A proposito di pro e finti pro, giovani ecc....
Cito un articolo su fb
"Tommaso Elettrico è stato un modesto Juniores. Poi le mazzate prese nella categoria Under23 dovrebbero avergli insegnato che il ciclismo agonistico è un bellissimo ricordo da conservare per i nipotini. E invece, in un ciclismo malato, Elettrico diventa il principe dei cicloamatori e si trasforma nella star superpagata di eventi che dovrebbero essere amatoriali. Eventi stupendi ai quali partecipano centinaia di psicopatici, con seri problemi di personalità, che pensano di essere dei professionisti.
La pubblicità della Colnago sulla Gazzetta mortifica lo sport e uccide il ciclismo. È uno schiaffo al movimento giovanile, a quei professionisti che valgono molti volt in più di Elettrico e che sono costretti a lottare per uno straccio di contratto. È uno sputo in faccia alle società che investono sui giovani e cercano di organizzare gare davanti a 4 gatti. È il trionfo del marketing sulla logica in uno sport dove non sono i genitori ad accompagnare i figli correre, ma il contrario. Piccoli e potenziali atleti che, smartphone e patatine in mano, aspettano il babbo quarantenne all’arrivo. E che forse alla maestra dicono che il padre “fa il lavoro di Nibali” perché dopo aver fatto timbrare il cartellino in comune, è sempre in bici tutto il giorno.
Dispiace vedere che Colnago e Gazzetta abbiamo partecipato al funerale del ciclismo. Vero che la Gazzetta ha partecipato attivamente ad altri funerali quando parlava siciliano, ma questa è un’altra storia.
Dispiace il silenzio assordante del mondo del ciclismo professionistico e della federazione: tutti impegnati a parlare dei giovani a parole, ma poi pronti ad elemosinare qualche soldo dagli sponsor, appena terminata la carriera, nella prima granfondo di turno. Ebbene, in tutta sincerità, mi fate un po’ schifo."