Lezioni di discesa da Tom Pidcock

leandro_loi

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Si. Va anche detto che l'esempio della biglia e della pallina da ping pong non è del tutto sincero, in quanto la biglia ti fa più male anche perché appunto è più pesante. Diciamo piuttosto che è molto più facile lanciare lontano una biglia rispetto ad una pallina vuota della stessa forma.
Forse questo dipende dal fatto che la forza necessaria a fermare un corpo dipende dalla sua massa, mentre la velocità con cui esso cade attratto dalla terra è un valore diverso e non dipende dalla sua massa.
Non ho capito perchè si tenda a confondere questi principi fisici, ma attriti dell'aria a parte (senza i quali un corpo che cade continuerebbe ad accelerare all'infinito) l'accelerazione con cui un corpo cade non dipende dalla massa del corpo, bensì dal rapporto fra la massa terrestre e il raggio della terra. Che in soldoni fa circa 9,81. La velocità di caduta è quindi l'accelerazione moltiplicata per il tempo di caduta.
L'aria comporta solamente un rallentamento dato dall'attrito del corpo con la stessa.
 
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Forse questo dipende dal fatto che la forza necessaria a fermare un corpo dipende dalla sua massa, mentre la velocità con cui esso cade attratto dalla terra è un valore diverso e non dipende dalla sua massa.
Non ho capito perchè si tenda a confondere questi principi fisici, ma attriti dell'aria a parte (senza i quali un corpo che cade continuerebbe ad accelerare all'infinito) l'accelerazione con cui un corpo cade non dipende dalla massa del corpo, bensì dal rapporto fra la massa terrestre e il raggio della terra. Che in soldoni fa circa 9,81. La velocità di caduta è quindi l'accelerazione moltiplicata per il tempo di caduta.
L'aria comporta solamente un rallentamento dato dall'attrito del corpo con la stessa.
Non a caso ti chiamami leonardo :)
 

leandro_loi

Velocista
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detto piu' semplice se un tir e una fiat 500 accelerassero nella stessa maniera (come due gravi dalla torre) per fermarsi o rallentare avranno bisogno di due impianti frenanti decisamente diversi per potenza e forza . siccome l'attrito dell aria e' una forza resistente o opponente che fa rallentare , avra' piu' efficacia sulle masse minori a parita' di attrito .se non lo capisce cosi' , mi arrendo
Beh, non solo per l'effetto dell'attrito dell'aria, ma anche perchè per rallentare (ovvero creare un'accelerazione negativa) vale sempre la formula F = m * a dove maggiore è m (massa dell'oggetto da decelerare) maggiore deve essere F per ottenere l'accelerazione negativa desiderata.
 

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Beh, non solo per l'effetto dell'attrito dell'aria, ma anche perchè per rallentare (ovvero creare un'accelerazione negativa) vale sempre la formula F = m * a dove maggiore è m (massa dell'oggetto da decelerare) maggiore deve essere F per ottenere l'accelerazione negativa desiderata.
Si vabbè ma si parlava dell influenza dell attrito dell aria. A parità di attrito la resistenza della aria fa più fatica a rallentare una massa maggiore a parità di velocità o accelerazione partendo da femi. Che poi aldilà dei ragionamenti e di quello che uno vuole capire credo sia abbastanza intuitivo che un treno lanciato a 50 kmh non venga fermato brevemente dall impatto dell aria , mentre una piuma lanciata a 50kmh si ferma in un amen. Anche senza calcolare la superfici frontali e il cx. O tirare fuori Galileo.
Quindi visto che a prova contraria non viviamo sulla luna o nel vuoto assoluto, la massa conta eccome in discesa e i seghini sono svantaggiati in discesa, soprattutto col vento contrario come successo al nostro eroe della ineos
Bon basta però
 
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calmorr

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Citando il buon Cassani, " In discesa si va piu' veloci che in salita", la cosa e' molto semplice : per andare piu' forte in salita devi pedalare, per andare piu' forte in discesa non devi frenare ( provare per credere). Ovviamente se non si sa star bene in BDC ( ma anche in moto o auto) e non si frena il giusto, in discesa ci si fa male prima o poi. A seconda della propria capacita' di non frenare e del proprio diamentro dei marroni si riesce a fare la propria figura in discesa. Inoltre la ripresa da dietro di per se da' un'idea molto dinamica ed epica della prova di Pidcock ( tanto di cappello) , ma ho il ricordo di un Izagirre ( Astana) scendere a 90 km/h sotto l'acqua qualche stagione addietro .
 
