Breve analisi 4° tappa più commento alla tappa di domani
Tappa di riposo? Proprio no. Gli ultimi 80 km esposti al vento, che dovrebbe soffiare intorno ai 35 km/h, più numerosi strappetti che certo non daranno il là ad attacchi di uomini importanti ma potranno affaticare le gambe dei velocisti puri nel finale e anche dei loro team. Così potrebbe uscire una corsa difficilmente controllabile e il dente che termina ai -3 dall'arrivo sembra il punto giusto per un tentativo. Senza contare che dopo quattro giorni corsi a tutta le energie iniziano ad essere meno, e potrebbe addirittura visto il tracciato nervoso essere il momento giusto per una fuga...dipenderà molto dalla voglia del gruppo e dei velocisti di andarsi a giocare uno dei pochi possibili arrivi allo sprint di questo Tour.
Sul Mur de Bretagne tanto materiale per la carta stampata ma pochi fatti: tutti i big si sono ritrovati, nonostante molto spettacolo e tanti attacchi, tutti lì in 8". E a lungo andare potrebbe pagare la strategia di chi non perde energie preziose dando tutti per guadagnare pochi secondi rischiando poi di non averne più già sui Pirenei. In questo Tour dove le salite vere iniziano alla 12° tappa e prima bisogna guardarsi semplicemente da cadute, incidenti e non perdere minuti sugli strappetti-arrivo di tappa, è sbagliato sia essere al 105% già in queste tappe sia come già detto buttare tutto su 500 metri al 10% quando fra una settimana in salita ce ne saranno cento, di chilometri. Andy Schleck non è ancora al top, Basso si è difeso, ma c'è poco effettivamente da dire. Tutto è da giocare. Oggi ancora tappa nervosa per il vento, rischio cadute e sprint non sicurissimo. Insomma, per i big è uno stress e uno spreco di energie continuo e in questo Tour, il più duro degli ultimi anni, anche più di quello 2010 purtroppo corso male, la corsa si vincerà in salita, non sugli strappetti. E se Contador dimostrerà veramente la superiorità che tanti dicono abbia la cronometro finale nonostante il 1'30" di svantaggio potrebbe addirittura diventare una semplice passerella. Ma non è così semplice ridurre la faccenda a due, gli altri sono lì e vanno staccati. Tutto è ancora da giocare, la forma di tutti è ancora da valutare, il vero Tour deve ancora iniziare. Per ora, e così anche domani, occhio a non cadere e a non perdere tempo prezioso in ventagli.
Tappa di riposo? Proprio no. Gli ultimi 80 km esposti al vento, che dovrebbe soffiare intorno ai 35 km/h, più numerosi strappetti che certo non daranno il là ad attacchi di uomini importanti ma potranno affaticare le gambe dei velocisti puri nel finale e anche dei loro team. Così potrebbe uscire una corsa difficilmente controllabile e il dente che termina ai -3 dall'arrivo sembra il punto giusto per un tentativo. Senza contare che dopo quattro giorni corsi a tutta le energie iniziano ad essere meno, e potrebbe addirittura visto il tracciato nervoso essere il momento giusto per una fuga...dipenderà molto dalla voglia del gruppo e dei velocisti di andarsi a giocare uno dei pochi possibili arrivi allo sprint di questo Tour.
Sul Mur de Bretagne tanto materiale per la carta stampata ma pochi fatti: tutti i big si sono ritrovati, nonostante molto spettacolo e tanti attacchi, tutti lì in 8". E a lungo andare potrebbe pagare la strategia di chi non perde energie preziose dando tutti per guadagnare pochi secondi rischiando poi di non averne più già sui Pirenei. In questo Tour dove le salite vere iniziano alla 12° tappa e prima bisogna guardarsi semplicemente da cadute, incidenti e non perdere minuti sugli strappetti-arrivo di tappa, è sbagliato sia essere al 105% già in queste tappe sia come già detto buttare tutto su 500 metri al 10% quando fra una settimana in salita ce ne saranno cento, di chilometri. Andy Schleck non è ancora al top, Basso si è difeso, ma c'è poco effettivamente da dire. Tutto è da giocare. Oggi ancora tappa nervosa per il vento, rischio cadute e sprint non sicurissimo. Insomma, per i big è uno stress e uno spreco di energie continuo e in questo Tour, il più duro degli ultimi anni, anche più di quello 2010 purtroppo corso male, la corsa si vincerà in salita, non sugli strappetti. E se Contador dimostrerà veramente la superiorità che tanti dicono abbia la cronometro finale nonostante il 1'30" di svantaggio potrebbe addirittura diventare una semplice passerella. Ma non è così semplice ridurre la faccenda a due, gli altri sono lì e vanno staccati. Tutto è ancora da giocare, la forma di tutti è ancora da valutare, il vero Tour deve ancora iniziare. Per ora, e così anche domani, occhio a non cadere e a non perdere tempo prezioso in ventagli.