Allenamento polarizzato

  • Volete sfondarvi di cenoni, pranzoni, aperitivi e gozzoviglie varie? Allora ecco un ottimo modo per bruciare le calorie prima che si trasformino in adipe: la
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gioca63

Apprendista Velocista
18 Aprile 2009
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sono generalmente d'accordo...MA, come la mettiamo quando questo "the best of the best athletes" fa 21giorni di GARA su 23 arrivando ben 10 volte nei primi 5?

Secondo quesito...come questo tipo di significativo stress fisico porta ad un miglioramento complessivo delle performance (non cè un solo professionista, tra quelli che conosco ovviamente, che non sostenga il fatto che un GT è "altamente propedeutico al miglioramento"....della serie, "un GT aiuta ad andare più forte ed alzare il proprio livello"...giusto per citare qualche chiacchiera di allenamento)
se cosi fosse allora https://it.wikipedia.org/wiki/Adam_Hansen sarebbe il ciclista piu forte di sempre :-)xxxx
 

canserbero

Fremen
17 Settembre 2017
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Un GT può essere visto, compatibilmente con la capacità atletica del singolo, come un carico "enorme" di 3 settimane...a cui far seguire magari 2 settimane di recupero prima di ripartire al fine di raggiungere "un incredibile stato di forma". Questo "carico enorme" però, a quanto pare, ha effetti a lunga gittata (nel senso che la "memoria" fisica/muscolare in un certo qual modo rimane)
Su questo sono d’accordo. Da un lato, chi arriva al GT in picco, e ha le carte per vincerlo, probabilmente lo perderà. Dall’altro, dopo un GT necessariamente si deve recuperare.
A prima vista, incastrare un GT nella visione del polarizzato, sembra impossibile ma, tenendo conto un po’ delle dinamiche della gara, di quando si tira veramente, molto probabilmente lo si può vedere come un “blocco” di una block periodisation estrema e nemmeno gestibile da tutti gli elite. Molto volume e qualità concentrata in tappe dove far la differenza, e alla fine del “blocco” si recupera, indipendentemente dall’esito
 
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TheLordofBike

Passista
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Su questo sono d’accordo. Da un lato, chi arriva al GT in picco, e ha le carte per vincerlo, probabilmente lo perderà. Dall’altro, dopo un GT necessariamente si deve recuperare.
A prima vista, incastrare un GT nella visione del polarizzato, sembra impossibile ma, tenendo conto un po’ delle dinamiche della gara, di quando si tira veramente, molto probabilmente lo si può vedere come un “blocco” di una block periodisation estrema e nemmeno gestibile da tutti gli elite. Molto volume e qualità concentrata in tappe dove far la differenza, e alla fine del “blocco” si recupera, indipendentemente dall’esito

Tornando a citare i corridori di elite (il migliore dei migliori)...e prendendo in esami il "caso" Remco:

  • Dopo la liegi si assenta dalle corse per 1mese
  • corre da fine maggio fino a fine giugno (due corse a tappe, di cui una vinta ed i campionati nazionali)
  • A luglio lungo training camp in altura "lontano dalle gare"
  • il 30 luglio disputa la San Sebastian "distruggendo" letteralmente tutti gli avversari (al limite dell'umiliazione)... che stato di forma avrà avuto per riuscire a fare un numero del genere con cosi tanta apparente facilita?
  • 20gg dopo inizia la vuelta dove arriva 3° la prima tappa...prende la maglia alla 6° tappa e la tiene fino alla fine (dimostrando di controllare "facilmente" la corsa in ogni contesto)
  • 7gg dopo la fine della vuelta arriva 2° al campionato mondiale a cronometro
  • 14gg dopo la fine della vuelta domina il campionato del mondo su strada (circa 60gg dopo aver vinto a San Sebastian)
Viene da chiedersi dove avrà avuto il "picco di forma"? Oppure è semplicemente un alieno che, anche all'80% vince "facile" contro gli altri professionisti? Su 60gg non ha praticamente avuto nessun reale rivale che lo abbia mai realmente impensierito....e in questo periodo ha corso 24gare.

Chissà cosa ne penserà Steve gandalf
 
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canserbero

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17 Settembre 2017
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Nell’articolo si parla molto di running e secondo me l’argomentazione diventa debole; la dose minima è necessariamente dipendente dalla disciplina sportiva.

