@frejus82, prendo atto che hai timore di un qualcosa di cui non c'è traccia che avvenga o sia avvenuto, perlomeno in tempi recenti. Capisco i timori, nel senso che la probabilità bassa o molto bassa non è tecnicamente zero e che una probabilità molto bassa non sarebbe una consolazione per chi dovesse inciamparci.
Dopo di che occorre uscire dai principi e dalle percezioni e ragionare sui fatti. Ed i fatti sono che:
A) nel mondo amatoriale (AMATORIALE!!!) il fenomeno del doping è diffuso e occorre fare qualcosa. L'antidoping non può bastare ma intanto è un buon inizio, insomma non se ne può fare a meno.
B) non è possibile distinguere ai fini dell'antidoping tra diverse "categorie". A meno di invalidare quasi del tutto la (già scarsa per motivi quantitativi) efficacia dell'antidoping.
C) il timore di positività "accidentali" non è supportato dai fatti, neppure nel mondo agonistico che è sottoposto ad un numero molto superiore di controlli, mentre nel mondo amatoriale si tratta evidentemente di controlli mirati e non casuali.
Dopo di che non posso non notare come anche nel nostro ambiente sia molto comune la mentalità schizofrenica italiana che a giorni alterni chiede severità o manica larga, applicazione od interpretazione della legge, e distingue tra diritto o privilegio a seconda che si parli di qualcosa che ci favorisce o ci danneggi.
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