News Lettera aperta dei corridori sulla protesta del Giro

23 Ottobre 2015
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Quello che troppi divanari non hanno capito è che se si vuole lo spettacolo, questo non può aversi per sfinimento. Se sono freschi (nei limiti del possibile) e lucidi, se le suonano. Se alla partenza sono cadaveri tutti, chi più e chi meno, magari vince il meno cadavere....ma i divanari stiano pur sicuri che non si diverte nessuno, nemmeno loro sul divano, perchè tutti si trascinano al traguardo alla meno peggio.
Lo sfinimento é l'essenza del ciclismo, altrimenti arriverebbero tutti in gruppo a giocarsi le tappe in volata.
 

sembola

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22 Aprile 2004
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La butto lì: ma se sbagliano modi e tempi per confrontarsi con l'organizzazione, ma se nessuno li ascolta quando cercano un confronto...sarà che debbano mettere in discussione i loro organi di rappresentanza?
Esattamente. Piccolo dettaglio: la CPA è l'unica associazione di atleti che la UCI è disposta a riconoscere, finanziata con una percentuale sui premi e dalla UCI stessa.

Non proprio.
Quando avrebbero voluto esporre le loro perplessità?
Alla presentazione del giro e dopo nessuno ha detto nulla, i commenti sono come sempre troppe o troppo poche tappe di montagna, discesa, per velocisti, crono, etc...
Quindi come possono i corridori entrare nel merito della creazione dei percorsi?
Chi ascoltano?
Quintana che vuole le salite?
Ganna le crono?
Sagan le volate?
Gilbert le tappe vallonate?
(solo per prendere alcuni nomi/esempi).

Poi ne esce un giro bilanciato con una tappa pianeggiante e lunga di trasferimento come tante altre, ma il giorno della tappa piove.
Però i corridori hanno accettato il percorso...

A cosa è servita la protesta?
Premesso che il Giro è stato presentato quando la pandemia era solo nei filmacci di serie B, dopo la presentazione lamentarsi non serve a nulla , perchè i percorsi sono già stabiliti, i contratti firmati ed anche se l'organizzatore volesse non può più cambiare nulla, salvo cause di forza maggiore.

Se vuoi coinvolgere gli atleti devi farlo PRIMA della presentazione. E coinvolgere non significa che debbano decidere loro i percorsi, non è il loro lavoro: anche se a vedere certi percorsi degli anni 80 e 90, viene qualche dubbio. Significa almeno ascoltarli, e nel limite del possibile trovare un punto di incontro tra esigenze e necessità differenti.

Oppure va tutto bene madama la marchesa, continuiamo a vedere rettilinei di arrivo in discesa tra transenne non fissate (Giro della Polonia) , strade spaccaruote (Giro della Vallonia), elicotteri che sbatacchiano corridori per terra e trasferimenti assurdi per poter incassare il doppio dalle sedi MA senza strapparsi le vesti se, una volta ogni tanto, fai una figuretta in diretta TV. Basta decidersi ed essere coerenti.
 

embolo70

Gregario
4 Settembre 2014
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Daccordi Profidea
io sono portato a pensare che uno dei problemi principali sia proprio quello degli "organi di rappresentanza".
Quale è la forza della CPA nei confronti degli altri soggetti? Il suo presidente era impegnato nel commento tecnico della tappa ed il delegato al giro, a quanto ho capito gestiva una chat telegram. Non mi pare da questo episodio che CPA abbia dimostrato di avere una struttura capace di interfacciarsi fattivamente con organizzazione ,uci ed altri soggetti. Penso che sia importante per i corridori la costruzione di un organo di rappresentanza strutturato ed efficiente cosa che a quanto visto in questo giro manca. Un organo di rappresentanza che costruisca insieme a organizzatori ed uci un "protocollo" sulla sicurezza,penso sempre ai materassi alla fine delle curve,un protocollo che dia linee guida.
Nelle corse di moto c'è la safety commission che è composta da un presidente (non so se lo è ancora ma per tanto tempo è stato Franco Uncini ex pilota e campione del mondo),eletto dai piloti e da tre o 4 piloti in attività e questo organo decide o meno se le condizioni di sicurezza per correre siano rispettate o meno,se a parer loro non lo sono non si corre,ma non a "sensazione"bensi sulla base di precisi protocolli concordati in precedenza e comunemente.Questo a mio parere potrebbe essere uno spunto da copiare adattandolo al ciclismo.Il caso specifico io penso sia stata una decisione di pancia mal gestita dai corridori e dai loro rappresentanti figlia comunque di un errore iniziale che è quello di disegnare una tappa del genere inserita in quel conesto di corsa.
Mi scuso per la lunghezza.
 

