Vincenzo Nibali ha annunciato il suo ritiro
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Bravo , bel corridore ottimo atleta …… una sola cosa non mi piace " ho dato tanto al ciclismo …….. tanti sacrifici…." , questa retorica del sacrificio da parte di persone che in realta' di lavoro fanno cio' per cui sono ( o almeno erano) appassionati non mi va giu'. I sacrifici li fanno altri , che non vivono in paradisi fiscali , e che inghiottono rospi ogni giorno per tirare a campare.
Un grande, credo che molti Italiani capiranno finalmente quanto era o è forte(chissa' mai che riesca a vincere ancora qualcosa)quando si vedra' che risultati riusciranno a raccogliere gli altri atleti connazionali.
Grazie Vincenzo per le forti e bellissime emozioni regalate in questi anni
Grazie Vincenzo per le forti e bellissime emozioni regalate in questi anni
Giustissime parole, un grande saluta il ciclismo, anzi 3 grandi ma forse è giusto così.
Spero riesca a vincere una corsa da qui a fine stagione per chiudere bene, altrimenti pazienza il suo palmares è già bello ricco.
Spero riesca a vincere una corsa da qui a fine stagione per chiudere bene, altrimenti pazienza il suo palmares è già bello ricco.
Il fatto che facciano un lavoro al quale sono appassionati non implica che le rinunce, il tempo perso per la famiglia, le diete ferree, gli allenamenti non siano sacrifici.
Lo sono eccome, è la passione che gli permette di farli ma lo sforzo, la fatica, "la fame" rimangono tali.
Lo sono eccome, è la passione che gli permette di farli ma lo sforzo, la fatica, "la fame" rimangono tali.
I sacrifici innegabilmente li hanno fatti lo stesso pero'.
Anche sta retorica del "eh, ma allora x..." buona per criticare ogni cosa avrebbe anche un pochino stufato...
Discorso abbastanza qualunquista, fare il ciclista richiede rinunce, soprattutto da ragazzi, a cui non molti sono disposti.
infatti molti scoppiano di testa;
Ma quali rinunce ? Se fai una scelta ( ciclismo anziché discoteca ad esempio) e' perché ti aggrada di piu' o no ? Non penso che ci siano mitra spianati su quindicenni promettenti per indurli alla bici. Bah , ho proprio la sensazione che a botte di bici da millemila euro anche molti di noi abbiano perso di vista la realta'.
P.S. ho sottolineato un aspetto dell'intervista di ieri , non ho criticato né l'uomo né tanto meno il corridore.
Amen
P.S. ho sottolineato un aspetto dell'intervista di ieri , non ho criticato né l'uomo né tanto meno il corridore.
Amen
Infatti è pieno di 15enni che preferiscono fare le ripetute alla playstation....
La "realtà"....
si ma a volte la scelta la fai a 14-15 anni e a quell'età forse è più difficile; quanta gente, non solo nel ciclismo, non regge di testa e preferisce una vita più rilassante. Mettici pure che Nibali è arrivato in alto, dove arrivano pochissimi atleti, molti si fermano prima, non arrivano a quei livelli e spesso si trovano a 22 anni che devono cercarsi un lavoro e inventarsi una vita perché hanno dedicato anni e anni al ciclismo e non ci sono riusciti.
Non è facile, lui ce l'ha fatta, altri ce la fanno di meno, la maggior parte non ce la fa.
Tu avresti rinunciato ad uscire con gli amici la sera, a mangiare un poco quello che avevi voglia di mangiare, ad andare in vacanza quando ci vanno i tuoi coetanei, ad essere a casa e vedere crescere i tuoi figli ecc?
Con questo non sto dicendo che fare il ciclista sia una vita terribile, resta comunque una scelta che implica parecchie rinunce, e non solo da parte del ciclista stesso.
Infatti , chi lo fa e' perché gli va piu' di pedalare che giocare alla play , visto che il ciclismo non e' piu' lo sport dei poveri e la play ce l'hanno (quasi) tutti. Questo significa che il complesso delle soddisfazioni che trae dal ciclismo ( o qualsiasi altro sport) supera il peso dell'impegno ( impegno , non sacrificio) per praticarlo.
E soprattutto: quella scelta la devi fare PRIMA di aver fatto i soldi, aver vinto, etc (sempre che tu mai ci riesca)...cosa che nell'osservazione viene implicitamente ribaltata.
Viste le soddisfazioni che uno ne puo' trarre a livello di successo sociale, retribuzione ed altro non si capisce perché ci sia piu' gente in discoteca che ad Harvard...stranezze...
Per molti conta solo quello che fai qui e ora, il resto e' tutto dovuto...ma d'altronde dal divano di casa tutto e' lecito...
Personalmente ho operato delle scelte ( assimilabili a quelle che Tu chiami rinunce) e continuo ad attuarle per motivi diversi dal primeggiare o fare del ciclismo la mia professione ( non avrei cmq avuto i numeri e nemmeno la possibilita' per accadimenti vari) tuttavia per motivazioni per me importanti. Per questo non le ho mai sentite e non le sento come rinunce. Sono scelte.
Ma perche', non ho capito , se scegli una cosa questo significa automaticamente che non devi fare rinuncie?
Nelle scelte della vita ci sono spesso delle rinuncie; scegli una cosa e sai gia' in partenza che deve rinunciare a delle altre,ma se sei convinto, vai avanti nella tua scelta.
Anzi,spesso è cosi', quasi sempre con una scelta dobbiamo fare a meno di altri possibili vantaggi.
Poi se crediamo che sia tutto solo un gioco e quando ci stufiamo torniamo indietro come se niente fosse,allora magari è come dici tu
Forse confondiamo il fare una cosa che piace con un qualcosa che comporta comunque dei sacrifici
Mentre chi preferisce giocare alla playstation, non impegnarsi negli studi e altro non fa sacrifici....prima.
Poi si ritrovano a lavorare a turni in fabbrica facendo una vita di sacrifici e indicando come fortunelli quelli che col sacrificio fanno un lavoro ben retribuito.
Non c'è niente di più difficile e stancante di quello che faccio io, niente di più facile e rilassante di quello che fanno gli altri
Vero anche che nella tua posizione,quando ti stufi di pedalare o di allenarti,pianti li la bici e vai al mare, cosa che non puo' fare un professionista