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Citando il buon Cassani, " In discesa si va piu' veloci che in salita", la cosa e' molto semplice : per andare piu' forte in salita devi pedalare, per andare piu' forte in discesa non devi frenare ( provare per credere). Ovviamente se non si sa star bene in BDC ( ma anche in moto o auto) e non si frena il giusto, in discesa ci si fa male prima o poi. A seconda della propria capacita' di non frenare e del proprio diamentro dei marroni si riesce a fare la propria figura in discesa. Inoltre la ripresa da dietro di per se da' un'idea molto dinamica ed epica della prova di Pidcock ( tanto di cappello) , ma mi ricordo di un Izaguirre scendere a 90 km/h sotto l'acqua qualche stagione addietro .
:roll:
 

Corvo Torvo

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Al minuto 00:14 le mie mani si sono staccate dalla tastiera e hanno cercato le leve per tirare i freni.
Inquietante vedere il terriccio ai lati e pensare di avere dietro uno che pur bravo non sarà come te, che per filmarti non esita a starti appiccicato al culo.
Comunque io due guanti li avrei messi :-)xxxx
 

martin_galante

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Si vabbè ma si parlava dell influenza dell attrito dell aria. A parità di attrito la resistenza della aria fa più fatica a rallentare una massa maggiore a parità di velocità o accelerazione partendo da femi. Che poi aldilà dei ragionamenti e di quello che uno vuole capire credo sia abbastanza intuitivo che un treno lanciato a 50 kmh non venga fermato brevemente dall impatto dell aria , mentre una piuma lanciata a 50kmh si ferma in un amen. Anche senza calcolare la superfici frontali e il cx. O tirare fuori Galileo.
Quindi visto che a prova contraria non viviamo sulla luna o nel vuoto assoluto, la massa conta eccome in discesa e i seghini sono svantaggiati in discesa, soprattutto col vento contrario come successo al nostro eroe della ineos
Bon basta però
Il vantaggio in watt in discesa dovuto al peso e' uguale allo svantaggio in salita dello stesso: per fare la stessa velocita' (che saliate o scendiate), vi serve
2.7*velocita_ascensionale in km/h * differenza peso.
Per esempio se state salendo a 1.200 di VAM, e svuotate le vostre borracce per un kg e mezzo di acqua, salirete alla stessa velocita' con 2.7*1.2*1.5=4.8 watt in meno.
Idem in discesa, se ad un certo punto scendete a -5000 di VAM, il litro di sudore che avete perso nella precedente salita vi richiedera' 2.7*5*1=13.5 watt in piu'

Il fatto e' che questa 'uguaglianza' in watt non si trasforma in una uguaglianza in tempo perso/guadagnato in salita discesa. In salita a 10km/h, con 10watt in piu' si fa un bel buco. In discesa a 70km/h, con 50 watt in piu' si guadagna circa mezzo secondo al kilometro, e di sicuro non si toglie nessuno di scia. Maledetti ciclisti rachitici.
 

amarone

Pedivella
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Pensare di stare con Pidcock in discesa chiusa,per un'amatore,sarebbe come se credre che su una salita alpina fatta al limite,si riesce a stare sulla ruota di Pogacar......
O anche battere Nadal sulla terra rossa, o lasciare indietro la Goggia in discesa... e via discorrendo...
 

cbr70

Scalatore
6 Giugno 2018
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Il vantaggio in watt in discesa dovuto al peso e' uguale allo svantaggio in salita dello stesso: per fare la stessa velocita' (che saliate o scendiate), vi serve
2.7*velocita_ascensionale in km/h * differenza peso.
Per esempio se state salendo a 1.200 di VAM, e svuotate le vostre borracce per un kg e mezzo di acqua, salirete alla stessa velocita' con 2.7*1.2*1.5=4.8 watt in meno.
Idem in discesa, se ad un certo punto scendete a -5000 di VAM, il litro di sudore che avete perso nella precedente salita vi richiedera' 2.7*5*1=13.5 watt in piu'

