Penso che scrivere su un telaio completamente Made in italy abbia un valore aggiunto non quantificabile, soprattutto all’estero dove siamo ancora apprezzati.
Oltre a Made in Italy, io al posto magari di Squadra Corse scriverei "nedovetemangiaredipastasciutta"Penso che scrivere su un telaio completamente Made in italy abbia un valore aggiunto non quantificabile, soprattutto all’estero dove siamo ancora apprezzati.
questo su un lato; dall'altra "ghevoeuligarun"Oltre a Made in Italy, io al posto magari di Squadra Corse scriverei "nedovetemangiaredipastasciutta"
Questi, però, sono costi che hai all'inizio, quando costruisci lo stabilimento.Ma il punto è a tutto tondo. Dal sistema fognario all'isolamento termico, dalla mensa aziendale alle norme anti-sismiche e anti-incendio. L'incremento dei costi è un'insieme di tutto e non solo della mano d'opera. In Italia devi prevedere un parcheggio con determinati standard (perché anche se producono bici la gente ci andrà a lavoro in macchina, ahimé...), il bagno con determinati standard, le vie di fuga anti-panico e via così. Tutto questo aumenta i costi (e non fraintendetemi, non sto dicendo che qui bisognerebbe fare fabbriche come in Cina!).
Noooo, visto la zona scriveranno "nedovetemangiaredipolenta"Oltre a Made in Italy, io al posto magari di Squadra Corse scriverei "nedovetemangiaredipastasciutta"
il comunicato è esplicito a quanto pare:Anche secondo me e' una notizia molto positiva, pero' i numeri non possono che essere presi con le molle. Bianchi vende bici -non telai-, ed il carbonio prodotto in Europa va per forza di cose a posizionarsi nella parte alta del mercato. Uno stabilimento con una produzione del genere -in presenza di domanda- non va di certo a chiudere il fine settimana, piuttosto si pagano bene gli straordinari ai dipendenti. Staremmo parlando di 350.000 bici l'anno -impensabile con 40 milioni di euro di investimento ed impensabile rispetto all'attuale fatturato di Bianchi che ammonta a poche decine di milioni di euro.
Inoltre uno dei vantaggi dell'Oriente e' la facilita' nell'espandere o ridurre la capacita' operativa, si trova facilmente manodopera specializzata, si ampliano gli impianti etc. Sui costi di produzione delle bici, in Italia un fattore penalizzante e' il costo dell'energia e della materia prima. Il primo impatta soprattutto l'alluminio, il secondo pure il carbonio visto che le pelli spesso vengono dalla Cina.
Quindi, considerato quanto sopra, io penso che il comunicato vada interpretato cosi': in caso l'eccesso di domanda continui nei prossimi anni, lo stabilimento in questione ha un potenziale teorico di 1000 bici al giorno. Ossia, eventualmente assumendo extra manodopera e d allestendo extra equipaggiamento, si puo' arrivare a questa produzione abbastanza rapidamente, senza dover ampliare la struttura o ricertificarne i parametri di sicurezza. Tuttavia una produzione del genere e' prevista solo negli scenari piu' ottimisti, e presumibilmente fornendo telai a terzi e non solo direttamente al canale di vendita.
Secondo me anche un decimo di tale produzione, 100 telai/die di alta gamma, sarebbe un enorme successo per Bianchi.
dovessero assumere gente come me, ci sarebbe una tale crisi mondiale di produzione bici che il 2020 sarebbe ricordato come l'anno d'oro del grande surplus.Se interessano un paio di cifre (resto anonimo ok?):
Bdc alta Gamma 6/9 pezzi al giorno
Gravel Carbo o Alu 15
Bdc bassa Gamma 18
Per meccanico...
(da "noi" sempre multipli di 3, ovviamente telai "giä pronti")
Ma sicuramente. Solo che 'spostare', non 'spostare e moltiplicare'. 350.000 bici l'anno, anche se il prezzo medio di vendita della bici fosse di soli 1000 euro, e non ci fossero altre entrate fuori dal carbonio made in Italy, aumenterebbero il fatturato di 10-15 volte.il comunicato è esplicito a quanto pare:
“La chiave della visione e della strategia di Bianchi è l’inizio di un processo di re-shoring, riportando in Italia le capacità tecniche e produttive che erano state esternalizzate al di fuori dell’Europa nei decenni precedenti“, ha affermato Scalzotto.
Su questa affermazione virgolettata, cioè originale, non credo ci possano essere spazi di interpretazione. Vogliono spostare in Italia ciò che prima era delocalizzato in Cina. Quindi in realtà sembra che abbiano in testa cose diverse.