Che poi, una persona che ha 4 ore per allenarsi alla settimana (nel ciclismo), difficilmente si porrà certe domande.
 

canserbero

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Tornando a citare i corridori di elite (il migliore dei migliori)...e prendendo in esami il "caso" Remco:

  • Dopo la liegi si assenta dalle corse per 1mese
  • corre da fine maggio fino a fine giugno (due corse a tappe, di cui una vinta ed i campionati nazionali)
  • A luglio lungo training camp in altura "lontano dalle gare"
  • il 30 luglio disputa la San Sebastian "distruggendo" letteralmente tutti gli avversari (al limite dell'umiliazione)... che stato di forma avrà avuto per riuscire a fare un numero del genere con cosi tanta apparente facilita?
  • 20gg dopo inizia la vuelta dove arriva 3° la prima tappa...prende la maglia alla 6° tappa e la tiene fino alla fine (dimostrando di controllare "facilmente" la corsa in ogni contesto)
  • 7gg dopo la fine della vuelta arriva 2° al campionato mondiale a cronometro
  • 14gg dopo la fine della vuelta domina il campionato del mondo su strada (circa 60gg dopo aver vinto a San Sebastian)
Viene da chiedersi dove avrà avuto il "picco di forma"? Oppure è semplicemente un alieno che, anche all'80% vince "facile" contro gli altri professionisti? Su 60gg non ha praticamente avuto nessun reale rivale che lo abbia mai realmente impensierito....e in questo periodo ha corso 24gare.

Chissà cosa ne penserà Steve gandalf
Parliamo sempre di n=1. Se una metodologia funziona (e aggiungo “funziona nel lungo termine”), allora dovrebbe essere applicabile con successo almeno in una determinata popolazione.
 
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Cube, Specialized
Mi sono fatto un'idea leggendo articoli simili e ascoltando i podcast.
Va sempre rapportato a ciò che hai detto nel post sopra nel lungo periodo e a confrontarlo con altre distribuzioni nella settimana ma sempre per un max di 4h.
Non é che se uno si allena col polarizzato per 4h alla settimana dopo 3 mesi va meglio rispetto ad aver fatto 10h alla settimana per gli stessi 3 masi.
Probabilmente il polarizzato "obbliga" chi lo segue a non strafare e aiuta a distribuire carichi e recuperi in modo migliore che con altre metodologie di allenamento.
 
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gioca63

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Nell’articolo si parla molto di running e secondo me l’argomentazione diventa debole; la dose minima è necessariamente dipendente dalla disciplina sportiva.

Che poi, una persona che ha 4 ore per allenarsi alla settimana (nel ciclismo), difficilmente si porrà certe domande.
infatti, l'autore per un ciclista consiglia 2,5 ore per l'allenamento a bassa intensita'

I’d also strongly recommend trying to get one longer workout into that weekly plan if time allows—an hour if you’re a runner and at least 2.5 hours if you’re a cyclist. There are gains from longer slow workouts that we can’t get any other way. These include building our stamina and forcing fast-twitch fibers to work aerobically. That 2.5-hour ride is simply going to produce better gains than several one-hour rides.
 
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RamboGuerrazzi

via col vento
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centroitalico
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corsa+gravel
la mia esperienza del 2020 è stata "illuminante" in questo senso. Quando arrivarono le chiusure io già facevo 2 allenamenti a settimana sui rulli. Ne ho quindi aggiunti altri due, per i due mesi di chiusura delle strade che ci sono stati. Utilizzando il solito metodo coggan per analizzare i carichi di lavoro, vedevo che il TSB non andava mai su valori troppo negativi, anzi. Perciò giù botte di allenamenti intensi e garette,4 volte a settimana. Risultato? A fine aprile completamente spompato, nonostante tsb intorno allo 0 (= sei riposato!).

Ora sto cominciando ad inserire Z1 e Z2 anche sui rulli infrasettimanali, proprio perché tanto ora è dicembre e non ho neanche troppa voglia di soffrire. Quando nel fine settimana esco su strada, adesso, vado molto meglio e addirittura riesco a fare wattaggi sui 5min che di solito tengo in estate, quando sono più allenato (oggi CTL = 55, a giugno CTL = 81)
 

cbr70

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Specy
nello stesso articolo viene riportato uno studio di un confronto di runner che si sono allenati da una parte col polarizzato 77/3/20 (distribuzione 3 zone seiler) e dall'altra al medio (potrebbe essere Sweet Spot) 40/50/10 per 8 settimane , stesso carico ottenuto con una media settimanale di 4h per il polarizzato e 3,5 h per il medio

stessi miglioramenti o risultati.


percui per chi ha il tempo contato tipo 4 h settimanali , conviene fare del gran medio. tanto ha tempo per recuperare .

