Gare Van Wilder vince la 3 valli varesine e poi esprime la propria rabbia

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Passista
18 Febbraio 2014
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Ilan van Wilder (Soudal-QuickStep) ha vinto a sorpresa la 3 valli varesine, classica autunnale italiana che quest'anno ha visto al via numerosi Big che puntano al Lombardia di sabato prossimo. Il belga ha vinto con una bella azione finendo con 16" di vantaggio su Richard Carapaz (EF EasyPost) e 18"...
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jacknipper

Diversamente scalatore
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Colnago per la strada & Kona per il fango
ottima analisi
da profano e, quindi, passibile di dire castronerie, a me pare di vedere un grande dilettantismo nel mondo bici: e non parlo solo di squadre ma di organizzatori, federazioni, associazioni, ma anche di costruttori, rivenditori e di tutta la catena.
qualcosa sta cambiando e, non a caso, chi esce (in parte, più o meno) da questo dilettantismo stravince e\o vende
forse siamo ad un momento di svolta: chi si evolve sopravvive e chi non lo fa, non importa quante vittorie abbia collezionato, è destinato a scomparire
(forse) è un bene
 

trecow

Cronoman
25 Maggio 2012
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Trek Domane 5.2
Io ad esempio sono basito dalla totale assenza di entrate da merchandising: sono stato all'arrivo ed alla partenza di diverse tappe del giro e del tour ed anche alla recente Mi-To (e domani andrò a vedere l'arrivo della GranPiemonte), ecco MAI ho visto la vendita di prodotti a marchio delle squadre con proventi che andrebbero direttamente a loro (ed inserisco tutta la paccotiglia varia che piace ai tifosi: t-shirt, portachiavi, penne, bicchieri, tazze, divise ufficiali ecc ecc...), questa mi sembra una cosa insensata: un bel villaggio gara che resti montato per almeno 24 ore ed attragga il turismo che si vede in partenza ed arrivo (invece attualmente dieci minuti dopo la partenza/arrivo della tappa/gara è già tutto uno smontare per spostare le strutture in un altro luogo...). Idem presidi del genere da piazzare in punti nevralgici nelle tappe con più hype (tipo all'attacco delle grandi salite nelle tappe di montagna), non ci fai i milioni di euro (anche perchè per essere realmente venduti i gadget dovrebbero avere prezzi "popolari": esempio portachiavi 3 euro, tazza 5 euro, t-shir 10 euro...) ma un po' di entrate e di spese le copri di sicuro, oltra all'aumentare la famosa "visibilità" che non è solo far vedere la maglia in tv... Certo se hai un banchetto che l'unica cosa che vende è la maglia ufficiale a 120 euro, ne vendi ben poche... ma la legge della domanda e dell'offerta regolata dal prezzo, seppur banale, è praticamente sconosciuta ai più...
 

gigadeath

Cronoman
9 Giugno 2011
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E traspare alla fin fine che parlare di "vittorie" nel ciclismo professionistico vale nulla, nonostante si cerchi in tutti i modi di passare il messaggio che "1 vittoria vale 1". Le varie tappe-gare-eventi World Tour non sono abbastanza uniformi nè come visibilità, nè come blasone, nè come difficoltà, per contare le vittorie in modo omogeneo come si cerca di fare ora.

Facendo il solito esempio calcistico, una vittoria in Champion's League per gli sponsor, anzi direi per chiunque, non ha lo stesso valore di una vittoria di Lega, che a sua volta è incomparabile con una vittoria di Coppa Italia.

Invece nel World Tour si continua a fare questo mesciòtt al grido di "1 vittoria vale 1" che fa tanto mago di Pro Cycling Stats, ma agli attori economici frega zero dei conteggi di Pro Cycling Stats e degli albi d'oro su Wikipedia. Già equiparare la vittoria di una tappa trasferimento al Giro con un Fiandre fa ridere i polli, figuriamoci il resto. Dire 54 vittorie vuol dire nulla, quando Jumbo e UAE hanno scavalcato la QuickStep a piè pari.
 

Ser pecora

Diretur
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E traspare alla fin fine che parlare di "vittorie" nel ciclismo professionistico vale nulla, nonostante si cerchi in tutti i modi di passare il messaggio che "1 vittoria vale 1". Le varie tappe-gare-eventi World Tour non sono abbastanza uniformi nè come visibilità, nè come blasone, nè come difficoltà, per contare le vittorie in modo omogeneo come si cerca di fare ora.

Facendo il solito esempio calcistico, una vittoria in Champion's League per gli sponsor, anzi direi per chiunque, non ha lo stesso valore di una vittoria di Lega, che a sua volta è incomparabile con una vittoria di Coppa Italia.

