News Tom Dumoulin si ritira a fine stagione

danieletesta79

Maglia Gialla
1 Settembre 2012
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Scott Addict rc - Pinarello Grevil
Arrivare ad essere professionista è difficile, reggere per molti anni lo è ancora di più.
Purtroppo è un atleta che avrebbe potuto dare molto di più ma evidentemente non se la sente più di fare questa vita così difficile così sempre sotto pressione.
Auguri Tom, grande atleta
 

golias

Factotum :-)
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mia
Arrivare ad essere professionista è difficile, reggere per molti anni lo è ancora di più.
Purtroppo è un atleta che avrebbe potuto dare molto di più ma evidentemente non se la sente più di fare questa vita così difficile così sempre sotto pressione.
Auguri Tom, grande atleta
Forse complice anche lo stress ma bisogna anche dire che è un pò è stato anche sfigato.
 
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Giantista

via col vento
31 Ottobre 2018
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Ma questo ritiro è quello definitivo ? :))):

Perchè essendo un copione già visto... posso soltanto dire che non c'è due senza tre! :mrgreen:

Resta il fatto che quando un campione annuncia il ritiro è strano rivederlo in corsa per poi ritirarsi nuovamente..
 

danieletesta79

Maglia Gialla
1 Settembre 2012
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Scott Addict rc - Pinarello Grevil
Forse complice anche lo stress ma bisogna anche dire che è un pò è stato anche sfigato.
Nel 2019 assolutamente si, la caduta nelle prime tappe con l'infortunio al ginocchio sono stati l'inizio dei guai; la mattina seguente ripartì per pochi km per poi ritirarsi; doveva fare il Tour e invece durante la preparazione fu necessario l'intervento che fino a poche settimane prima avevano scongiurato e tanti saluti alla stagione; l'anno dopo alla Jumbo secondo me fece un bel Tour considerando che veniva da un 2019 disgraziato e correva in supporto a Roglic; vado a memoria ma non andò nemmeno tanto male in classifica; da lì in poi una discesa continua fino al ritiro - poi interrotto e la nuova stagione praticamente anche questa andata in fumo. Forse l'unica luce in questi anni, la medaglia olimpica a crono.
 

Lumi

Scalatore
8 Novembre 2020
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Colnago V3Rs
Oltre al fisico per essere al top serve forza e carattere, a volte invidiamo i campioni che guadagnano tanto e hanno grande notorieta’, rispetto al lavoro quotidiano anonimo e faticoso di noi mortali, ma ci vogliono le p..le per essere al top in uno sport professionistico. Per contrasto mille volte bravo a Nibali!!! (Senza giudizio negativo per Dumoulin, se non ce la fa non ce la fa, non spetta a me giudicarlo, io non riuscirei a fare un centesimo di quello che è riuscito a fare lui)
 

Giomas

Pignone
15 Novembre 2013
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Canyon Ultimate CF SL 2019
Bravo Tom, atleta forte e simpatico, il tuo Giro vinto con la sosta ai Box è stato mitico!
E che classe a cronometro...
Quella scena del prato è rimasta impressa nella memoria collettiva (quando ti scappa ti scappa...) ed è riuscito comunque a non arrivare secondo! Anche se non ho neppure un centesimo della sua forza e della sua classe credo di poterlo capire: se non reggi di testa è meglio tornare a vivere piuttosto che protrarre inutilmente la sofferenza. Buona vita, Tom!
 

Tony 96

Scalatore
5 Maggio 2016
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S-Works Tarmac - Caad 12
a proposito di ritiri, oggi alla Adriatica Ionica Race c'era un certo Rebellin, e parecchio incazzato al 2 tornante da Caupo....arrivo Cima Grappa.

Finché si diverte fa bene a continuare. Molti altri (che hanno vinto decisamente di più) hanno capito che c'è altro nella vita... Deve essere una vitaccia, rischiare la vita ogni giorno, stare lontano dalla propria famiglia, diete e passaporto biologico... E direi che siamo solo all'inizio di tutto quello che potrebbe essere lo stress che deve sopportare un ciclista professionista.
 
