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Aumentare la potenza FTP, come?
Testo
<blockquote data-quote="ciclotrainer" data-source="post: 2159916" data-attributes="member: 7309"><p>Questo non fa altro che confermare direttamente quanto é possibile osservare attraverso il quadrante di distribuzione dello sforzo (WKO+), infatti in relazione alla FTP, alla cadenza di FTP, ed alla lunghezza delle pedivelle, si determina una curva</p><p>passante per il centro, piú altre 2 curve che delimitano lo sweet spot indicato da Park, uno inferiore ed uno superiore. Queste curve attraversano i quadranti IV e II, nel primo sono collocati gli intervalli di lavoro ad alta potenza ma bassa forza, cioé quando la potenza si esprime ad alte rpm, nel secondo sono collocati gli intervalli di lavoro a bassa potenza ma alta forza.</p><p>Quindi la curve uniscono tutti i punti dove esiste una proporzionalitá, quindi gli intervalli di lavoro dovrebbero essere svolti in corrispondenza di un punto collocato sulla curva o prossimo.</p><p>Sostanzialmente i lavori di forza resistente dovrebbero essere scelti e condotti tra i liv.3 (curva bassa), liv.4 (curva centrale o FTP), liv.5 (curva alta o VO2Max).</p><p>Pertanto, ad essere precisi, uno dovrebbe adottare, alla cadenza prestabilita, una potenza corrispondente alla cadenza di FTP e lunghezza pedivella.</p><p>Mi chiedo, é corretto stabilire questo in relazione anche alla frequenza media tenuta ad esempio in una GF? oppure per la cadenza ci si puó attenere a quella media registrata nel test?</p><p>Qusto aspetto riveste una certa importanza perché é necessario personalizzare e centrare sia la cedenza che l´intensitá delle ripetute.</p><p>Sto analizzando i dati potenza di un winner di GF, vi anticipo che non c´é nulla di particolarmente eccezionale, ma si dá il caso che questo winner ha un 20% nel quadrante III, mentre ad esempio Senna mi pare fosse al 14%, ed al tempo stesso ha una maggiore frequenza di pedalata, ma come potenza media non sono distanti, per cui la differenza é soprattutto sul minore dispendio energetico, cioé complessivamente minore forza usata nella prestazione.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ciclotrainer, post: 2159916, member: 7309"] Questo non fa altro che confermare direttamente quanto é possibile osservare attraverso il quadrante di distribuzione dello sforzo (WKO+), infatti in relazione alla FTP, alla cadenza di FTP, ed alla lunghezza delle pedivelle, si determina una curva passante per il centro, piú altre 2 curve che delimitano lo sweet spot indicato da Park, uno inferiore ed uno superiore. Queste curve attraversano i quadranti IV e II, nel primo sono collocati gli intervalli di lavoro ad alta potenza ma bassa forza, cioé quando la potenza si esprime ad alte rpm, nel secondo sono collocati gli intervalli di lavoro a bassa potenza ma alta forza. Quindi la curve uniscono tutti i punti dove esiste una proporzionalitá, quindi gli intervalli di lavoro dovrebbero essere svolti in corrispondenza di un punto collocato sulla curva o prossimo. Sostanzialmente i lavori di forza resistente dovrebbero essere scelti e condotti tra i liv.3 (curva bassa), liv.4 (curva centrale o FTP), liv.5 (curva alta o VO2Max). Pertanto, ad essere precisi, uno dovrebbe adottare, alla cadenza prestabilita, una potenza corrispondente alla cadenza di FTP e lunghezza pedivella. Mi chiedo, é corretto stabilire questo in relazione anche alla frequenza media tenuta ad esempio in una GF? oppure per la cadenza ci si puó attenere a quella media registrata nel test? Qusto aspetto riveste una certa importanza perché é necessario personalizzare e centrare sia la cedenza che l´intensitá delle ripetute. Sto analizzando i dati potenza di un winner di GF, vi anticipo che non c´é nulla di particolarmente eccezionale, ma si dá il caso che questo winner ha un 20% nel quadrante III, mentre ad esempio Senna mi pare fosse al 14%, ed al tempo stesso ha una maggiore frequenza di pedalata, ma come potenza media non sono distanti, per cui la differenza é soprattutto sul minore dispendio energetico, cioé complessivamente minore forza usata nella prestazione. [/QUOTE]
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