Invece nel World Tour si continua a fare questo mesciòtt di "1 vittoria conta 1" che fa tanto mago di Pro Cycling Stats, ma agli attori economici frega zero dei conteggi di Pro Cycling Stats e degli albi d'oro su Wikipedia. Già equiparare la vittoria di una tappa trasferimento al Giro con un Fiandre fa ridere i polli, figuriamoci il resto. Dire 54 vittorie vuol dire nulla, quando Jumbo e UAE hanno scavalcato la QuickStep a piè pari.

Mi sembra un bel mix...una cosa è quanto conta una vittoria per lo sponsor, un'altra quanto conta sportivamente. E non solo le vittorie, ma pure i piazzamenti. Se si vuole valutare sportivamente un corridore si prendono vittorie e piazzamenti e loro qualità, mica se piace allo sponsor.
 
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gigadeath

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Mi sembra un bel mix...una cosa è quanto conta una vittoria per lo sponsor, un'altra quanto conta sportivamente. E non solo le vittorie, ma pure i piazzamenti. Se si vuole valutare sportivamente un corridore si prendono vittorie e piazzamenti e loro qualità, mica se piace allo sponsor.
Direi che le cose vanno di pari passo. Tanto più che le conseguenze sono sotto i nostri occhi, le vittorie della QuickStep magari non sono diminuite come numero ma sicuramente il loro peso unitario è diminuito drasticamente rispetto a qualche anno fa. Tanto più che ora viene assorbita dalla Jumbo (un vero e proprio "merge" non esiste nel mondo business, c'è sempre una parte che assorbe e una che viene assorbita).
 

Ser pecora

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Direi che le cose vanno di pari passo. Tanto più che le conseguenze sono sotto i nostri occhi, le vittorie della QuickStep magari non sono diminuite come numero ma sicuramente il loro peso unitario è diminuito drasticamente rispetto a qualche anno fa. Tanto più che ora viene assorbita dalla Jumbo (un vero e proprio "merge" non esiste nel mondo business, c'è sempre una parte che assorbe e una che viene assorbita).

Si, ma non vedo il nesso con la storia della vittoria che non vale 1. Le vittorie anche sportivamente non valgono tutte lo stesso...danno anche punti diversi...al contempo la Jumbo magari è vero che "assorbe", ma si può anche riflettere sul fatto che lo faccia dopo che il suo main sponsor se ne va dopo una delle stagioni più vincenti della storia.
 

motogpdesmo16

Gregario
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Si, ma non vedo il nesso con la storia della vittoria che non vale 1. Le vittorie anche sportivamente non valgono tutte lo stesso...danno anche punti diversi...al contempo la Jumbo magari è vero che "assorbe", ma si può anche riflettere sul fatto che lo faccia dopo che il suo main sponsor se ne va dopo una delle stagioni più vincenti della storia.
Stessa riflessione che si potrebbe fare sulla fine della sponsorizzazione Sky nel dicembre 2019, dopo 10 anni circa e, vado a memoria, 8 GT (6 TdF, 1 Giro, 1 Vuelta) vinti: come mai quindi questo grande gruppo del settore media cessa repentinamente di buttare soldi nel ciclismo ed esce quando fondamentalmente è all'apice?
Ovviamente vale lo stesso per Jumbo.
 

Ser pecora

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Stessa riflessione che si potrebbe fare sulla fine della sponsorizzazione Sky nel dicembre 2019, dopo 10 anni circa e, vado a memoria, 8 GT (6 TdF, 1 Giro, 1 Vuelta) vinti: come mai quindi questo grande gruppo del settore media cessa repentinamente di buttare soldi nel ciclismo ed esce quando fondamentalmente è all'apice?
Ovviamente vale lo stesso per Jumbo.

Per Sky è avvenuto quando hanno venduto a Comcast e la nuova proprietà non era interessata.
Il figlio di Murdoch (sky) era il grande appassionato di ciclismo.

Nel caso di Jumbo si sapeva da un po' che avrebbe lasciato. In particolare dopo che il gruppo di supermercati aveva già ritirato gran parte delle sue sponsorizzazioni dal motorsport dopo che erano stati indagati a proposito per riciclaggio di denaro.
 

bradipus

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Stessa riflessione che si potrebbe fare sulla fine della sponsorizzazione Sky nel dicembre 2019, dopo 10 anni circa e, vado a memoria, 8 GT (6 TdF, 1 Giro, 1 Vuelta) vinti: come mai quindi questo grande gruppo del settore media cessa repentinamente di buttare soldi nel ciclismo ed esce quando fondamentalmente è all'apice?
Ovviamente vale lo stesso per Jumbo.
Perché aveva fatto il pieno di visibilità, e continuare avrebbe comportato solo costi senza nessun vantaggio.
Per questo sponsorizzazioni e pubblicità vanno a cicli e campagne.
Non vanno confusi il successo sportivo con l'efficacia di una sponsorizzazione, la cui curva ad un certo punto si stabilizza e porta poco o niente in termini di nuovi contatti.
 

motogpdesmo16

Gregario
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Per Sky è avvenuto quando hanno venduto a Comcast e la nuova proprietà non era interessata.
Il figlio di Murdoch (sky) era il grande appassionato di ciclismo.

