Quindi apriranno le iscrizioni una settimana dopo o no?!!!?! E chi lo saprà mai...
cavolo ma con tutti i guai che hai avuto 9h8m è un grandissimo tempo!... Arrivo a Soelden in 9 ore e 8 minuti, che nonostante i problemini che ho avuto non è da buttar via, anche se lo scorso anno feci 9 ore ed 1 minuto; potevo fare una grande, per me si intende, prestazione invece è andata così, vediamo di riprovarci il prossimo anno.
cavolo ma con tutti i guai che hai avuto 9h8m è un grandissimo tempo!
già a farlo stando bene sarebbe una prestazione di tutto rispetto, figuriamoci col mal di pancia (e tutto il resto ) da metà gara in avanti; complimenti davvero, portare in fondo una Otzy in quelle condizioni non è da tutti
cavolo ma con tutti i guai che hai avuto 9h8m è un grandissimo tempo!
già a farlo stando bene sarebbe una prestazione di tutto rispetto, figuriamoci col mal di pancia (e tutto il resto ) da metà gara in avanti; complimenti davvero, portare in fondo una Otzy in quelle condizioni non è da tutti
Io sinceramente non me la sento di giudicare quelli per cui la Otzy é al di sopra delle proprie possibilitá. Per moltissimi, specie austriaci e tedeschi, é un sogno da realizzare dove non conta il tempo o il come ma il riuscire a superare (in qualunque modo) il traguardo. Il sabato si vedono delle bici assurde per una gara simile, stile una Scott Plasma completa di appendici da crono e ruote a 4 razze e ciclista che si prende molto seriamente al punto che sembra pensare che quelli che non hanno capito nulla siamo noi con le bici da 6 kgs. Poi la domenica quelli si vedono solo sulla discesa fino a Otz, mentre per tutta la gara ci sono le emozioni che tutti abbiamo provato. Per me era la quarta volta, e la prima dove mi sembra di averla capita (prova é un miglioramento di 45 minuti). Forse é li la vera difficoltá della gara, devi correre con la testa dal primo minuto, devi calcolare tutto e non lasciare nulla alle sensazioni. A tal proposito domenica sera stavo guardando le foto del passaggio sul Kuthai. Vicino alla mia c´erano foto di facce stravolte e condizioni di forma poco proponibili. Provo ad indovinare che magari avevano fatto il Kuthai a tutta senza capacitá di amministrarsi...Beh, come dice un po' retoricamente il motto della gara "I have a dream" (il sogno di finire l'Oetztaler): sì, l'ho finita.
Mi resterà nel cuore e nella mente il paesaggio, la maestosità dei monti, il Passo del Giovo che lo vedi, ti sembra già raggiunto e invece mancano ancora 3 km, la porta che alle 20 chiude la galleria del Rombo, le mucche che ti si parano davanti mentre scendi a 85 kmh il Kuthai, l'organizzazione perfetta, la vera sentita partecipazione della gente lungo il percorso come se fosse una corsa "vera"...
Dal punto di vista "ciclistico", mi sono ricordato invece che una volta l'Airone aveva bocciato questa gara, non ritenendola adatta ai non professionisti. Ebbene, se per tali si intendono coloro che hanno descritto finora le loro brillanti prestazioni, non si può essere d'accordo con lui, poichè sono andati più che bene: chi finisce il Rombo in crescendo merita che esista una gara come questa.
Non credo invece che l'Airone si sbagli se fa riferimento a quelli come me; trovo che il dislivello, il chilometraggio, la lunghezza delle salite siano eccessivi e finiscano per rendere patetico il gesto sportivo.
Mi spiego: niente di male se - come nel mio caso - si fa una Oetztaler a 22 kmh in 10h e 41m, a condizione però di fare il Rombo più o meno alla stessa velocità di pedalata con cui si fa il Kuthai.
Viceversa, e' vagamente comico vedere gli spettacoli a cui ho assistito sul Rombo, con gente che sale a piedi o fa zig zag su tratti al 5%, si stende sui muretti o nei prati, si trattiene al ristoro come se fosse una sagra paesana perchè non ce la fa a ripartire.
Non saremo Armstrong, ma il gesto ciclistico deve avere - ciascuno con i propri rapporti - una certa armoniosità, la fatica non può ammazzare del tutto l'estetica della pedalata. E soprattutto, non si possono fare 5050 mt di dislivello essendo abituati in allenamento a farne meno della metà.
