli, o hai l' esenzione (è il famoso Kenacort, lo sanno anche i sassi che risulti positivo) altrimenti non corri. In più ha un passato da buon under 23 e professionista....corri facendo qualche starnuto (il Kenacort viene usato per curare l' allergia nei casi più acuti da sempre). Sulla catina non mi pronuncio ma essendo un prodotto simile all' efedrina è doping.
 
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Tapinaz

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E pensare che c'era un utente che diceva che i controlli della sportful erano una barzelletta. Salutiamo un altro fenomeno

Non so chi l'abbia detto, ma gli organizzatori della Sportful, come altri, dovrebbero iniziare a pensare più ai ciclocobramisti, veri loro finanziatori, senza mostrare piaggeria a presunti pseudocampioni da bar (anche pagati…)
 

samuelgol

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E pensare che c'era un utente che diceva che i controlli della sportful erano una barzelletta. Salutiamo un altro fenomeno
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Guarda che i controlli di cui si parlava, non erano quelli antidoping, non svolti dal CO di Feltre, ma di quelli sugli iscritti che potevano o non potevano partecipare alla gara, visto che a quanto pare tra i primissimi c'era uno squalificato per doping in passato che non avrebbe dovuto avere il via libera a partire.

Credo sia di questo ciclista che è stato fermato almeno io la ho interpretato così,non ho postato io l'articolo per primo
No, non credo proprio che la citazione di quell'articolo sia da attribuire a Zen.
A proposito di pro e finti pro, giovani ecc....
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La pubblicità della Colnago sulla Gazzetta mortifica lo sport e uccide il ciclismo. È uno schiaffo al movimento giovanile, a quei professionisti che valgono molti volt in più di Elettrico e che sono costretti a lottare per uno straccio di contratto. È uno sputo in faccia alle società che investono sui giovani e cercano di organizzare gare davanti a 4 gatti. È il trionfo del marketing sulla logica in uno sport dove non sono i genitori ad accompagnare i figli correre, ma il contrario. Piccoli e potenziali atleti che, smartphone e patatine in mano, aspettano il babbo quarantenne all’arrivo. E che forse alla maestra dicono che il padre “fa il lavoro di Nibali” perché dopo aver fatto timbrare il cartellino in comune, è sempre in bici tutto il giorno.
Dispiace vedere che Colnago e Gazzetta abbiamo partecipato al funerale del ciclismo. Vero che la Gazzetta ha partecipato attivamente ad altri funerali quando parlava siciliano, ma questa è un’altra storia.
Dispiace il silenzio assordante del mondo del ciclismo professionistico e della federazione: tutti impegnati a parlare dei giovani a parole, ma poi pronti ad elemosinare qualche soldo dagli sponsor, appena terminata la carriera, nella prima granfondo di turno. Ebbene, in tutta sincerità, mi fate un po’ schifo."
Quoto la domanda degli altri. Chi ha scritto quell'articolo?
 

cafelat

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che i vincitori delle GF siano "strapagati" è abbastanza opinabile...

Da valutare il senso di "strapagati", ma probabilmente:
- i vari "stages" di più settimane in altura (Teide, Dolomiti, Livigno, ecc.)
- le trasferte con seguito (ammiraglia, ecc.)
- le iscrizioni
- l'equipaggiamento
- i rimborsi spese
- ecc. ecc. (vogliamo aggiungere anche il nutrizionista, il massaggiatore, il preparatore?)
non credo siano a carico dei "vincitori di GF". Sommiamo tutto sicuramente arriviamo al "strapagati". (tanti pochi fanno tanto)
 

cafelat

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Da valutare il senso di "strapagati", ma probabilmente:
- i vari "stages" di più settimane in altura (Teide, Dolomiti, Livigno, ecc.)
- le trasferte con seguito (ammiraglia, ecc.)
- le iscrizioni
- l'equipaggiamento
- i rimborsi spese
- ecc. ecc. (vogliamo aggiungere anche il nutrizionista, il massaggiatore, il preparatore?)
non credo siano a carico dei "vincitori di GF". Sommiamo tutto sicuramente arriviamo al "strapagati". (tanti pochi fanno tanto)

Non mi interessa se poi sono effettivamente pagati, strapagati o non pagati e non mi cambia assolutamente niente.
Ma guardiamo semplicemente in faccia alla realtà: dovremmo chiamarli amatori professionisti (o professionisti amatori)
 
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La pubblicità della Colnago sulla Gazzetta mortifica lo sport e uccide il ciclismo. È uno schiaffo al movimento giovanile, a quei professionisti che valgono molti volt in più di Elettrico e che sono costretti a lottare per uno straccio di contratto. È uno sputo in faccia alle società che investono sui giovani e cercano di organizzare gare davanti a 4 gatti. È il trionfo del marketing sulla logica in uno sport dove non sono i genitori ad accompagnare i figli correre, ma il contrario. Piccoli e potenziali atleti che, smartphone e patatine in mano, aspettano il babbo quarantenne all’arrivo. E che forse alla maestra dicono che il padre “fa il lavoro di Nibali” perché dopo aver fatto timbrare il cartellino in comune, è sempre in bici tutto il giorno.
Dispiace vedere che Colnago e Gazzetta abbiamo partecipato al funerale del ciclismo. Vero che la Gazzetta ha partecipato attivamente ad altri funerali quando parlava siciliano, ma questa è un’altra storia.
Dispiace il silenzio assordante del mondo del ciclismo professionistico e della federazione: tutti impegnati a parlare dei giovani a parole, ma poi pronti ad elemosinare qualche soldo dagli sponsor, appena terminata la carriera, nella prima granfondo di turno. Ebbene, in tutta sincerità, mi fate un po’ schifo."
Concordo solo in parte con quello che scrive.
Alla fine Colnago (per esempio perché citato) può sponsorizzare i pro o i giovani se ha soldi che gli derivano dalla vendita delle bici a chi emula i pro nelle Granfondo.
Se si interrompe questo circolo vizioso, tutto sparisce, vengono meno gli sponsor dei pro, i partecipanti alle gf e probabilmente gli spettatori alle gare.
Forse le esasperazioni dei finti amatori andrebbero eliminate o calmierate, magari aprendo le gf ai pro, ma prendendo la mdd dello scorso weekend, questi sono forse un centinaio su 9000, gli altri 8900 sono quelli cha da appassionati tengono vivo tutto il movimento.
Senza di loro non ci sarebbero neppure le gare pro.
 

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