Nel caso di Jumbo si sapeva da un po' che avrebbe lasciato. In particolare dopo che il gruppo di supermercati aveva già ritirato gran parte delle sue sponsorizzazioni dal motorsport dopo che erano stati indagati a proposito per riciclaggio di denaro.
Grazie per la precisazione in merito alla questione Sky, onestamente mi mancava/non ricordavo più l'info sulla vendita del gruppo e conseguente non interessamento della nuova proprietà.
Si, è vero che relativamente Jumbo si sapeva da un po' (anche qui, volendo, potremmo dire che lo hanno annunciato quando erano/stavano per raggiungere il massimo splendore della stagione in corso) ma anche qui non sapevo dell'indagine sul riciclaggio di denaro. Ancora, grazie.
 

emi wakane

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Perché aveva fatto il pieno di visibilità, e continuare avrebbe comportato solo costi senza nessun vantaggio.
Per questo sponsorizzazioni e pubblicità vanno a cicli e campagne.
Non vanno confusi il successo sportivo con l'efficacia di una sponsorizzazione, la cui curva ad un certo punto si stabilizza e porta poco o niente in termini di nuovi contatti.
accadde anche nel basket, quando ero un bambino, la Squibb cantù ritirò la sua sponsorizzazione in quanto raggiunse i suoi obiettivi di visibilità con un anno di anticipo, mi ricordo vinse una coppa ed ero un suo tifoso allora!:cool:
 

mauretto

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un onesto ferro
Il ciclismo dei pro avrebbe un potenziale pazzesco a livello mediatico e non solo, basta vedere il circo che si crea in ogni paesino al passaggio di ogni tappa di giro, tour ecc...
Purtroppo a livello di promozione e marketing sono dei vecchi dinosauri fermi a ere geologiche fa
Dovrebbero mettersi nelle mani di una media company di quelle serie e moderne, ma forse non ne hanno l'interesse per ora. Finchè il carrozzone si regge in piedi...
 

Giomas

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Canyon Ultimate CF SL 2019
Sono d'accordo con Sembola: a mio parere noi, in quanto appassionati di ciclismo, siamo troppo coinvolti emotivamente per poter vedere le cose con il giusto distacco. Io nel 2017 avevo 50 anni e partecipai alla mia prima competizione della vita (la GranFondo Milano), che hanno poi riproposto per un paio d'anni fino a perderne ogni traccia. Stessa sorte è toccata alla DJ100 di Linus. Erano gare amatoriali di modesta rilevanza ma testimoniano la scarsa redditività degli investimenti degli sponsor nel ciclismo. Non è un caso che ogni squadra di calcio ha UNO sponsor principale mentre le divise dei ciclisti (con varie eccezioni) sono letteralmente tappezzate di scrittone e scrittine più o meno leggibili: siccome nessuno è disposto a spendere più di tanto, per tenere in piedi il "circo" si devono accettare anche gli "spiccioli". Oppure vendere interi team agli sceicchi arabi (Bahrein e UAE) sperando che costoro non si stufino troppo presto di foraggiare i rispettivi giocattolini.
 
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mauretto

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siccome nessuno è disposto a spendere più di tanto, per tenere in piedi il "circo" si devono accettare anche gli "spiccioli". .
Appunto perché sfruttano il potenziale mediatico forse al 10% delle potenzialità.
Io mi riferisco a eventi top ovviamente, mondiali e word tour. Se parliamo della gf della salamelle il discorso cade, è come paragonare la champions league con una terza categoria regionale...
 

mauretto

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un onesto ferro
E cosa pagano?
Nulla.
E per fortuna, ci mancherebbe che ti facessero pagare il biglietto per affacciarti fuori casa tua....
Ovviamente non è sulla "biglietteria" che bisogna puntare, non avrebbe alcun senso. Ci vogliono i personaggi, l'hype mediatico, lo spingere i diritti televisivi e di merchandising a livello mondiale, l'internazionalizzazione a tappeto dei principali eventi, bisogna attirare gli sponsor grossi, quelli veri. Ci sarebbe una montagna di lavoro da fare, ma le potenzialità secondo me sono enormi
 

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