Per quanto mi riguarda, sono arrivato nella serata di sabato dalla Croazia, dove ero in vacanza, dopo ben due giorni di viaggio (!); son partito sperando di fare un minuto meno di 10 ore, ma già Nicola e Giubbe, con cui ho condiviso la discesa di Solden, mi avevano fatto capire che avevo sbagliato i conti; peraltro, fino all'attacco del Rombo ero assolutamente in grado di farcela, se è vero che all'arrivo il contakm segnava un tempo pedalato di 10h e 03m; il problema è che dopo Moso si è spenta all'improvviso la lampadina, mi son fermato su un prato per 25 minuti, sgranocchiando una barretta e guardando la fiumana di gente che passava; tra l'altro, non sapevo che un km dopo la strada spianava e, sia pure a 8 kmh, avrei potuto far passare la crisi perdendo meno tempo.
Ma non ce la facevo, non avevo voglia di ripartire, mi passavano per la mente brutti pensieri tipo il tempo massimo, il carro scopa, la frontiera che chiude la sera, il nuovo hobby che sostituisse la bici. Poi son ripartito e, aiutato dal falsopiano iniziale e dal ristoro successivo, facendo il conto alla rovescia dei km mancanti, dandomi piccoli obiettivi (tipo "coraggio, adesso mancano 10 km, come quelli del Monte Serra che faccio spesso"), ho ripreso un passo più decente, scollinando e getttandomi in discesa verso l'arrivo, dove ritrovo un Giubbe che, per arrivare con me, deve aver fatto una passeggiatina senza impegnarsi.
Scoprire che dopo di me ne sono arrivati altri 1600 è stato sorprendente, pensavo di essere ultimo e invece ero 2236 su 3873 (ma gli altri 800 iscritti dov'erano, tutti rinunciatari dell'ultimora o rimorchiati sul carro scopa?).
Non so se tornerò alla Oetztaler o ad altre gare (a parte la 5 Terre con cui completerò il 10 su 10 del Prestigio), ma sono certo che lo farò solo se il mio grado di preparazione sarà tale da farmi andare alla fine con lo stesso passo (o quasi) della partenza.
Sia ben chiaro che per me la Oetzy è comunque un'esperienza fantastica, che merita di essere vissuta una volta; è la seconda volta che bisogna ripensarci bene prima di tornare...
Non credo invece che l'Airone si sbagli se fa riferimento a quelli come me; trovo che il dislivello, il chilometraggio, la lunghezza delle salite siano eccessivi e finiscano per rendere patetico il gesto sportivo.
Mi spiego: niente di male se - come nel mio caso - si fa una Oetztaler a 22 kmh in 10h e 41m, a condizione però di fare il Rombo più o meno alla stessa velocità di pedalata con cui si fa il Kuthai.
Viceversa, e' vagamente comico vedere gli spettacoli a cui ho assistito sul Rombo, con gente che sale a piedi o fa zig zag su tratti al 5%, si stende sui muretti o nei prati, si trattiene al ristoro come se fosse una sagra paesana perchè non ce la fa a ripartire.
Non saremo Armstrong, ma il gesto ciclistico deve avere - ciascuno con i propri rapporti - una certa armoniosità, la fatica non può ammazzare del tutto l'estetica della pedalata. E soprattutto, non si possono fare 5050 mt di dislivello essendo abituati in allenamento a farne meno della metà.
Comico??? Scusa, ma come ti permetti? Chi sei per dare un giudizio del genere? Comico il fatto che un ciclista vada a zig zag o si butti a terra stravolto sull'ultima salita? Ma stiamo scherzando??? Guarda che la maggior parte di quella gente lì, alla fine ci arriva, eccome se ci arriva; con una fatica indescrivibile ma una forza di volontà tale che ciascuno di noi, meglio allenati, dovrebbe solo AMMIRARE. Altro che ridere sotto i baffi.
Estetica della pedalata... Ma per favore... Allora io non avrei proprio mai dovuto iniziare a pedalare, visto che di estetico ed armonioso il mio modo di andare in bici non ha proprio nulla. Io trovo invece eccezionale il coraggio di tanti che si presentano a questa GF, o ad altre simili, anche senza il necessario allenamento, ed arrivano comunque alla fine, con uno sforzo fisico e di testa quasi sovrumani. Ammiro la forza di chi si ferma e giura "non riparto più, mi ritiro", e poi tira su il naso, chissà cosa pensa, riaggancia i pedali e pian piano riparte, poi si riferma, poi riparte ancora, e metro dopo metro arriva alla cima.
