Bici Bianchi Dolomiti

Miralago

Novellino
30 Dicembre 2007
73
0
Visita sito
Come ho già scritto, sul nuovo portale della Bianchi non è stato inserito il listino prezzi.
Probabilmente non è stato ancora elaborato.
Ieri ho contattato il rivenditore Bianchi dove ho comprato le mie bici, ma niente non sa ancora niente.
Oggi provo a contattarne uno un poco più grande e spero di avere qualche informazione in più.
Per quanto concerne i dati tecnici: il telaio come si è detto è in acciaio, mentre la forcella è in carbonio con lo stelo in alluminio, è equipaggiata campagnolo veloce e le ruote sono Ambrosio WS 23 con copertoncini vittoria rubino 700x23.
Una bici così non la pagherei più di 1200 euro.
Voi cosa ne pensate ??
saluti.
 

vale75

Pedivella
11 Maggio 2008
443
3
Roma
Visita sito
Bici
trek madone 6.me
Come ho già scritto, sul nuovo portale della Bianchi non è stato inserito il listino prezzi.
Probabilmente non è stato ancora elaborato.
Ieri ho contattato il rivenditore Bianchi dove ho comprato le mie bici, ma niente non sa ancora niente.
Oggi provo a contattarne uno un poco più grande e spero di avere qualche informazione in più.
Per quanto concerne i dati tecnici: il telaio come si è detto è in acciaio, mentre la forcella è in carbonio con lo stelo in alluminio, è equipaggiata campagnolo veloce e le ruote sono Ambrosio WS 23 con copertoncini vittoria rubino 700x23.
Una bici così non la pagherei più di 1200 euro.
Voi cosa ne pensate ??
saluti.
Che devi aggiungere almeno 800 Euro per portarla a casa. Solo il nome lo paghi 1000 Euro
 

Miralago

Novellino
30 Dicembre 2007
73
0
Visita sito
Vale 75,
con 1800 euro se proprio vglio una Bianchi, prendo una 928 carbon c2c che a mio avviso è tutta un'altra storia.
Ovviamente questa è una mia modesta opinione, in quanto io corro in bici e quindi per me il discorso VINTAGE non interessa.
Io posseggo una 928 carbon L e volevo acquistare una bici in acciao da usare d'inverno sia su strada, ma soprattutto sui rulli, ma se devo pagare una moda ne faccio a meno tranquillamente.
 

round

Apprendista Passista
26 Giugno 2007
800
41
Visita sito
Vale 75,
con 1800 euro se proprio vglio una Bianchi, prendo una 928 carbon c2c che a mio avviso è tutta un'altra storia.
Ovviamente questa è una mia modesta opinione, in quanto io corro in bici e quindi per me il discorso VINTAGE non interessa.
Io posseggo una 928 carbon L e volevo acquistare una bici in acciao da usare d'inverno sia su strada, ma soprattutto sui rulli, ma se devo pagare una moda ne faccio a meno tranquillamente.

solo per curiosità , quale è il criterio di valutazione per cui 1800 è ok per la carbon e eccessivo per il ferro e perchè è tutta una altra cosa ?
 

Miralago

Novellino
30 Dicembre 2007
73
0
Visita sito
Il carbonio a differenza dell'acciaio è leggero; rigido e quindi reattivo.
Sono queste delle caratteristiche che noi cicloamatori amiamo.
Oggi il carboio è l'elemento predominante nella gamma di ogni marchio.
Vogliamo parlare della Bianchi:
HC = 928 carbon SL - alto di gamma;
B4P= 928 carbon Tcube e 928 monoQ;
C2C = 928 carbon c2C.
Come vedi nell'alta gamma e nella media gamma c'è posto solo per bici in carbonio.
Vogliamo parlare di Pinarello con la nuova Prince o con la nuova FP6; FP5.
Vogliamo parlare di specialized; Trek; Scott o di Scapin che era rimasta l'unica a produrre bici in acciao e che bici con acciao 16.5 , ma alla fine anche Scapin produce l'alto di gamma in carbonio.
Io non ho niente in contrario con l'acciaio, pensa che la mia seconda bici è stata una Fausto Coppi - con acciao GENIUS (nel 1997 il migliore in circolazione) - montata shimano ultegra e ruote mavic CPX 30 ad alto profilo, pagata nel 1997 lire 3.600.000, ma credo che il paragone con questa bianchi dolomiti non c'è.
saluti
 

