13° Tappa - Vittel > Colmar, 200 km

menez

Pedivella
7 Giugno 2009
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65
livorno
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bhè, cari amici, fino ad oggi il vero tour sembra farlo lo spettatore (come me, in ferie) che rimane tutti i giorni dal primo collegamento sino all'arrivo di fronte alla tv con la speranza di capire qualcosa di più. Ma temo non vi sia niente da capire.
Nell'affermazione di Armstrong rimane la lettura : "lo deciderà la strada", Ieri nel collegamento con Martini alla domanda chi vincesse il tour, non ha esitato a dire Contador, certo è che si rimane lì, in attesa sulla graticola perchè vi sia, e a breve ci sarà, quel guizzo repentino di Schleck, la messa a ruota di Contador e Armstrong e la ripartenza di Schleck a cui nell'ordine seguirà l'aggancio e quindi la chiusura, credo, di Contador. Questo potrebbe essere, a parte ogni inconveniente a cui il ciclismo ci ha abituato, lo scenario che dovremo aspettarci, ed è quello che in cuor proprio ognuno sa che all'incirca succederà......occorrerà attendere il momento giusto, ma non dovrebbe mancare molto.
Certo è che se nel giro rosa le "imprese" di Di Luca hanno acceso il gusto e il piacere di vivere attimi intensi e entusiasmanti, pur nella brevità e nella limitatezza dei percorsi scelti, qui al Tour la dinamica esecutiva sembrerebbe essere sempre la stessa: partenza---fuga---gruppo a 4 min che controlla----arrivo dei fuggitivi quando non interessa al gruppo altrimenti----finale a tutta.
le eterne pianure del tour quest'anno sono arricchite anche dalla "pianurizzazione" delle tappe mitiche di montagna.
certamente è un tour non così facile come si pensi, bensì complesso perchè diviene molto più "psicologico", quasi di attesa, di studio, di controllo, di snervamento.
Ma questa attitudine sembrerebbe coinvolgere emotivamente anche lo spettatore come me che stufo dell'attendismo rischia spesso di addormentarsi sul divano o rimane lì come se anch'io fossi nel gruppo, in una veglia stimolante perchè a detta di Auro e Cassani oggi, prima o poi qualcuno parte.........
 

fast1

Apprendista Cronoman
15 Marzo 2007
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Bici
conoscete città delle dimensioni ($$$) di vittel o colmar in cima ad una salita?!?
si arriva dove ci sono i soldi, il denaro che gira è sempre meno e bisogna tenerne conto...


in effetti....speriamo che l'audience sia scarso nelle tappe senza arrivo in salita e che gli incassi per i diritti televisivi e la pubblicità ne risentano
 

mescal

Bioesorcista
7 Settembre 2008
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Garage - Officina
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Bici
quelle che non usa Peggio
bhè, cari amici, fino ad oggi il vero tour sembra farlo lo spettatore (come me, in ferie) che rimane tutti i giorni dal primo collegamento sino all'arrivo di fronte alla tv con la speranza di capire qualcosa di più. Ma temo non vi sia niente da capire.
Nell'affermazione di Armstrong rimane la lettura : "lo deciderà la strada", Ieri nel collegamento con Martini alla domanda chi vincesse il tour, non ha esitato a dire Contador, certo è che si rimane lì, in attesa sulla graticola perchè vi sia, e a breve ci sarà, quel guizzo repentino di Schleck, la messa a ruota di Contador e Armstrong e la ripartenza di Schleck a cui nell'ordine seguirà l'aggancio e quindi la chiusura, credo, di Contador. Questo potrebbe essere, a parte ogni inconveniente a cui il ciclismo ci ha abituato, lo scenario che dovremo aspettarci, ed è quello che in cuor proprio ognuno sa che all'incirca succederà......occorrerà attendere il momento giusto, ma non dovrebbe mancare molto.
Certo è che se nel giro rosa le "imprese" di Di Luca hanno acceso il gusto e il piacere di vivere attimi intensi e entusiasmanti, pur nella brevità e nella limitatezza dei percorsi scelti, qui al Tour la dinamica esecutiva sembrerebbe essere sempre la stessa: partenza---fuga---gruppo a 4 min che controlla----arrivo dei fuggitivi quando non interessa al gruppo altrimenti----finale a tutta.
le eterne pianure del tour quest'anno sono arricchite anche dalla "pianurizzazione" delle tappe mitiche di montagna.
certamente è un tour non così facile come si pensi, bensì complesso perchè diviene molto più "psicologico", quasi di attesa, di studio, di controllo, di snervamento.
Ma questa attitudine sembrerebbe coinvolgere emotivamente anche lo spettatore come me che stufo dell'attendismo rischia spesso di addormentarsi sul divano o rimane lì come se anch'io fossi nel gruppo, in una veglia stimolante perchè a detta di Auro e Cassani oggi, prima o poi qualcuno parte.........
maremma tour!!

