Vi capisco, anche io ci sono passato, ho dovuto abbandonare il nuoto per gli stessi motivi, alla nascita del secondo figlio e con moglie che lavorava non reggevo più l'impegno necessario per preparare le gare, non ero più costante negli allenamenti, la squadra andava avanti e io regredivo, finchè ho chiuso l'agonismo con un atto di onestà verso me stesso.
Tuttavia vi posso dire, sulla mia esperienza, che questa è una fase transitoria, quando la situazione familiare si assesta volendo si può riprendere, certo facendo i conti con il tempo che passa, ma con entusiasmo e divertendosi, e magari con quell'aporoccio più filosofico a cui accenna ninconanco e che condivido.