Cyboraf

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Opinioni s'intende: letta così non mi sento di criticarli. La situazione va valutata nel contesto di questo momento, la tappa accorciata avrebbe potuto cambiare le sorti di un giro che alla fine è risultato spettacolare? La risposta non la sapremo mai, però la tappa pianeggiante sarebbe servita solo di transizione tra il giorno precedente e il seguente, con ore sotto l'acqua per arrivare a uno sprint finale.
Sarebbe stata come la SanRemo: non succede nulla fino a 20km dalla fine, e i 250km servono solo a consumarti le energie per rendere più incerta la volata finale. Certo, tutto avrebbe potuto succedere, fughe, ventagli, ecc., ma anche un arrivo a gruppo compatto.

Dispiace per chi aveva organizzato di andare a vederlo, per quelli a cui non è passato sotto casa, però i ciclisti non sono gladiatori che vogliamo veder morire nel Colosseo.

L'organizzazione, che tanto si è lamentata in diretta TV del comportamento dei corridori, è esattamente la stessa che al Giro di Lombardia non ha messo una protezione su quel ponte dove qualcuno è volato di sotto, e che ha fatto fare l'ultima tappa del giro 2018 sulle strade di Roma che sembrano quelle di Beirut o Sarajevo.

Chi è senza peccato scagli la pirma pietra.

Poi ci sta che Vegni vada in televisione incavolato nero per questa decisione improvvisa, ci sta che reagisca d'impulso, ci sta anche che Alessandra De Stefano tiri fuori il leone che c'è in lei (giusto per restare al Colosseo), ma in quel momento quella è stata la decisione giusta da prendere. Eliminare una tappa inutile ai fini della classifica per poter rendere il Giro spettacolare fino all'ultimo, con rispetto per chi ci fa emozionare in sella a una bici e che tutti noi vorremmo essere al loro posto.
Io non so se i tempi siano stati giusti, se una simile protesta sarebbe stata avanzata al Tour e non so neppure quali siano le vere motivazioni ma so che stiamo parlando di uomini che affrontano tre settimane in cui il logorio fisico e mentale è elevato: non parliamo di animali da competizione o da spettacolo, parliamo di persone il cui diritto alla salute va tutelata, anche se il ciclismo è per sua natura intrinseca uno sport "eroico".
Credo che , se vogliamo un ciclismo veramente pulito e non un baraccone poco credibile, come quello di altri sport, calcio e formula uno in primis, si debbano organizzare i grandi giri non tagliando tappe significative e importanti e neppure eliminando tappe intermedie ma considerando di dare la giusta modalità' di recupero, e quindi programmando anche meglio i trasferimenti.
Magari riusciremmo a vedere qualche impresa in più e un po' di tattica in meno e soprattutto il diritto alla salute deve essere preservato anche per chi è teoricamente allenato e stipendiato per affrontare tali sforzi che però per chiunque di noi sarebbero sovrumani.
E' un tema complesso, molto tecnico, ma è anche giusto che i corridori facciano sentire la propria voce, magari nei modi più giusti e coi tempi più opportuni
 

sembola

Scalatore
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Lo sfinimento é l'essenza del ciclismo, altrimenti arriverebbero tutti in gruppo a giocarsi le tappe in volata.
La retorica della sofferenza è uno degli elementi che ostacola la crescita del ciclismo come sport di massa.

Comunque, se si vuole lo sfinimento poi bisogna accettare che nei tapponi pascolino e facciano sul serio solo ai meno tre km dall'arrivo. Senza lamentarsi che non c'è lo spettacolo dei tempi di Coppi , spettacolo che peraltro era solo immaginato.
 

samuelgol

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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
Lo sfinimento é l'essenza del ciclismo, altrimenti arriverebbero tutti in gruppo a giocarsi le tappe in volata.
Lo sfinimento è una cazzata, non è l'essenza di nulla. Demare non si stacca sullo Stelvio perchè sfinito. Si stacca sullo Stelvio perchè le sue tappe sono in volata. Alla seconda tappa, se metti l'Etna, in volata non ci arrivano, non perchè sfiniti (che se lo fossero alla 2 tappa a Milano non ci arriverebbero), ma perchè se le suonano in quanto freschi. E vince il più forte quel giorno, non il meno zombie.
 

GhidoRen

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Quello che troppi divanari non hanno capito è che se si vuole lo spettacolo, questo non può aversi per sfinimento. Se sono freschi (nei limiti del possibile) e lucidi, se le suonano. Se alla partenza sono cadaveri tutti, chi più e chi meno, magari vince il meno cadavere....ma i divanari stiano pur sicuri che non si diverte nessuno, nemmeno loro sul divano, perchè tutti si trascinano al traguardo alla meno peggio.
Il discorso dello sfinimento è un arma a doppio taglio, nel senso che allora perché fare 20 tappe?, Ne facciamo 5/10 al massimo (perché altrimenti diventano troppe) di cui 3 vallonate, 3 salite e 3 crono, intervallate da un giorno di riposo ogni tot, così i corridori sono al massimo sempre. Ma se così fosse, si potrebbe definire giro d'Italia? Al massimo giro delle Alpi
 
23 Ottobre 2015
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Esattamente. Piccolo dettaglio: la CPA è l'unica associazione di atleti che la UCI è disposta a riconoscere, finanziata con una percentuale sui premi e dalla UCI stessa.


