Non so se effettivamente posso dare una risposta ma non mi risulta che i dati Istat sulla mortalità in Italia siano disponibile prima di un paio di anni. Nel 2019 non ho trovato ancora dati ufficiali e non mi fido di parti di interviste. Al 2017 ( dati Istat) i decessi per malattie del sistema respiratorio risultano 53372, di cui 663 influenza e 13516 polmoniti, ma in tutto l'anno. Pur considerando che l'influenza colpisce nei mesi invernali non capisco come mai sia stata indicata da qualcuno una cifra cosi alta a marzo 2019 quando normalmente i casi di malattia sono in diminuzione.
Scusa se ho citato te ma dalla lettura del post con certi dati cercavo delle risposte anch'io.
Ma che scusa, figurati! In effetti anche a me viene da pensare ad una errata interpretazione dei dati da parte del giornalista...
se si verificassero 14 mila decessi per polmonite in tre mesi penso che qualcuno rimbalzerebbe la notizia sui media: se sono cifre che se impressionano per il covid, non vedo perché non debbano impressionare per la polmonite virale .
sulla questione dell'effetto "mitigatore" della quarantena, bisognerebbe essere sinceri ed analizzare la effettiva capacità contenitiva di misure adottate
a) in ritardo
b) a singhiozzo
c) comodamente trasgredite con flussi migratori di massa da parte dei destinatari
d) legalmente eluse da una parte consistente di potenziali diffusori e vittime (i non pochi lavoratori di attività essenziali, senza contare ovviamente ciclisti runners e shoppers del sabato pomeriggio perché idonei solo fare colore sulle pagine FB di qualche politico)
quanto ad a) si può dire che dove la quarantena è stata
seria e tempestiva (Vo', Codogno, Medicina)
ha effettivamente funzionato (seppur con il distinguo di politiche prevenzionali collegate, ossia tampone di massa) e quindi astrattamente sarebbe valida la proiezione "condizionalistica" senza quarantena >>> disastro >>> esplosione di numeri ben maggiori
quanto a b) in effetti la zona maggiormente colpita (Bergamo, Val Seriana) purtroppo non è mai stata chiusa "in quarantena", ma al pari dell'Emilia Romagna è diventata zona "arancione" solo dal 8 marzo.
E anche a voler tacere l'argomento del diverso sviluppo del contagio mediante raffronto con i dati della regione guidata da Bonaccini (impietosi per la Lombardia), sarebbe sufficiente già questo solo elemento per dimostrare come l'anomalia dei numeri lombardi sia da attribuire a qualcosa di diverso rispetto alla "
libera circolazione del virus per un mese" (che avrebbe potuto circolare come ha probabilmente circolato, ugualmente, anche in ER visto che i distretti industriali e gli
apparentamenti con la Cina sono gli stessi, ceramiche e meccanica impiantistica relativa). Questo per dire che la chiusura non ha avuto alcun ruolo oggettivamente decisivo, avendo funzionato in un modo in ER, ma non nello stesso modo in L dove i contagi, guardacaso, stanno ancora aumentando
c) ed infatti la chiusura, l'adozione di misure eccezionali, non ha impedito quello che veniva vissuto come il più grande timore da tutti gli epidemiologi, ossia il contagio da flusso migratorio dal nord infetto al sud ancora vergine. Ebbene, nonostante le cronache abbiano raccontato di flussi irresponsabilmente messi in atto con fughe ripetute da nord a sud e quindi lasciassero presumere scenari a tinte fosche, le uniche notizie di FOCOLAI accesisi al sud sono relative ad ospedali e case di riposo (Sant'Anastasia)
La task force della Regione Campania ha confermato la situazione. Nessun contagio tra i prelati
www.napolitoday.it
ed ora
https://bari.repubblica.it/cronaca/...ti_senza_acqua_e_cibo_per_2_giorni-253283261/
questo per dire che ancora una volta la "chiusura light" non ha avuto quell'effetto salvifico che si sarebbe potuto pensare visto che la sua violazione non ha portato, fortunatamente, fino ad ora ai risultati gravi che sarebbero dovuti derivare ( ma che invece si sono verificati per i presumibili motivi che hanno originato l'esplosione dei numeri lombardi --- "malasanità")
d) e che la chiusura attuale sia servita solo in minima parte ad evitare diffusione di massa lo documenta indirettamente anche il fatto che vi sono un gran numero di soggetti autorizzati ad eluderla, anche solo mediante l'utilizzo dei mezzi pubblici.