come detto a mio avviso giustamente da @Scaldamozzi ogni tanto
Probabilmente il polarizzato "obbliga" chi lo segue a non strafare e aiuta a distribuire carichi e recuperi in modo migliore che con altre metodologie di allenamento.
in piu' del polarizzato a me affascina , stimola, da fiducia e convince l'approccio fisiologico/medico dei vari ricercatori (I.S.Millan, S.Seiler)
 

gioca63

Apprendista Velocista
18 Aprile 2009
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pero c'è un pero' se uno fa medio per 4 volte a settimana, poi dopo come procede? aumenta la durata? 3x20> 2x30 3x30 2x45 ecc ma cosi sfora col tempo e se aumenta l'intensità non ce la fa
 

cbr70

Scalatore
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Specy
pero c'è un pero' se uno fa medio per 4 volte a settimana, poi dopo come procede? aumenta la durata? 3x20> 2x30 3x30 2x45 ecc ma cosi sfora col tempo e se aumenta l'intensità non ce la fa
per me ci sono 2 aspetti per chi fa parecchie ore e giustamente si allena con "costanza e pazienza"

1) la gestione dei recuperi
2) l'approccio fisiologico (abbiamo visto chiaramente cosa ha detto san millan e l'importanza della z2 nel polarizzato (non solo e soltanto z2)

per chi fa rulli tre volte alla settimana parrebbe che gli adattamenti , miglioramenti o mantenimento sia piu' o meno lo stesso anche facendosi la propria discreta dose di cul.. in zone poco sostenibili alla lunga per chi fa una discreta dose di ore in bici.
 

canserbero

Fremen
17 Settembre 2017
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In merito all’ultimo articolo linkato. Il polarizzato segue dall’osservazione di come si allenano i professionisti, persone che spendono 15/20/30 ore e anche 40 ore ad allenarsi. Il polarizzato è per natura una “metodologia” volta a massimizzare la performance non avendo vincoli imposti dall’esterno. Onestamente chiedersi “quante ore bastano per poter applicare il polarizzato” mi sembra sia completamente slegato dai fattori alla base della metodologia. Le volte in cui Seiler ha risposto a domande di questo tipo, ho trovato che le sue risposte fossero poco convincenti e non ho ricordi che si sia mai speso in argomentazioni per perorare la causa. Se ignoro una risorsa in cui Seiler abbia sostenuto con convinzione che bastano 4/5 ore prego ovviamente di farmelo sapere.

C’è chi ha avuto solo la possibilità di leggere e farsi un’idea del perché con un monte ore settimanale importante, o con volumi settimanali importanti, è necessario saper anche andare piano; altri avranno avuto, o hanno, la fortuna di aver fatto, o di fare, costantemente 20/25 ore a settimana e di aver quindi esperito che andare piano serve, detto terra terra, anche solo per la sopravvivenza. Il concetto espresso al paragrafo precedente espresso in maniera differente: è davvero utile chiedersi se ha senso polarizzare per una persona il cui problema non è quello di allenarsi troppo, ma troppo poco?

Se poi il messaggio finale era quello di non eccedere con le sedute di qualità, allora mi trova completamente d’accordo, ma titolo e trattazione vertevano su altro.

infatti, l'autore per un ciclista consiglia 2,5 ore per l'allenamento a bassa intensita'

I’d also strongly recommend trying to get one longer workout into that weekly plan if time allows—an hour if you’re a runner and at least 2.5 hours if you’re a cyclist. There are gains from longer slow workouts that we can’t get any other way. These include building our stamina and forcing fast-twitch fibers to work aerobically. That 2.5-hour ride is simply going to produce better gains than several one-hour rides.
In primo luogo, faccio notare che nel titolo dell’articolo si parla di 4 ore, poi all’interno si passa a 4-6 ore, una differenza non trascurabile se si va a considerare la disciplina sportiva. Partendo dal ciclismo, un lungo da 2.5 ore rappresenta una quota del monte ore a disposizione che va dal 63% (4ore) circa al 42% (6ore) circa. Ne faccio una questione di allocazione del tempo e quindi di frequenza: se hai 4 ore e dedichi 2.5 ore ad una seduta, poi al massimo ne fai altre due; le cose migliorano sensibilmente se hai 5 o 6 ore. Ed è vero che se uno è abbastanza illuminato può decidere di fare il lungo a settimane alterne e/o pensare varie strategie per massimizzare la frequenza e/o diversificare il tipo di sedute, ma il punto è semplice: in questo contesto, il primo problema da risolvere è se fare il polarizzato oppure no? Passando ora alla corsa: con 4 ore fai anche qui poco, ma decisamente meglio che nel ciclismo. Con 6 ore si può avere un programma di allenamento ben strutturato, in cui può già aver senso chiedersi se polarizzare o meno, e arrivare a coprire 70/80km a settimana; volume con cui un amatore medio può arrivare nel range 75’-80’ nella mezza maratona: certamente non tempi da élite, ma grasso che cola per un comune mortale con lavoro, famiglia e altro. E per finire, portando un esempio estremo: se hai 4-6 ore e vuoi fare triathlon, allora meglio nemmeno cambiarsi, altroché chiedersi se polarizzare o meno :-)xxxx
 
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Roberto Massa

t.me/massarob
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Non é che se uno si allena col polarizzato per 4h alla settimana dopo 3 mesi va meglio rispetto ad aver fatto 10h alla settimana per gli stessi 3 masi.
E ci mancherebbe...il link era per dubbi passati sul "limite inferiore" di volume per affrontare una struttura di "polarizzazione".