Premesso che il Giro è stato presentato quando la pandemia era solo nei filmacci di serie B, dopo la presentazione lamentarsi non serve a nulla , perchè i percorsi sono già stabiliti, i contratti firmati ed anche se l'organizzatore volesse non può più cambiare nulla, salvo cause di forza maggiore.

Se vuoi coinvolgere gli atleti devi farlo PRIMA della presentazione. E coinvolgere non significa che debbano decidere loro i percorsi, non è il loro lavoro: anche se a vedere certi percorsi degli anni 80 e 90, viene qualche dubbio. Significa almeno ascoltarli, e nel limite del possibile trovare un punto di incontro tra esigenze e necessità differenti.

Oppure va tutto bene madama la marchesa, continuiamo a vedere rettilinei di arrivo in discesa tra transenne non fissate (Giro della Polonia) , strade spaccaruote (Giro della Vallonia), elicotteri che sbatacchiano corridori per terra e trasferimenti assurdi per poter incassare il doppio dalle sedi MA senza strapparsi le vesti se, una volta ogni tanto, fai una figuretta in diretta TV. Basta decidersi ed essere coerenti.
Quelle evidenziate sono problematiche inerenti la sicurezza e l’omologazione dei percorsi, per la maggior parte.
Giusto protestare, ma già esiste una struttura che ne deve verificare la conformità ai regolamenti.
La protesta non riguardava questo.
L’avessero fatta al giro di Polonia avrebbero avuto tutte le ragioni, ma quella tappa o altre simili vengono corse da diversi anni ed sono considerate come un vanto per alcuni vincerla a più di 80 km/h.
Poi c’è stato l’incidente ed è cambiata la percezione.
 

samuelgol

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Il discorso dello sfinimento è un arma a doppio taglio, nel senso che allora perché fare 20 tappe?, Ne facciamo 5/10 al massimo (perché altrimenti diventano troppe) di cui 3 vallonate, 3 salite e 3 crono, intervallate da un giorno di riposo ogni tot, così i corridori sono al massimo sempre. Ma se così fosse, si potrebbe definire giro d'Italia? Al massimo giro delle Alpi
20 tappe si fanno per accontentare cronomen, velocisti, finisseur, cacciatori di tappe, scalatori.....e vince il più completo, non il meno stanco.
 

cbr70

Scalatore
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Specy
Non ho letto i commenti e magari qualcuno l'ha già detto,
Io credo che in certe situazioni bisogna trovarcisi. Troppo facile criticare , pontificare o giudicare da una tastiera.
Personalmente mi astengo. Non mi sembra neanche una cosa così importante.
 
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tapamaloku

Gregario
11 Ottobre 2018
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Specy Venge
A me la cosa che mi ha più colpito è il fronte comune che hanno subito fatto giornalisti e organizzatori aizzando uno shitstorm contro i corridori. Ai veri appassionati non interessa vedere tappe di piana d 260 km il cui unico scopo è fare incassare RCS a Morbegno ed ad Asti. Se c’è rischio per la salute dei ciclisti ben venga che siano accorciate o annullate, la cosa assurda è come gente che non ha mai messo il culo si una sella venga a dire che è freddo andare in bici sotto la pioggia a 10 gradi. La de stefano è brava nelle trasmissioni di ciclismo a parlare di tutto ciò che NON è ciclismo e quindi stia zitta quando si parla di corse.
PS io seguo solo Eurosport. La Rai ha il target di mia nonna quando fanno vedere il Giro. Il ciclismo è altra cosa.
 
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sembola

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Quelle evidenziate sono problematiche inerenti la sicurezza e l’omologazione dei percorsi, per la maggior parte.
Giusto protestare, ma già esiste una struttura che ne deve verificare la conformità ai regolamenti.
Se esiste non se n'è accorto nessuno. I corridori di sicuro no.


