Milano-Parigi

Toiobike

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3 Ottobre 2013
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Trek Emonda SLR 8
Ciao a tutti, nella bella stagione vorrei andare a trovare mio figlio a Parigi partendo da Milano.
Qualcuno di voi ha già fatto il tragitto? Non ho una gravel ma una bdc a cui, eventualmente, potrei montare dei copertoncini 4 stagioni nel caso dovessi trovare sterrato (preferirei asfalto). Secondo me è un percorso da fare in circa 5/6 giorni meteo permettendo.
Attendo suggerimenti così da poter "costruire" per tempo e con calma il percorso.
Grazie
 

Zonzolo

Apprendista Passista
19 Ottobre 2010
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Trek Madone /randomobile Specialized Roubaix
Per prima cosa devi decidere dove ti piace valicare le alpi. Passo del Gran San Bernardo oppure passo del Moncenisio?
Poi ti consiglio di evitare, se puoi, le strade nazionali. Molto meglio le dipartimentali, con meno traffico.
 
23 Ottobre 2015
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Ciao a tutti, nella bella stagione vorrei andare a trovare mio figlio a Parigi partendo da Milano.
Qualcuno di voi ha già fatto il tragitto? Non ho una gravel ma una bdc a cui, eventualmente, potrei montare dei copertoncini 4 stagioni nel caso dovessi trovare sterrato (preferirei asfalto). Secondo me è un percorso da fare in circa 5/6 giorni meteo permettendo.
Attendo suggerimenti così da poter "costruire" per tempo e con calma il percorso.
Grazie
Tratti di sterrato non ne trovi, devi proprio andarli a cercare per volerli fare.
La strada più semplice é via Sempione, poi per il resto un percorso vale l'altro, dipende solo da dove decidi di passare.
 
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pedalone della bassa

Otztaler inside
9 Ottobre 2013
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43
modena, ma col cuore, ed originario, di Reggio Emi
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(advanced pro nox, argon 18 gallium), ora Cervèlo S3
Ciao a tutti, nella bella stagione vorrei andare a trovare mio figlio a Parigi partendo da Milano.
Qualcuno di voi ha già fatto il tragitto? Non ho una gravel ma una bdc a cui, eventualmente, potrei montare dei copertoncini 4 stagioni nel caso dovessi trovare sterrato (preferirei asfalto). Secondo me è un percorso da fare in circa 5/6 giorni meteo permettendo.
Attendo suggerimenti così da poter "costruire" per tempo e con calma il percorso.
Grazie

magari qui puoi trovare qualche spunto


se non altro per il tratto francese
 

palmer

Apprendista Scalatore
20 Ottobre 2005
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vicino a Milano
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Due in carbonio, una in titanio, ma sette in acciaio
Ciao, consiglio forse superficiale, prova a buttar giù il percorso su qualche app tipo Komoot e li vedi le strade che ti propone

anche su google maps, scegliendo l'opzione bicicletta.
Tuttavia c'è da dire che alcuni passi alpini potrebbero essere già chiusi, come ad esempio il Moncenisio e il Piccolo San Bernardo, per cui questi navigatori, oggi e fino a aprile non sono attendibili
 
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filixeo

Apprendista Passista
25 Novembre 2015
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Ferrara
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Bravo @Toiobike , anche io mai fatto nulla di simile ma chiedendo a Google emergono dei link interessanti da altre testate e magari i viaggiatori saranno disposti a risponderti:
 

peppe59

Maglia Iridata
6 Luglio 2011
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Moser (acciaio); Bianchi (acciaio)
La domanda sugli sterrati ha senso: una opzione, per tutta la parte centrale, è andare sugli argini dei canali. Questo naturalmente solo per scelta, perché si fa tutto tranquillamente su asfalto, ed in quella parte senza grossi problemi di traffico.
Dove rischi di trovare traffico è sulle Alpi (poche strade) e vicino Parigi (troppe auto). Anzi, la parte vicino Parigi è molto delicata; ma forse su questo chi puo' aiutarti meglio è proprio tuo figlio (anche perché dipende da qual è esattamente il punto di arrivo). Vedo anche male la parte di pianura da Milano; in quel senso forse andare subito verso le alpi invece di andarti a cercare il piccolo san bernardo puo' essere meglio.
Sostanzialmente, devi decidere se attraversare la Svizzera ed entrare in Francia piuttosto a Nord, o attraversare il Piemonte e poi risalire.
Io considererei anche la parte turistica: le pianure francesi sono lunghe, avere dei posti da visitare puo' trasformare in bel viaggio una cosa che sennò puo' risultare alla fine un po' noiosa, a parte il piacere del pedalare
 
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Zonzolo

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Da Milano direi che la cosa migliore è il San Gottardo.
Consigliarti un itinerario senza conoscerti è complicato.
Passando dal Gottardo attraversi la Svizzera tedesca.
Se non hai problemi con la lingua e hai già dei Franchi Svizzeri da spendere può essere una buona idea. Tieni presente che in Svizzera hai la seccatura di non poter usare l'euro.
Se invece con la lingua tedesca hai problemi e te la cavi meglio con il francese, puoi passare anche dal Sempione, scendendo a Brig e passando per Martigny (Svizzera francese).
Passando dal Gran San Bernardo riduci il tratto in Svizzera, puoi fare un pernottamento in Italia e ti puoi collegare direttamente sull'itinerario del Sempione a Martigny.
Tutti gli itinerari vanno bene, la scelta dipende dai gusti e dalle tue preferenze.
 