Il volume è il pilastro principale di qualsiasi sport aerobico, uno ce l'ha oppure se lo cerca oppure si deve ricordare che:
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è davvero utile chiedersi se ha senso polarizzare per una persona il cui problema non è quello di allenarsi troppo, ma troppo poco?
certamente si (sempre a mio avviso) ma con dei paletti
6 sessioni da 1h a settimana fatte costantemente sui rulli di cui 4 in Z2 alta e 2 HIT/ HIIT con ripetute e/o garetta , metterebbero in forma e farebbero migliorare il 99% delle persone che leggono. poi purtroppo o per fortuna intervengono sempre amici che sono e non di poco sopra la media degli amatori.
e sono "solo" 6h settimanali

quelle 4 ore in Z2sarebbero fondamentali tanto quanto le HIT , il perche' e' stato spiegato da I.S.Millan , non uno qualunque . anche Seiler con un approccio piu' statistico diciamo ,reputa la sua Z1 (su tre) fondamentale.
 
23 Ottobre 2015
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In merito all’ultimo articolo linkato. Il polarizzato segue dall’osservazione di come si allenano i professionisti, persone che spendono 15/20/30 ore e anche 40 ore ad allenarsi. Il polarizzato è per natura una “metodologia” volta a massimizzare la performance non avendo vincoli imposti dall’esterno. Onestamente chiedersi “quante ore bastano per poter applicare il polarizzato” mi sembra sia completamente slegato dai fattori alla base della metodologia. Le volte in cui Seiler ha risposto a domande di questo tipo, ho trovato che le sue risposte fossero poco convincenti e non ho ricordi che si sia mai speso in argomentazioni per perorare la causa. Se ignoro una risorsa in cui Seiler abbia sostenuto con convinzione che bastano 4/5 ore prego ovviamente di farmelo sapere.

C’è chi ha avuto solo la possibilità di leggere e farsi un’idea del perché con un monte ore settimanale importante, o con volumi settimanali importanti, è necessario saper anche andare piano; altri avranno avuto, o hanno, la fortuna di aver fatto, o di fare, costantemente 20/25 ore a settimana e di aver quindi esperito che andare piano serve, detto terra terra, anche solo per la sopravvivenza. Il concetto espresso al paragrafo precedente espresso in maniera differente: è davvero utile chiedersi se ha senso polarizzare per una persona il cui problema non è quello di allenarsi troppo, ma troppo poco?

Se poi il messaggio finale era quello di non eccedere con le sedute di qualità, allora mi trova completamente d’accordo, ma titolo e trattazione vertevano su altro.


In primo luogo, faccio notare che nel titolo dell’articolo si parla di 4 ore, poi all’interno si passa a 4-6 ore, una differenza non trascurabile se si va a considerare la disciplina sportiva. Partendo dal ciclismo, un lungo da 2.5 ore rappresenta una quota del monte ore a disposizione che va dal 63% (4ore) circa al 42% (6ore) circa. Ne faccio una questione di allocazione del tempo e quindi di frequenza: se hai 4 ore e dedichi 2.5 ore ad una seduta, poi al massimo ne fai altre due; le cose migliorano sensibilmente se hai 5 o 6 ore. Ed è vero che se uno è abbastanza illuminato può decidere di fare il lungo a settimane alterne e/o pensare varie strategie per massimizzare la frequenza e/o diversificare il tipo di sedute, ma il punto è semplice: in questo contesto, il primo problema da risolvere è se fare il polarizzato oppure no? Passando ora alla corsa: con 4 ore fai anche qui poco, ma decisamente meglio che nel ciclismo. Con 6 ore si può avere un programma di allenamento ben strutturato, in cui può già aver senso chiedersi se polarizzare o meno, e arrivare a coprire 70/80km a settimana; volume con cui un amatore medio può arrivare nel range 75’-80’ nella mezza maratona: certamente non tempi da élite, ma grasso che cola per un comune mortale con lavoro, famiglia e altro. E per finire, portando un esempio estremo: se hai 4-6 ore e vuoi fare triathlon, allora meglio nemmeno cambiarsi, altroché chiedersi se polarizzare o meno :-)xxxx
Il senso dell’articolo/ricerca era appunto indagare se con 4 (o 6) ore alla settimana convenisse polarizzare, non che allenandosi 4h alla settimana polarizzando si va a vincere il giro.
4h alla settimana sono poche per ottenere grandi miglioramenti nel ciclismo, ma sembra che adottando il polarizzato su quelle 4h si ottengono risultati migliori di chi in quelle 4h fa altro.
 
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