n merito alla frase "ognuno di noi rispetta le regole per quanto possibile" tradotta significa che ognuno di noi sta attento e no puo' conoscere al mm i confini, per esempio da me c'e' in cima ad una montagna una lingua di terra di circa 800 che taglia in 2 la salita, sta al buon senso delle FFOO che non possono rompere i maroni in quel lembo di terra.
Posso fare una riflessione?
Quanto è possibile rispettare le regole? Poco
aldilà del fatto che l'attività sportiva sia spostamento o meno, io non ho gli strumenti per definire una delle due possibilità, e in ogni caso sarei condizionato nel farlo.
Però
1- il dpcm mi permette di effettuare attività sportiva, perchè riconosce che ha la sua importanza. Per alcuni soggetti, tipo me, ma non son certo l'unico, un'elevata importanza. Vogliamo parlare di dipnedenza? bene non mi offendo. Vogliamo parlare di droga? va bene uguale. Visto che posso prendere le "drugs" in farmacia, anche quando non necessarie e le sigarette al tabaccaio. Quindi diamogli pure un'accezione negativa allo sport praticato ad alto livello.
2- Svolgere la mia attività sportiva, della quale mi hai riconosciuto l'importanza, posso farlo su percorsi che mi consentono di godere di ciò che sto facendo e che dunque danno senso a ciò che sto facendo?
Perchè, se mi confini in 2kmq, è come se mi vendi i mozziconi di sigaretta per intenderci. No non mi appaga. Ma il tabaccaio nell'altro comune ha le sigarette intere, no non ci puoi andare. La farmacia non ha quel farmaco che mi fa dormire bene, quella fuori si, ma non ci puoi andare. Parliamo di assurdità, in quanto farmacie e tabacchi vengono incontro a tutte le esigenze.
Per il ciclismo no, non è un assurdità che nel comune limitrofo, possa trovare ciò che non mi consente di "appagarmi" nel mio.
Io non ho la sfortuna di abitare in un comune senza spazio. Ho spazio fuori dal centro abitato per pedalare. Pedalare non divertirmi. Non è appagante. Ho un po' di spazio (circuiti di 30-45 minuti), ma piatti e su strade a scorrimento. Posso anche farci lavori. Ma non è nè appagante nè divertente.
NON HA PIENAMENTE QUELLA FUNZIONE SALUTISTICA che poi è il motivo per cui rimane concessa. Forse a livello fisico, ma non mentale, e, alla lunga, neanche fisico.
3- Sicurezza. Mi si "concede", l'attività sportiva. Mi si può concedere di praticarla in sicurezza?
Alcuni comuni, seppur abbiano spazi non abitati percorribili (non parliamo di chi è costretto a pedalare tra pedoni semafori e incroci perchè i confini comunali sono tra i centri abitati) sono molto trafficati. Sarà anche un diritto praticare l'attività che mi concedi in una situazione di totale sicurezza (minor traffico possibile)? e dunque spostarmi su strade secondarie anche al di fuori del mio comune.
Non perchè voglio fare il furbo, ma perchè è una logica conseguenza del desiderio di salvaguardare ogni aspetto della mia salute? Mi si concede l'attività salutistica e poi sono costretto a praticarla tra mezzi pesanti, strade a scorrimento, semafori, attraversamenti, buche e in generale situazioni di rischio?
In conclusione. Ma sarà anche una cazzo di SITUAZIONE DI NECESSITA', e non un capriccio, uscire fuori dal comune su strade non trafficate per potersi allenare?
Chiudo con una piccola considerazione amara sulla situazione di necessità
Se parlo io ciclista di necessità, apriti cielo, ci sono cose più importanti, lo sport non è necessario, drogato, frustrato bla bla bla le leggiamo costantemente anche qui le solite cose.
Mi chiedo se sia possibile che ci sia più rispetto per chi ha dipendenza da fumo, alcol e farmaci. Io posso rimanere 6 mesi (novmebre aprile) senza bici o castrato per buona parte del tempo, e invece chi ha altre dipendenze (dannose, doppiamente nel caso del fumo rispetto all'epidemia in corso) ha tutto il rispetto e la considerazione?
E questo anche tra "ciclisti", gente che la bici non la vede da ottobre a maggio che con troppa leggerezza pretende che chi fa 12000km solo da novembre ad aprile se ne stia buono buono a fare il criceto in casa o nel comune.
Domani 4-5h in mtb non me le leva nessuno. Ma sempre furtive rimangono. Non mi sento un ladro, eppure lo sono