La protesta non riguardava questo.
Certe cose accadono perchè situazioni non irrilevanti ma neppure clamorose si accumulano fino ad un punto di rottura. Sembra che sia capitato per una cosa apparentemente non così grave, ma in realtà quella è stata la palla di neve che ha innescato la valanga.
 

sembola

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A me la cosa che mi ha più colpito è il fronte comune che hanno subito fatto giornalisti e organizzatori aizzando uno shitstorm contro i corridori. Ai veri appassionati non interessa vedere tappe di piana d 260 km il cui unico scopo è fare incassare RCS a Morbegno ed ad Asti. Se c’è rischio per la salute dei ciclisti ben venga che siano accorciate o annullate, la cosa assurda è come gente che non ha mai messo il culo si una sella venga a dire che è freddo andare in bici sotto la pioggia a 10 gradi. La de stefano è brava nelle trasmissioni di ciclismo a parlare di tutto ciò che NON è ciclismo e quindi stia zitta quando si parla di corse.
PS io seguo solo Eurosport. La Rai ha il target di mia nonna quando fanno vedere il Giro. Il ciclismo è altra cosa.
Oggettivamente pedalare sotto la pioggia a 11° (alla partenza , che dopo la temperatura era decisamente più alta) non è gradevole, ma con questa logica non si correrebbero metà delle Liegi, Roubaix e Fiandre. Ditelo ad un belga od un olandese che 11° con pioggia è un meteo impraticabile, neanche mettono i guanti...

La De Stefano ha difeso il proprio interesse come dipendente della tv che ha pagato a caro prezzo i diritti ed ha avuto un danno a livello di ascolti. Se è lecito che i corridori difendano i propri interessi deve esserlo anche per gli altri attori in gioco.
 
S

sheikki

Guest
Sentite, premesso che quello che so deriva solo dall'ascolto della TV, quello che si e' visto e' stato sconfortante; corridori che sostenevano che sarebbero pure partiti e non sapevano chi aveva preso la decisione, DS pronti in ammiraglia a partire a cui viene comunicato il nuovo programma (come e' possibile non sapessero nulla?), quel Salvato che balbetta davanti alla Di Stefano. Anche questo comunicato, si puo' discuterne il contenuto, ma lo emetti dopo 4 giorni?
 
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La retorica della sofferenza è uno degli elementi che ostacola la crescita del ciclismo come sport di massa.

Comunque, se si vuole lo sfinimento poi bisogna accettare che nei tapponi pascolino e facciano sul serio solo ai meno tre km dall'arrivo. Senza lamentarsi che non c'è lo spettacolo dei tempi di Coppi , spettacolo che peraltro era solo immaginato.
infatti ultimamente basta che qualcuno si avvantaggi di un paio di minuti che sembra impossibile togliergli la vittoria, sarà un caso
 

samuelgol

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All’ultimo tour ha vinto il più completo o il meno stanco?
Il più completo, o forse il più forte. Roglic non era stanco sennò non avrebbe fatto 4 al mondiale la settimana dopo, non avrebbe vinto la Liegi 2 settimane dopo e ad oltre un mese dal Tour non avrebbe indossato la maglia rossa alla Vuelta nelle prime 5 tappe, essendo comunque ancora in lotta. Roglic sarà stanco a fine Vuelta....mentre Pogacar è già al mare mi sa.
 
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GhidoRen

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20 tappe si fanno per accontentare cronomen, velocisti, finisseur, cacciatori di tappe, scalatori.....e vince il più completo, non il meno stanco.
Non avevo riflettuto su questa possibilità. Pensavo (di sicuro sono io troppo romantico) che i grandi giri premiassero l'atleta completo, cioè quello che va forte in salita, in piano e nelle crono ma, necessariamente non deve essere per forza uno specialista di una determinata disciplina. Praticamente il cosiddetto atleta a tutto tondo
 

samuelgol

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Oggettivamente pedalare sotto la pioggia a 11° (alla partenza , che dopo la temperatura era decisamente più alta) non è gradevole, ma con questa logica non si correrebbero metà delle Liegi, Roubaix e Fiandre. Ditelo ad un belga od un olandese che 11° con pioggia è un meteo impraticabile, neanche mettono i guanti...

La De Stefano ha difeso il proprio interesse come dipendente della tv che ha pagato a caro prezzo i diritti ed ha avuto un danno a livello di ascolti. Se è lecito che i corridori difendano i propri interessi deve esserlo anche per gli altri attori in gioco.
Ma quale danno a livello di ascolti. Con quel casino che è successo, la Rai ha avuto molti più ascolti che non se la tappa si correva regolare, nella noia di tutti.
La De Stefano, per me, è stato il classico giornalista avvoltoio, che si è gettato sulla preda per aizzare cagnara. Stile Biscardi (pace all'anima sua, ma pessimo per me) che faceva il finto paciere e nei fuoritelecamera aizzava gli animi.
 
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samuelgol

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Non avevo riflettuto su questa possibilità. Pensavo (di sicuro sono io troppo romantico) che i grandi giri premiassero l'atleta completo, cioè quello che va forte in salita, in piano e nelle crono ma, necessariamente non deve essere per forza uno specialista di una determinata disciplina. Praticamente il cosiddetto atleta a tutto tondo
E io cosa ho detto? ;nonzo%
 

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