Il fatto e' che questa 'uguaglianza' in watt non si trasforma in una uguaglianza in tempo perso/guadagnato in salita discesa. In salita a 10km/h, con 10watt in piu' si fa un bel buco. In discesa a 70km/h, con 50 watt in piu' si guadagna circa mezzo secondo al kilometro, e di sicuro non si toglie nessuno di scia. Maledetti ciclisti rachitici.
non e' un caso che tutti i ciclisti cerchino di essere piu' magri possibile.

tutto pero' e' partito dal fatto che tom-pidcock si lamentasse del vento a sfavore e qualcuno asserisse che non dipende dal suo peso: "infatti il peso non incide ma l'aerodinamica si" per dire il primo intervento che mi ricordo

certo incide anche l'aerodinamica ci mancherebbe ma anche facendo tutti i calcoli dovuti dove ci sara' un punto di pareggio tra vantaggio aerodinamica/svantaggio peso , in discesa seppur con una superficie frontale favorevole il ciclista di 57 kg come T.P. sente il vento piu' di uno di 75 kg. io sono magro (62kg) e anche mettendomi in posizioni aerodinamiche assurde faccio fatica senza pedalare ad arrivare e/o tenere le velocita' di amici che pesano 15-20kg piu' di me. se pero' prendo la bici elettrica che pesa 15kg piu' della mia muscolare . il divario si annulla.

tutto qui
 

Chief

Esploratore
22 Settembre 2021
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Ferrara
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Bici
Bici da strada
Mi sembra che ci sia un 'enorme confusione su alcuni termini: attrito, forza, potenza...
Provo a fare un poco di chiarezza se a qualcuno interessa.
Un corpo soggetto alla gravità subisce una forza pari a F=m*g, se si trova su una discesa (a pendenza costante "b" per semplificare), la forza è F=m*g*sin(b).
Escludiamo attriti diversi dall'aria e altre forze esterne (quindi il ciclista non pedala), sempre per semplificare.
Il 2° principio ci dice che il corpo subirà un'accelerazione "a" dovuta a quella forza F, dove a=F/m.
Visto che F=m*g, l'accelerazione inizialmente sarà proprio =m*g*sin(b)/m=g*sin(b), qualunque sia la massa del corpo in questione.
In breve inizia ad agire la forza aerodinamica, contraria alla direzione di avanzamento e di valore pari a Fa=0,5*r*S*c*v^2.
r=densità dell'aria, S=superficie totale del mezzo, c=coefficiente di attrito aerodinamico possono essere considerati costanti con buona approssimazione, a variare è invece la velocità v. Più questa aumenta, più si ridurrà l'accelerazione del nostro ciclista, finchè Fa=F, e a quel punto il mezzo smetterà di accelerare e procederà a velocità costante, la massima in quelle condizioni, detta velocità terminale vt.
Dalle formule di prima si calcola vt=((2*m*g*sin(b))/(r*S*c))^0,5.
La dipendenza che ci interessa è quella rispetto alla radice di m/S: vediamo che la velocità terminale non dipenderà dalla massa in sè, ma dal rapporto tra massa e area del ciclista + bici.
Ebbene, se aumenta la massa aumenta anche la superficie, quindi questo rapporto sarà costante e con esso la velocità?
In realtà no, perchè a parità di forma (che non è sempre veritiero, ma accettiamo la semplificazione), la massa andrà con il cubo della dimensione, la superficie con il quadrato.
Perciò in definitiva questa velocità terminale vt aumenterà (circa) con la dimensione sotto radice del nostro ciclista e della sua bici.

PS: le formule di @martin_galante su potenza in salita e discesa sono corrette, ma è bene specificare che la potenza in discesa è quella della gravità contro questa forza aerodinamica, non dipende dalla forza del ciclista come quella in salita
 
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