Aru e Nibali non sono paragonabili dal punto di vista sportivo.
Ma il punto è proprio questo, Aru è stato esaltato in modo eccessivo alimentando aspettative che si sono poi dimostrate irrealistiche, e questo è alla base delle offese e delle critiche insensate (che se uno è scandalizzato del suo contratto, dovrebbe sapere che contribuisce a pagarglielo).
Un momento però. Un conto sono i tifosi e la stampa, un altro sono i tecnici. Lo stipendio da big, credo fra i primi 10 al mondo, non glielo hanno dato la Gazzetta o i tifosi. A prescindere dalla scelta che si è rivelata dissennata, secondo me ci sta, anche da parte della gente normale, dire "uè cocco mio, almeno ritirarti potresti fare a meno di farlo e impegnarti al massimo di quello che le tue possibilità ti consentono". Per me una critica del genere ci sta. Che poi personalmente è quel che secondo me ha sbagliato. Un grande atleta, può avere mille motivazioni anche valide per non rendere al massimo (bere e drogarsi e fare vita dissipata non rientrano fra quelle motivazioni, ma non credo sia il caso di Aru). Però ci dai dentro fino alla fine 1 perchè sei strapagato per farlo e 2 perchè, secondo me, è questa la mentalità che poi può portarti a invertire il trend. Ora Pogacar il Tour lo ha vinto lo stesso, però una mano, poteva cercare di dargliela fino alla fine. Cercare, che non vuol dire riuscire.
Nibali lo scorso anno il Tour non voleva farlo, non lo aveva preparato. Si è dovuto piegare alla ragion di squadra. Ha preso 19 giorni di schiaffi, comunque provandoci più volte, al 20 giorno si è portato a casa una tappa. Così si fa. E il ragionamento valeva anche se non ci riusciva, ovviamente.