che spiegazione coi fiocchi, mi ci sono rivisto, soprattutto nella parte dello spettatore che dorme sul divano....
le tre tappe che ho guardato, due le ho viste con la televisione della cmera da letto, svegliandomi a mala pena per l'arrivo.

forse è un problema di soldi
forse è un problema di "benzina"

ma se non cominciano a pensare seriamente ad una soluzione, l'anno prossimo il tour lo guardiamo io (poco) e peggio (che continuerà imperterrito a fare i suoi pronostici :mrgreen:)
o-o
 

cyclingforall

Novellino
28 Novembre 2008
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Le dichiarazioni dopo la tappa


Alberto Contador: "E' stata una tappa diffiicle per la pioggia. Nessuno ha attaccato e per noi va bene così. Ora cerchiamo di recuperare, superare la tappa di domani senza problemi e poi domenica si comincerano le Alpi. L'arrivo di domenica a Verbier è più duro di quello di Arcalis, ma non è niente di trascendentale. Questo Tour non è molto propizio per gli attacchi, non bisogna accusare i corridori, è il percorso che non permette molti attacchi. I miei rivali più forti restano Evans e Andy Schleck, sono quelli che ho visto meglio in questi giorni. Purtroppo abbiamo perso Leipheimer: spero che recuperi presto e possa tornare in bici velocemente. E' un compagno di squadra, non l'ho mai visto come un rivale, anche perchè in questo Tour finora tutta la squadra si è comportata in una maniera incredibile"

Lance Armstrong: "Ho subito un nuovo controllo antidoping all'arrivo della tappa. Continuano a cercare ma non c'è niente da trovare se non lavoro e sacrificio. La tappa è stata un po' monotona. Non ricordo un'altra giornata tanto fredda al Tour de France. La squadra ha lavorato bene"

Heinrich Haussler: "Prima di tutto questa è una vittoria australiana. Io sono nato e cresciuto in Australia, mio padre è tedesco, mia madre australiana. Il ciclismo è in Europa, per questo sono venuto qua, ed avere il passaporto tedesco è stato un vantaggio. Da tempo volevo prendere la nazionalità australiana, ma la mia vecchia squadra, la Gerolsteiner, non era contenta di questo. Ora posso farlo e dal prossimo anno correrò con la nazionalità australiana. Questa tappa arrivava vicino a casa mia, queste sono le mie zone di allenamento, è bellissimo vincere qui. Pioggia e freddo sono le mie condizioni preferite, non sopporto correre con 30 gradi. Conosco bene Chavanel, ho grande rispetto per lui. Ad un certo punto però mi sono chiesto se stesse bluffando: prendeva le curve larghe, tirava poco ed il gruppo stava recuperando. Allora il mio direttore sportivo mi ha consigliato di partire. Sono andato a tutta fino all'arrivo. E' la vitotria più bella mia carriera"
 

Alien

Apprendista Velocista
22 Marzo 2007
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Como provincia
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una volta le gare a tappe erano il clou dell'emozione per un appassionato. Ora inizio a rivalutare le gare di un giorno dove anche i grandi si mettono in gioco e non seguono in gruppo la corsa.
 

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