round

Apprendista Passista
26 Giugno 2007
800
41
Visita sito
Il carbonio a differenza dell'acciaio è leggero; rigido e quindi reattivo.
Sono queste delle caratteristiche che noi cicloamatori amiamo.
Oggi il carboio è l'elemento predominante nella gamma di ogni marchio.
Vogliamo parlare della Bianchi:
HC = 928 carbon SL - alto di gamma;
B4P= 928 carbon Tcube e 928 monoQ;
C2C = 928 carbon c2C.
Come vedi nell'alta gamma e nella media gamma c'è posto solo per bici in carbonio.
Vogliamo parlare di Pinarello con la nuova Prince o con la nuova FP6; FP5.
Vogliamo parlare di specialized; Trek; Scott o di Scapin che era rimasta l'unica a produrre bici in acciao e che bici con acciao 16.5 , ma alla fine anche Scapin produce l'alto di gamma in carbonio.
Io non ho niente in contrario con l'acciaio, pensa che la mia seconda bici è stata una Fausto Coppi - con acciao GENIUS (nel 1997 il migliore in circolazione) - montata shimano ultegra e ruote mavic CPX 30 ad alto profilo, pagata nel 1997 lire 3.600.000, ma credo che il paragone con questa bianchi dolomiti non c'è.
saluti

......me casca i .....BS impera .
 
S

slotcar55!

Guest
Sono queste delle caratteristiche che noi cicloamatori amiamo.
Oggi il carboio è l'elemento predominante nella gamma di ogni marchio.
gamma c'è posto solo per bici in carbonio.

NOI chi ?? tu e i tuoi amici ?? parla al singolare o quantomeno sottolinea che la maggior parte , ma NON tutti i cicloamatori preferiscono il Carbonio ,!!

come mai Colnago produce ancora la Master EL??
come mai Casati produce ancora la LASER ?
come mai Tommasini produce ancora La Tecno , la FIRE ??
;nonzo%:-x
 

lolloso

Pignone
13 Settembre 2008
149
0
Visita sito
non riesco a trovare quell' articolo su guido rubino...

sostanzialmente diceva che l' acciaio è uscito dal mercato più per moda che per altro e principalmente per questi motivi:

le dimensioni maggiorni dei tubi in alu o carb permette di mettere ben in mostra i nomi delle case,soprattutto nelle foto fatte al giro o al tour...

l' allu è più facile da lavorare e questo facilita la costruzione nel sud-est asiatico...

le qualità dell' acciaio possono diventare meno indicate per i professionisti ma per i cicloamatori sono l' ideale... ma il mercato viene spinto dall' alto (sostanzialmente è come non mettere l' aria condizionata su una ferrari perchè quella di F1 non l' ha)
 

rinoge

Apprendista Cronoman
20 Dicembre 2007
3.454
144
genova
Visita sito
Bici
Olmo, Olmo ,Olmo ,Pego Luigino, Pego MxxxxxO,Bianchi XL Titanium, Colnago Tecnos,Carrera El Pantani,
e poi la storia, la tradizione dell'Italia telaistica...............

sarà che io non corro, e sono essenzialmente un cicloturista, ma mi sto sempre più allontanando dal carbonkio, ho il mio VCT splendido qui in camera da letto, ma non vedo l'ora di andarmene in giro con la Cinelli nata esattamente nello stesso mio giorno di 45 anni fa, o con la Olmo pornbike in preparazione........rigorosamente in acciao Columbus
per quanto riguarda la Bianchi Dolomiti, a me non piace molto, perlomeno se volevano avere un plus dalle giunzioni cromate si poteva fare qualcosa di più. In ogni caso è una gran bella bici, che temo possiate scordare di acquistare a 1000 euri.
 

lolloso

Pignone
13 Settembre 2008
149
0
Visita sito
trovato

Ma l'acciaio riparte o no?

