Mi rendo conto che siamo su un forum di ciclismo e non di filosofia pero' un minimo di apertura mentale per cercare di capire cosa intende l'interlocutore ( anche se e' possibile che lo esprima male) mi parrebbe almeno dovuto . Personalmente cerco di farlo. Il tuo simpatico distinguo ( un po' polemico , o sbaglio ?) non tiene conto che di menti compatibili con Harvard ce ne potra' essere una su centomila e quell'una deve trovare le condizioni di vita adatte per poterci andare ed esprimere il potenziale. La stessa cosa per il ciclismo , probabilmente con un rapporto leggermente ( ma non troppo ) piu' alto uno su centomila avra' le caratteristiche fisiche e mentali per emergere , mentre per la discoteca certamente 99 su 100 sono portati.Viste le soddisfazioni che uno ne puo' trarre a livello di successo sociale, retribuzione ed altro non si capisce perché ci sia piu' gente in discoteca che ad Harvard...stranezze...
Aloha