Anche secondo me e' una notizia molto positiva, pero' i numeri non possono che essere presi con le molle. Bianchi vende bici -non telai-, ed il carbonio prodotto in Europa va per forza di cose a posizionarsi nella parte alta del mercato. Uno stabilimento con una produzione del genere -in presenza di domanda- non va di certo a chiudere il fine settimana, piuttosto si pagano bene gli straordinari ai dipendenti. Staremmo parlando di 350.000 bici l'anno -impensabile con 40 milioni di euro di investimento ed impensabile rispetto all'attuale fatturato di Bianchi che ammonta a poche decine di milioni di euro.
Inoltre uno dei vantaggi dell'Oriente e' la facilita' nell'espandere o ridurre la capacita' operativa, si trova facilmente manodopera specializzata, si ampliano gli impianti etc. Sui costi di produzione delle bici, in Italia un fattore penalizzante e' il costo dell'energia e della materia prima. Il primo impatta soprattutto l'alluminio, il secondo pure il carbonio visto che le pelli spesso vengono dalla Cina.
Quindi, considerato quanto sopra, io penso che il comunicato vada interpretato cosi': in caso l'eccesso di domanda continui nei prossimi anni, lo stabilimento in questione ha un potenziale teorico di 1000 bici al giorno. Ossia, eventualmente assumendo extra manodopera e d allestendo extra equipaggiamento, si puo' arrivare a questa produzione abbastanza rapidamente, senza dover ampliare la struttura o ricertificarne i parametri di sicurezza. Tuttavia una produzione del genere e' prevista solo negli scenari piu' ottimisti, e presumibilmente fornendo telai a terzi e non solo direttamente al canale di vendita.
Secondo me anche un decimo di tale produzione, 100 telai/die di alta gamma, sarebbe un enorme successo per Bianchi.
considerate che Bianchi fa parte di un gruppo più vasto e proprietario di altri marchi quindi i numeri andrebbero rivisti in questa otticail comunicato è esplicito a quanto pare:
“La chiave della visione e della strategia di Bianchi è l’inizio di un processo di re-shoring, riportando in Italia le capacità tecniche e produttive che erano state esternalizzate al di fuori dell’Europa nei decenni precedenti“, ha affermato Scalzotto.
Su questa affermazione virgolettata, cioè originale, non credo ci possano essere spazi di interpretazione. Vogliono spostare in Italia ciò che prima era delocalizzato in Cina. Quindi in realtà sembra che abbiano in testa cose diverse.
Ma penso che venderanno anche ad altri marchi se no non ha sensoMa sicuramente. Solo che 'spostare', non 'spostare e moltiplicare'. 350.000 bici l'anno, anche se il prezzo medio di vendita della bici fosse di soli 1000 euro, e non ci fossero altre entrate fuori dal carbonio made in Italy, aumenterebbero il fatturato di 10-15 volte.
la pietra tombaleDa buon Patriota e Sovranista non posso che augurare ogni bene alla Bianchi Edoardo!
Certo che quei costi li hai principalmente (ma non solo) all'inizio ma li devi spalmare sugli anni di produzione. Ammortare tali costi ci vogliono anni e anni. Loro, che sicuramente come dici te ne sanno più di noi, fanno calcoli a lungo termine e avranno calcolato tutte le variabili compresa una certa "stabilità" socio-politica che magari Taiwan non può garantire sul lungo termine.Questi, però, sono costi che hai all'inizio, quando costruisci lo stabilimento.
Una volta ammortati non li hai più sul costo del lavoro.
Credo, comunque, che chi ha deciso di fare un investimento da 45 milioni di euro abbia valutato a fondo tutti gli aspetti ed abbia più informazioni di noi che stiamo qui a scrivere su un forum.
la F.I.V. Edoardo Bianchi è di proprietà del gruppo svedese Cycleurope AB...Da buon Patriota e Sovranista non posso che augurare ogni bene alla Bianchi Edoardo!
la F.I.V. Edoardo Bianchi è di proprietà del gruppo svedese Cycleurope AB...
e arriva jena ridens, che ci sarà da ridere poi non si sà? forse ha una paresi facciale.In linea di massima si fa un calcolo di tutto attraverso un Life Cycle Assessment che è essenzialmente un rapporto completo di tutto il processo, inclusivo del conto totale energetico. Si deve rientrare entro certi parametri stabiliti. L'LCA include anche il conteggio dell'energia usata per per far funzionare le autoclavi, che non è poca visto che parliamo di 1000 bici/day e deve anche includere i dettagli relativi alla fabbricazione delle fibre impiegate e delle resine che sono forniti dai suppliers.
Che raffinato. Addirittura? spero che i moderatori notino questa minaccia neanche tanto velata e prendano provvedimenti., Diciamo che per molto ma molto meno gente si è trovata esclusa da questo forum. Ora vediamo cosa succederà davanti ad una palese minaccia alla persona. Per altro ho preso tutto in quanto è materia molto interessante da sottoporre a chi di dovere. Complimenti. Continua in questa maniera. SalutiSe non metti qualche parola in lingua barbara non è che si capisce molto.
Comunque una bella paresi,magari piu' estesa,potrebbe venire anche a te,basterebbe solo incontrarsi prima o poi.