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bicimix

Ammiraglia
6 Agosto 2009
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ABRUZZO all’ombra del Blockhaus
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7 Tour de France consecutivi!
Grande atleta purtroppo non ha avuto una carriera lunga, poi quando è rientrato dal primo ritiro non è stato più in grado di tornare quello di prima.
Se non trovava più stimoli giusto ritirarsi.
Forse in futuro vedremo sempre più prof che precocemente hanno vinto ed altrettanto precocemente finiranno la carriera ?
 

alearc66

Apprendista Cronoman
9 Aprile 2013
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Ponte S. Pietro
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colnago master xlight bianchi boron xl
Mi dispiace, era nell'aria. Il ciclismo di oggi è molto esigente, e se non sei pronto a dare il 100% senza riserve, non puoi competere(Pogacar a parte,forse)
Un'enorme spreco di talento, gran corridore fortissimo a crono, forte in discesa ed in salita, fisico adatto ai gt
L'importante è che sia soddisfatto
 

bradipus

Vendicatore Mascherato e motore di ricerca
23 Luglio 2009
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Bugliano
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qualunquemente
Estratti da un'intervista con il sito olandese NRC, da cui emerge ancora una volta come Tom sia un corridore ed una persona non banale:
« Sto per divorziare, l'abbiamo deciso la settimana scorsa. Ho sempre sperato di non diventare uno di quei ciclisti che si separano dopo la fine della carriera, ma purtroppo andrà così.»
«Per la prima volta nella mia vita posso decidere tutto da solo. Ho davanti a me una pagina completamente bianca e non ho idea della direzione che prenderò. Ma va bene che sia così. Mi piace.»
«Agli ultimi mondiali, in Australia, ho visto il gruppo passarmi accanto. Ho capito che non avrei più pedalato lì in mezzo. Che la botta che ti dà stare davanti a tutti su una salita non mi arriverà mai più. Ma per ora tutto questo non mi manca, per niente.»
«Il fuoco si è spento. Non sento più il bisogno di spingermi costantemente al limite. Voglio essere diverso nella vita, diventare migliore per me stesso. Voglio avvicinarmi alla persona che sono.»
«Ero un ragazzo pieno di energie, avevo bisogno dello sport come sfogo. Quando ho iniziato a pedalare, ho scoperto che mi piaceva. Ma non ho mai sognato una carriera da ciclista professionista. Era soltanto un modo per mostrare al mondo e a me stesso quanto ero bravo a farlo.»
«Quando ho vinto il Giro d'Italia non sapevo quello che so adesso, cioè che avevo appena ottenuto tutto quel che cercavo nel ciclismo. Lo sport al più alto livello è bellissimo, ma devi avere qualche rotella fuori posto per continuare a farlo a lungo.»
«Parte della mia vita da ciclista mi è sempre sembrata un sacrificio. Pensavo: faccio tutto questo ora per poter avere una vita normale dopo. Forse non sono mai stato la persona ideale per vivere quindici anni da ciclista professionista. Infatti è finita dopo undici anni.»
«Per molti anni durante la mia carriera ho cercato di pensare il meno possibile. Chi sono? Dove voglio portare la mia vita? Cosa voglio essere per gli altri? Sono contento che queste domande non mi siano venute in mente qualche anno fa, perché non avrei vinto il Giro».
«Sono orgoglioso della mia carriera. Il 90 percento l'ho trovato fantastico. Al restante 10 percento per un po' non voglio pensarci. Ma non ho chiuso col ciclismo. Amo ancora la bici. Forse un giorno diventerò un preparatore, o un consulente. Non subito, però.»
«Recentemente ho viaggiato per un mese e mezzo da solo tra Fiji e Costa Rica, dormendo in ostello. Mi è piaciuto molto. Il contatto umano e anche le conversazioni sono diverse. Non c'è più la dinamica fan/eroe. Ciascuno fa il suo viaggio e, se non si sente a suo agio, va oltre.»
(fonte: Leonardo Piccione, twitter)
 