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Consigliarti un itinerario senza conoscerti è complicato.
Passando dal Gottardo attraversi la Svizzera tedesca.
Se non hai problemi con la lingua e hai già dei Franchi Svizzeri da spendere può essere una buona idea. Tieni presente che in Svizzera hai la seccatura di non poter usare l'euro.
Se invece con la lingua tedesca hai problemi e te la cavi meglio con il francese, puoi passare anche dal Sempione, scendendo a Brig e passando per Martigny (Svizzera francese).
Passando dal Gran San Bernardo riduci il tratto in Svizzera, puoi fare un pernottamento in Italia e ti puoi collegare direttamente sull'itinerario del Sempione a Martigny.
Tutti gli itinerari vanno bene, la scelta dipende dai gusti e dalle tue preferenze.
Ho visto che da Chiasso c'è una ciclabile (strada propria o condivisa) che porta fino a Basilea. Da lì sei in Francia. per quanto riguarda la lingua parlo correntemente il francese mentre il tedesco è arabo per me. Solitamente con l'inglese ci si fa capire tenendo presente che riservare una stanza o mangiare sono cose che non richiedono una gran difficoltà. Per i franchi non mi preoccupo visto che tutti accettano carte. La scelta, provvisoria, del Gottardo è dovuta all'idea di passare il meno possibile in Italia privilegiando l'estero dove la bici è più rispettata.
 
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Zonzolo

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Ho visto che da Chiasso c'è una ciclabile (strada propria o condivisa) che porta fino a Basilea. Da lì sei in Francia. per quanto riguarda la lingua parlo correntemente il francese mentre il tedesco è arabo per me. Solitamente con l'inglese ci si fa capire tenendo presente che riservare una stanza o mangiare sono cose che non richiedono una gran difficoltà. Per i franchi non mi preoccupo visto che tutti accettano carte. La scelta, provvisoria, del Gottardo è dovuta all'idea di passare il meno possibile in Italia privilegiando l'estero dove la bici è più rispettata.
Interessante, la ciclabile Chiasso - Basilea non la conoscevo e poter fare un tratto così lungo in sicurezza è "tanta roba".
Anche io ho notato che fuori dall'Italia i ciclisti sono molto più rispettati. Siamo un popolo con tantissimi pregi, ma purtroppo da noi sulle strade il ciclista spesso è visto come un fastidioso intralcio.
 
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Ser pecora

Diretur
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dove capita
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puoi passare anche dal Sempione, scendendo a Brig e passando per Martigny (Svizzera francese).
Aldilà delle lingue secondo me questo è il percorso quantomeno meno dipendente dal meteo, perché tutti gli altri transitando per passi alpini ne sono fortemente condizionati oltre a ridurre la finestra utile per il transito (d'estate fondamentalmente).

Poi, personalmente, da Briga passerei per Martigny->Losannna->Pontarlier->Montbéliard. Da li seguirei questa traccia:


che è appunto quella della Flèche de France Montbéliard-Paris.

Con questo percorso si limita il dislivello, che comunque non è poco alla fine. Anche i circa 500km dal confine svizzero a Parigi secondo me un 3000mt vengono fuori.
 
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TOL@93

Pignone
8 Marzo 2010
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Ho visto che da Chiasso c'è una ciclabile (strada propria o condivisa) che porta fino a Basilea. Da lì sei in Francia. per quanto riguarda la lingua parlo correntemente il francese mentre il tedesco è arabo per me. Solitamente con l'inglese ci si fa capire tenendo presente che riservare una stanza o mangiare sono cose che non richiedono una gran difficoltà. Per i franchi non mi preoccupo visto che tutti accettano carte. La scelta, provvisoria, del Gottardo è dovuta all'idea di passare il meno possibile in Italia privilegiando l'estero dove la bici è più rispettata.
Ti dico come li organizzo io i miei giri all'estero. Mi compro uno stradario Michelin 1:200.000 poi mi preparo il percorso, evitando le strade nazionali e privilegiando strade provinciali. Mentre lo preparo comincio già a sognarlo e conosco i paesi. Mi stampo un elenco dei paesi da attraversare max.15-20km e lo metto in bella mostra sul manubrio. Quando incontro ciclisti chiedo se il mio percorso ciclabile va bene o se è meglio cambiare, sempre meglio chiedere a 2 persone diverse.
Per uscire dalle grandi città, di solito è un problema, uso Google Maps.
Cerco di viaggiare il più leggero possibile, e di solito monto copertoncini almeno da 28mm.
È vero che all'estero il ciclista non è considerato un abusivo, come in Italia.
 
