Ieri ho percorso 110 km e il pomeriggio salendo la Val di Non, sotto un sole giá praticamente estivo, e che se ne frega se il coronavirus ci ha fatto credere di essere appena usciti dall'inverno, ho visto sul computerino 33° (ovviamente al sole, ma io al sole stavo pedalando)
La mascherina è rimasta in tasca, avevo provato a tenerla abbassata sul mento, ma con quel caldo, in salita è improponibile. C'era poco traffico, e ad un certo punto, su una piazzola sostava una pattuglia di polizia municipale del paesotto. "Ecco, ora mi fermano" ho pensato. Mi sembrava ipocrita ravanare nella tasca posteriore alla ricerca della mascherina, per fingere di averla addosso, e o lasciato perdere. Quando sono passato loro davanti, ho fatto un cenno col capo, ricambiato da uno di loro. Sicuramente avranno capito la situazione, e che pedalando in solitudine il rischio di contagiare, e di venire contagiato era inesistente. Poco prima mi ero feramto ad un supermercato (visto che tutti i bar erano chiusi) e ovviamente prima di entrare l'ho indossata.
Di ciclisti appaiati a chiacchierare ne ho visti diversi anch'io; non spreco neanche parole per costoro