Negli ultimi 2 anni è la seconda volta che la corsa a tappe più famosa del mondo non riesce a gestire gli ultimi km di una tappa di montagna buttando in terra gli uomini di classifica; anche stavolta si trattava di aprire la strada a 6 ciclisti (non 1000!!!) sarà anche la più prestigiosa ma l’organizzazione fa pena.
Tanto di cappello a Froome e Thomas per il gesto di fair play in una fase delicatissima della tappa e del tour; Romain Bardet non ha accettato, o lo ha fatto solo in parte pensando alla sua gara e attirandosi le antipatie di tutti comprese le mie. La critica più grande va comunque all'organizzazione, sia per la gestione caotica degli ultimi km, sia della giuria che poteva comportarsi come fatto nella tappa del Mont Ventoux di un paio d'anni fa; non cambierà niente, non sono i 13" che potevano rendere in classifica a salvare il Tour di Nibali visto che probabilmente si dovrà ritirare se sarà confermata la frattura per cui sta facendo gli accertamenti.
Altro appunto, che mi fa ancora di più incaxxare è rivolto al pubblico, la gente come noi che se va sull'alpe d'Huez vuol dire che ama questo sport e vuol vedere uno spettacolo, quei cavolo di fumogeni perché non ve li accendete e li mettete da qualche altra parte? Ma non gli passa nella testa alle persone che i ciclisti stanno facendo il massimo sforzo, respirano a bocca aperta e quel fumo è una mazzata che gli fa solo male? Bisogna essere scienziati per capirlo?
Comunque vada, son contento di tifare per Nibali e son contento di aver visto ciclisti che in un momento del genere hanno pensato al fair play, oggi hanno dato davvero una bella dimostrazione che va oltre la rivalità sportiva.