Riporto la notizia dal loro sito.. IN BOCCA AL LUPO A LORO COME A TUTTE LE AZIENDE VENETE COLPITE!
SELLE SMP SOTTO ACQUA CON LALLUVIONE IN VENETO
Lalluvione che nei primi giorni di novembre ha messo in ginocchio il Veneto ed in particolare la Bassa
Padovana per lesondazione del fiume Bacchiglione, non ha risparmiato lazienda Selle SMP. Casalserugo e paesi
limitrofi sono finiti eccezionalmente sotto acqua. La marea di acqua e fango ha sommerso tutto. Si è originata dal
cedimento di un argine, qualche chilometro più a nord, in località Roncajette. Non ha risparmiato proprio nessuno. Ha
messo fuori casa migliaia di residenti, sfollati in ricoveri di fortuna. In Veneto ha provocato almeno un miliardo di danni e
tre morti, coinvolgendo qualcosa come più di 500mila persone e 130 Comuni.
Lacqua ha parzialmente sommerso la zona artigianale di Casalserugo e via Einstein, dove al civico n° 5 sorge Selle
Smp. Si è quindi insinuata inesorabile nei capannoni dove trovano dimora produzione e magazzino. Tutto è iniziato nel
tardo pomeriggio di martedì 2 novembre, quando lacqua limacciosa del Bacchiglione, dopo avere lasciato il suo alveo
naturale, esondando, ha iniziato ad invadere campagne, centri abitati, insediamenti produttivi e commerciali. Inermi e
atterriti i fratelli Franco e Maurizio Schiavon si sono dovuti arrendere alla forza della natura.
In un solo quarto dora il livello dellacqua - raccontano sconsolati i titolari della Smp presenti in azienda al momento
dellallagamento - è salito fino a circa 40 centimetri, sommergendo i bancali del prodotto finito e le materie prime. Tutto.
Abbiamo vissuto una interminabile notte di grande trepidazione finché lacqua non si è fermata. Ciò che ci preoccupa
maggiormente è il fatto che sotto acqua e fango sono finti gli strumenti robotizzati e i quadri elettrici. Dopo oltre un giorno
di assedio, solo giovedì 4 novembre, lacqua ha iniziato lentamente a defluire, lasciandoci purtroppo in eredità la conta
dei danni e tanto lavoro per ripristinare al più presto la produzione e finalmente ritornare alla normalità.
In questi giorni i periti incaricati stanno effettuando i rilievi per potere quantificare lentità dei danni. Intanto i fratelli
Schiavon, dopo aver ripulito i capannoni dal fango, confidano di riprendere la produzione nei primi giorni della prossima
settimana.
Si tratta davvero di una brutta e spiacevole parentesi - vissuta con ansia e preoccupazione dalla trentina di dipendenti,
gran parte dei quali sono stati molto più a lungo alle prese con le abitazioni sotto acqua - che comunque non avrà
particolari conseguenze negli equilibri dellazienda padovana.