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Ho visto che da Chiasso c'è una ciclabile (strada propria o condivisa) che porta fino a Basilea. Da lì sei in Francia. per quanto riguarda la lingua parlo correntemente il francese mentre il tedesco è arabo per me. Solitamente con l'inglese ci si fa capire tenendo presente che riservare una stanza o mangiare sono cose che non richiedono una gran difficoltà. Per i franchi non mi preoccupo visto che tutti accettano carte. La scelta, provvisoria, del Gottardo è dovuta all'idea di passare il meno possibile in Italia privilegiando l'estero dove la bici è più rispettata.
Passando dal Gottardo devi per forza fare il giro del lago dei 4 cantoni per arrivare a Lucerna, perché il tunnel del Selisberg é aperto solo alle auto e non esiste una strada alternativa, a meno di prendere il traghetto.
Altro vantaggio di passare per il sempione é che c'é il tunnel ferroviario che collega Iselle in Italia a Briga, che può tornare utile.
In Svizzera e Francia ci sono molti percorsi ciclabili che attraversano in ogni direzione tutto il territorio, quindi basta che cerchi e pianifichi come meglio credi.
 
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Zonzolo

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Ti dico come li organizzo io i miei giri all'estero. Mi compro uno stradario Michelin 1:200.000 poi mi preparo il percorso, evitando le strade nazionali e privilegiando strade provinciali. Mentre lo preparo comincio già a sognarlo e conosco i paesi. Mi stampo un elenco dei paesi da attraversare max.15-20km e lo metto in bella mostra sul manubrio. Quando incontro ciclisti chiedo se il mio percorso ciclabile va bene o se è meglio cambiare, sempre meglio chiedere a 2 persone diverse.
Per uscire dalle grandi città, di solito è un problema, uso Google Maps.
Cerco di viaggiare il più leggero possibile, e di solito monto copertoncini almeno da 28mm.
È vero che all'estero il ciclista non è considerato un abusivo, come in Italia.
La carta stradale "di carta" da una visione d'insieme che é complicato avere su maps e simili.
Una volta deciso il percorso avere sul manubrio un gps "vero" con la traccia caricata é un grande aiuto, soprattutto nelle zone urbanizzate, dove perdersi é facile.
 

TOL@93

Pignone
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La carta stradale "di carta" da una visione d'insieme che é complicato avere su maps e simili.
Una volta deciso il percorso avere sul manubrio un gps "vero" con la traccia caricata é un grande aiuto, soprattutto nelle zone urbanizzate, dove perdersi é facile.

La carta stradale "di carta" da una visione d'insieme che é complicato avere su maps e simili.
Una volta deciso il percorso avere sul manubrio un gps "vero" con la traccia caricata é un grande aiuto, soprattutto nelle zone urbanizzate, dove perdersi é facile.
Questo è chiaramente solo il mio modo, che va bene per me, è adeguato ad un sessantatreenne, anche se molto aperto alle innovazioni. Il GPS spesso non è visibile con il sole e poi a me piace guardare più spesso le indicazioni stradali, mi da più il senso del viaggio. Che per me non è mai la meta. Cito DeAndre' " per la stessa ragione del viaggio, viaggiare".
Comunque i fogli stradali 1:200.000 io li porto sempre dietro, mi piace sapere sempre cosa c'è nei dintorni, e magari cambiare il percorso in corsa. Per me è molto importante la preparazione del percorso a casa e l'elenco dei paesi da attraversare.
 
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Zonzolo

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Trek Madone /randomobile Specialized Roubaix
Il GPS spesso non è visibile con il sole...
Per questo parlavo di un gps "vero" e non di uno smartphone.
Ci sono gps per uso outdoor con schermi perfettamente visibili anche in pieno sole.
Comunque i fogli stradali 1:200.000 io li porto sempre dietro, mi piace sapere sempre cosa c'è nei dintorni, e magari cambiare il percorso in corsa. Per me è molto importante la preparazione del percorso a casa e l'elenco dei paesi da attraversare.
Anche io, pur usando il gps, mi porto dietro le cartine stradali, per avere sempre la visione d'insieme e condivido la tua cura nella preparazione del percorso.
Però saper usare il gps in modalità "traccia" consente di evitare lo stress di fare attenzione a non perdersi.
Per anni anche io ho fatto a meno del gps, ma quando mi sono deciso ad acquistarlo ho dovuto, mio malgrado, ammettere che è un bell'aiuto.
Tieni presente che in certe zone agricole della Francia, molto meno popolate rispetto all'Italia, in caso di necessità trovare qualcuno a cui chiedere informazioni può essere problematico.