alespg

Passista
26 Dicembre 2017
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pavia
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scapin eos 3
Estratti da un'intervista con il sito olandese NRC, da cui emerge ancora una volta come Tom sia un corridore ed una persona non banale:
« Sto per divorziare, l'abbiamo deciso la settimana scorsa. Ho sempre sperato di non diventare uno di quei ciclisti che si separano dopo la fine della carriera, ma purtroppo andrà così.»
«Per la prima volta nella mia vita posso decidere tutto da solo. Ho davanti a me una pagina completamente bianca e non ho idea della direzione che prenderò. Ma va bene che sia così. Mi piace.»
«Agli ultimi mondiali, in Australia, ho visto il gruppo passarmi accanto. Ho capito che non avrei più pedalato lì in mezzo. Che la botta che ti dà stare davanti a tutti su una salita non mi arriverà mai più. Ma per ora tutto questo non mi manca, per niente.»
«Il fuoco si è spento. Non sento più il bisogno di spingermi costantemente al limite. Voglio essere diverso nella vita, diventare migliore per me stesso. Voglio avvicinarmi alla persona che sono.»
«Ero un ragazzo pieno di energie, avevo bisogno dello sport come sfogo. Quando ho iniziato a pedalare, ho scoperto che mi piaceva. Ma non ho mai sognato una carriera da ciclista professionista. Era soltanto un modo per mostrare al mondo e a me stesso quanto ero bravo a farlo.»
«Quando ho vinto il Giro d'Italia non sapevo quello che so adesso, cioè che avevo appena ottenuto tutto quel che cercavo nel ciclismo. Lo sport al più alto livello è bellissimo, ma devi avere qualche rotella fuori posto per continuare a farlo a lungo.»
«Parte della mia vita da ciclista mi è sempre sembrata un sacrificio. Pensavo: faccio tutto questo ora per poter avere una vita normale dopo. Forse non sono mai stato la persona ideale per vivere quindici anni da ciclista professionista. Infatti è finita dopo undici anni.»
«Per molti anni durante la mia carriera ho cercato di pensare il meno possibile. Chi sono? Dove voglio portare la mia vita? Cosa voglio essere per gli altri? Sono contento che queste domande non mi siano venute in mente qualche anno fa, perché non avrei vinto il Giro».
«Sono orgoglioso della mia carriera. Il 90 percento l'ho trovato fantastico. Al restante 10 percento per un po' non voglio pensarci. Ma non ho chiuso col ciclismo. Amo ancora la bici. Forse un giorno diventerò un preparatore, o un consulente. Non subito, però.»
«Recentemente ho viaggiato per un mese e mezzo da solo tra Fiji e Costa Rica, dormendo in ostello. Mi è piaciuto molto. Il contatto umano e anche le conversazioni sono diverse. Non c'è più la dinamica fan/eroe. Ciascuno fa il suo viaggio e, se non si sente a suo agio, va oltre.»
(fonte: Leonardo Piccione, twitter)
Ho appena letto l'intervista su Bicisport, molto bella ed introspettiva. Auguri per il futuro Tom.
 

Lumi

Scalatore
8 Novembre 2020
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Colnago V3Rs
Estratti da un'intervista con il sito olandese NRC, da cui emerge ancora una volta come Tom sia un corridore ed una persona non banale:
« Sto per divorziare, l'abbiamo deciso la settimana scorsa. Ho sempre sperato di non diventare uno di quei ciclisti che si separano dopo la fine della carriera, ma purtroppo andrà così.»
«Per la prima volta nella mia vita posso decidere tutto da solo. Ho davanti a me una pagina completamente bianca e non ho idea della direzione che prenderò. Ma va bene che sia così. Mi piace.»
«Agli ultimi mondiali, in Australia, ho visto il gruppo passarmi accanto. Ho capito che non avrei più pedalato lì in mezzo. Che la botta che ti dà stare davanti a tutti su una salita non mi arriverà mai più. Ma per ora tutto questo non mi manca, per niente.»
«Il fuoco si è spento. Non sento più il bisogno di spingermi costantemente al limite. Voglio essere diverso nella vita, diventare migliore per me stesso. Voglio avvicinarmi alla persona che sono.»
«Ero un ragazzo pieno di energie, avevo bisogno dello sport come sfogo. Quando ho iniziato a pedalare, ho scoperto che mi piaceva. Ma non ho mai sognato una carriera da ciclista professionista. Era soltanto un modo per mostrare al mondo e a me stesso quanto ero bravo a farlo.»
«Quando ho vinto il Giro d'Italia non sapevo quello che so adesso, cioè che avevo appena ottenuto tutto quel che cercavo nel ciclismo. Lo sport al più alto livello è bellissimo, ma devi avere qualche rotella fuori posto per continuare a farlo a lungo.»
«Parte della mia vita da ciclista mi è sempre sembrata un sacrificio. Pensavo: faccio tutto questo ora per poter avere una vita normale dopo. Forse non sono mai stato la persona ideale per vivere quindici anni da ciclista professionista. Infatti è finita dopo undici anni.»
«Per molti anni durante la mia carriera ho cercato di pensare il meno possibile. Chi sono? Dove voglio portare la mia vita? Cosa voglio essere per gli altri? Sono contento che queste domande non mi siano venute in mente qualche anno fa, perché non avrei vinto il Giro».
«Sono orgoglioso della mia carriera. Il 90 percento l'ho trovato fantastico. Al restante 10 percento per un po' non voglio pensarci. Ma non ho chiuso col ciclismo. Amo ancora la bici. Forse un giorno diventerò un preparatore, o un consulente. Non subito, però.»
«Recentemente ho viaggiato per un mese e mezzo da solo tra Fiji e Costa Rica, dormendo in ostello. Mi è piaciuto molto. Il contatto umano e anche le conversazioni sono diverse. Non c'è più la dinamica fan/eroe. Ciascuno fa il suo viaggio e, se non si sente a suo agio, va oltre.»
(fonte: Leonardo Piccione, twitter)
Mi sembrano molto simili alle considerazioni che potrei fare io sul mio lavoro ... :-)xxxx
 