Sono piuttosto frequenti le email che mi chiedono dell’acciaio.
I lettori del sito sono nell’ordine: affezionati, incuriositi, attirati e sospettosi nell’acciaio.
Sì, perché è un materiale che nelle biciclette esiste da sempre. Le biciclette sono nate in acciaio e, fino ai primi anni ’90 non ci si poneva neppure il problema quando c’era da pensare ad un nuovo acquisto. Sarà d’acciaio e si curiosava con sospetto sulle prime bici in alluminio che si scollavano e quelle in carbonio che si spaccavano.
Poi le cose sono cambiate, le tecnologie evolute e altri materiali hanno fatto le scarpe all’acciaio. È storia che conosciamo bene.
Però mi è rimasto un tarlo. A parlare con i telaisti (cioè coloro che i telai li fanno) ci sarebbe da consigliare a tutti di scommettere di nuovo sull’acciaio. «Sta per ripartire», «ormai è pronto per il rilancio»… Frasi di questo genere sono piuttosto comuni ormai da parecchi anni e all’inizio ci credevo.
Sì, perché poi vai a vedere i cataloghi e le bici su cui spingono e ti accorgi che l’acciaio non è neppure considerato, o quasi.
Come la mettiamo?
La risposta classica è: noi spingeremmo pure sull’acciaio, ma il mercato vuole altro. Carbonio e alluminio sono i materiali più richiesti, perché scontentare il mercato rischiando che vada a cercare altrove?
Non fa una piega.

Però non è così semplice. In fondo è proprio il mercato che ci ha insegnato come funzionano certe cose.
Il mercato, che poi siamo tutti noi quando andiamo da un rivenditore, segue quello che si vede nelle pubblicità ed in televisione. Solo in minima parte cerca (e si adegua ad acquistare) la cosa migliore in assoluto. È così.
E allora finché non vedremo dei corridori professionisti correre su bici in acciaio c’è poco da fare. Ma perché i costruttori non danno le bici in acciaio anche alle squadre? In fondo basterebbe poco. Sarebbe sufficiente inventarsi (ma neppure troppo) che la soluzione in acciaio permette di guadagnare qualcosa da qualche parte e il gioco è fatto. Se poi la bici in acciaio divenisse quella di un campione il mercato di muoverebbe di conseguenza.

Cosa aspettano i costruttori a muoversi in questo senso?

Le teorie sono due. La prima che vi riporto non è mia: l’ho sentita da un produttore di tubazioni (che non ha, almeno sulla carta, interesse a spingere l’uno o l’altro materiale: lui vende tutti e due, anzi, anche il carbonio).

In sostanza, ha affermato che le tubaizoni in alluminio, essendo più grandi, permettono di scrivere più grande, e quindi in maniera più visibile, il marchio del costruttore di bici. Fa sorridere. Però guardate quante volte e in quali posizioni è riportato il marchio di molte case importanti sulla bicicletta. È studiato per essere presente in qualsiasi foto presa da ogni angolazione. Non è un’idea tanto bislacca, no?

La seconda teoria è mia e parte da una considerazione prettamente economica: l’alluminio è più facile da lavorare. È un materiale malleabile, rovina meno frese e utensili e si può industrializzare facilmente. Non è un segreto che certi telai che vengono venduti da noi a centinaia di euro hanno un costo, all’origine, di pochi dollari. Sulla fibra di carbonio il discorso non è tanto diverso, almeno a certi livelli di mercato.

L’acciaio, per contro, è più difficile. Richiede maggiore esperienza e costi di lavorazione più elevati. I margini sarebbero più bassi.

Ovviamente non si può dare colpa a nessuno se si va appresso al guadagno: si lavora per questo. Alla lunga, però, si diventa perdenti rispetto a mercati dove i costi di produzione sono più bassi rispetto ai nostri.

Curioso notare come artigiani medio piccoli, per cui lavorare l’acciaio o l’alluminio non comporta costi molto diversi, abbiano un forte sviluppo negli Stati Uniti, lì dove è nato l’alluminio per il ciclismo.

Nella ricerca della novità gli Americani hanno scoperto che l’acciaio non è poi così male. Vuoi vedere che saranno loro ad insegnarci ad usare l’acciaio nelle bici?
 

lolloso

Pignone
13 Settembre 2008
149
0
Visita sito
Vedremo quando escono i listini se si è adattata a creare una serie vintage oppure se davvero ha capito l' opportunità.

Vien comunque da ridere a pensare che un telaio che 15 anni fa era la norma oggi costa quanto un top di gamma.