Ti ricordo che le GF sono gare per gente che non corre in bici per mestiere, ma solo per passione, almeno in teoria. Quindi l'allenamento è quello che è. E poi, non ridere mai di chi non ce la fa sulle salite. Sappi che la crisi non guarda in faccia nessuno e che, prima o poi, a barcollare potresti essere tu. E a passarti ridendo sotto i baffi saranno altri.
:angrymod: grande giancarla....straquoto.....
tutti fenomeni in bici.....
forse DEVI RILEGGERE MEGLIO ciò che ho scritto; mi pare di aver detto che la Oetztaler è adatta ai vari Clodovico, Amos, Virenk etc. che mantengono un certo ritmo anche sul Rombo, poichè il loro allenamento (e magari le loro attitudini) glielo consentono.
NON E' ADATTA A ME perchè mi sono penosamente trascinato sul Rombo, senza crampi o problemi particolari, senza crisi di fame o sete, senza aver dato di più del solito nelle salite precedenti.
SEMPLICEMENTE PER ME ERA TROPPO E AVEVO FINITO LA BENZINA, IL MIO FISICO O LA MIA PREPARAZIONE NON SONO SUFFICIENTI PER FARE BENE UNA GARA DEL GENERE.
Se ammettere questo a se stessi vuol dire credersi fenomeni.... lascio ad altri (spero più attenti a ciò che viene scritto) il commento.
Comico??? Scusa, ma come ti permetti? Chi sei per dare un giudizio del genere? Comico il fatto che un ciclista vada a zig zag o si butti a terra stravolto sull'ultima salita? Ma stiamo scherzando??? Guarda che la maggior parte di quella gente lì, alla fine ci arriva, eccome se ci arriva; con una fatica indescrivibile ma una forza di volontà tale che ciascuno di noi, meglio allenati, dovrebbe solo AMMIRARE. Altro che ridere sotto i baffi.
Estetica della pedalata... Ma per favore... Allora io non avrei proprio mai dovuto iniziare a pedalare, visto che di estetico ed armonioso il mio modo di andare in bici non ha proprio nulla. Io trovo invece eccezionale il coraggio di tanti che si presentano a questa GF, o ad altre simili, anche senza il necessario allenamento, ed arrivano comunque alla fine, con uno sforzo fisico e di testa quasi sovrumani. Ammiro la forza di chi si ferma e giura "non riparto più, mi ritiro", e poi tira su il naso, chissà cosa pensa, riaggancia i pedali e pian piano riparte, poi si riferma, poi riparte ancora, e metro dopo metro arriva alla cima.
Ti ricordo che le GF sono gare per gente che non corre in bici per mestiere, ma solo per passione, almeno in teoria. Quindi l'allenamento è quello che è. E poi, non ridere mai di chi non ce la fa sulle salite. Sappi che la crisi non guarda in faccia nessuno e che, prima o poi, a barcollare potresti essere tu. E a passarti ridendo sotto i baffi saranno altri.
Circa il "comico" e il "ridere sotto i baffi", ho detto che sentivo di rientrare nel novero dei "comici", mi sono fermato per quasi mezz'ora su un prato, son salito a 7 kmh, che fenomeno dovrei sentirmi? Quindi posso permettermi di esprimere concetti forse impopolari e non buonisti senza paura di sembrare presuntuoso. Ho AMMIRATO la costanza di tutti (anche la mia), anch'io ho contato i km uno ad uno fino alla cima; però trovo che gli sforzi dovrebbero essere commisurati alle capacità e all'allenamento: l'ho fatta, ma non la rifarei.
Circa l'estetica della pedalata, non bisogna essere per forza Armstrong o Bugno (per dire due dei più eleganti); si va su col 29 o con la tripla magari, ma un minimo di scioltezza (visto che non si è scalato nessun Mortirolo o Zoncolan) sarebbe necessaria. Se non c'è questa scioltezza (come nel mio caso) vuol dire che si è preteso troppo dal proprio fisico e bisogna fare gare meno toste o allenarsi di più.
Ripeto quel che avevo scritto: va bene anche arrivare col buio, godendo del paesaggio e dell'atmosfera splendida che ho vissuto domenica, ma pedalando decentemente anche alla fine, altrimenti preferisco fare 150 km e 2500 mt di dislivello in un'altra GF. Tutto qui.