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Acquario

Apprendista Velocista
2 Marzo 2008
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Per me ritirarsi a 31 anni poi ti fa pentire. Oggi fino a 35 puoi essere un vincente tranquillamente,certo con un po' più di sforzo rispetto a quando ne hai dieci di meno,però ci vuole testa e motivazione
Se ha perso fiducia o vuole che tutti gli anni siano come il 2017 ci sta che si ritiri
 

golias

Factotum :-)
28 Marzo 2018
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Estratti da un'intervista con il sito olandese NRC, da cui emerge ancora una volta come Tom sia un corridore ed una persona non banale:
« Sto per divorziare, l'abbiamo deciso la settimana scorsa. Ho sempre sperato di non diventare uno di quei ciclisti che si separano dopo la fine della carriera, ma purtroppo andrà così.»
«Per la prima volta nella mia vita posso decidere tutto da solo. Ho davanti a me una pagina completamente bianca e non ho idea della direzione che prenderò. Ma va bene che sia così. Mi piace.»
«Agli ultimi mondiali, in Australia, ho visto il gruppo passarmi accanto. Ho capito che non avrei più pedalato lì in mezzo. Che la botta che ti dà stare davanti a tutti su una salita non mi arriverà mai più. Ma per ora tutto questo non mi manca, per niente.»
«Il fuoco si è spento. Non sento più il bisogno di spingermi costantemente al limite. Voglio essere diverso nella vita, diventare migliore per me stesso. Voglio avvicinarmi alla persona che sono.»
«Ero un ragazzo pieno di energie, avevo bisogno dello sport come sfogo. Quando ho iniziato a pedalare, ho scoperto che mi piaceva. Ma non ho mai sognato una carriera da ciclista professionista. Era soltanto un modo per mostrare al mondo e a me stesso quanto ero bravo a farlo.»
«Quando ho vinto il Giro d'Italia non sapevo quello che so adesso, cioè che avevo appena ottenuto tutto quel che cercavo nel ciclismo. Lo sport al più alto livello è bellissimo, ma devi avere qualche rotella fuori posto per continuare a farlo a lungo.»
«Parte della mia vita da ciclista mi è sempre sembrata un sacrificio. Pensavo: faccio tutto questo ora per poter avere una vita normale dopo. Forse non sono mai stato la persona ideale per vivere quindici anni da ciclista professionista. Infatti è finita dopo undici anni.»
«Per molti anni durante la mia carriera ho cercato di pensare il meno possibile. Chi sono? Dove voglio portare la mia vita? Cosa voglio essere per gli altri? Sono contento che queste domande non mi siano venute in mente qualche anno fa, perché non avrei vinto il Giro».
«Sono orgoglioso della mia carriera. Il 90 percento l'ho trovato fantastico. Al restante 10 percento per un po' non voglio pensarci. Ma non ho chiuso col ciclismo. Amo ancora la bici. Forse un giorno diventerò un preparatore, o un consulente. Non subito, però.»
«Recentemente ho viaggiato per un mese e mezzo da solo tra Fiji e Costa Rica, dormendo in ostello. Mi è piaciuto molto. Il contatto umano e anche le conversazioni sono diverse. Non c'è più la dinamica fan/eroe. Ciascuno fa il suo viaggio e, se non si sente a suo agio, va oltre.»
(fonte: Leonardo Piccione, twitter)
Grazie Bradipus.. un bel spaccato di vita umana ;-)
 

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