Ma in questo tira e molla i corridori che fanno? Per una preparazione come sono abituati non avranno tempo, quindi arriveranno all appuntamento/i con grosse incognite. E giusto che si pensi a salvare il baraccone ma lo spettacolo lo fanno i ciclisti che in tutto questo sono i malcapitati e non tutelati. Sarebbe interessante un loro parere sul calendario proposto.
Cosa devono dire i corridori? Non saranno contenti, ma sanno anche loro che alternative non ce ne sono e soprattutto sanno anche loro, che per loro stessi e per la sopravvivenza del sistema da cui traggono lavoro è meglio far così che non correre per nulla, quindi tutelati lo sono anche loro. Se vogliono avere uno stipendio anche il prossimo anno sanno che questa è l'unica via, i soldi non saltano fuori dal nulla.
Il tempo per allenarsi ce lo avranno tutto, sicuramente si sono allenati anche adesso, sebbene non sono inevitabilmente nelle condizioni migliori, ma al Tour mancano 4 mesi e mezzo, mica gli servono 4 mesi e mezzo per allenarsi a dovere. Quando fanno la Tirreno o la Sanremo, mica hanno un tempo maggiore prima e un GT non lo fanno per ragioni climatiche, non perchè non avrebbero tempo di prepararlo. Inoltre, una situazione nuova e diversa, potrebbe anche andare a favore di una maggiore incertezza, minando determinati clichè consolidati e portando a ipotetiche novità. Poi è ovvio che difficilmente si possono correre tutti e 3 i GT, ma in realtà nessuno dei migliori li correva nemmeno prima e correndo Tour e Vuelta la distanza in termini di tempo è pressappoco uguale a quella degli altri anni, correndoli magari anche con meno caldo che è più usurante. Ovvio che chi invece farà il Giro, difficilmente potrà fare a buon livello anche una delle altre 2.
Alla fin fine quelli che si sono espressi, hanno solo richiesto un minimo di gare per rifinire la condizione e probabilmente ci saranno delle gare prima del Tour e hanno chiesto di avere almeno un mese/mese e mezzo di tempo prima di dover correre gare importanti. Per il Tour gliene hanno dati 4 e mezzo.
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