Quindi le procedure sono come ho detto io....Tesserare uno che ha ricevuto una squalifica già scaduta è possibile solo se:
1) lo tesseri all'estero dove la norma etica non esiste (e non ci vuole nemmeno tanto, basta affiliare la società presso la federazione ciclistica del paese prescelto)
2) gli fai fare una dichiarazione falsa e la accetti facendo finta di non sapere nulla (in realtà sappiamo che le società non solo sanno tutto ma certi soggetti addirittura li cercano)
A quel punto il soggetto è tesserato e partecipa (anche se non è in regola), a meno che qualche giudice rilevi questa illegittimità. Se nessuno rileva e nessuno segnala le cose vanno avanti. Ma non è la norma che è aggirata, solo i controlli che non si fanno.
P.es. nel regolamento della Sportful c'è scritto che se getti le cartacce vieni squalificato: solo che se ci sono cartacce in giro il lunedì e nessuno viene squalificato non è la regola ad essere aggirata ma il mancato controllo di una regola di per sé legittima e condivisibile.
Riguardo all'aggiramento della norma etica questo si fa solo munendosi di un tesserino in una maniera che in Italia non sarebbe possibile. La seconda fase la ho detta anche io, è quella della connivenza o del disinteresse dei CO nei controlli. Ma io mi chiedo....come può correre in Italia in tesserato estero? Non sarebbe vietato e dovrebbe fare tesseramento giornaliero e dichiarazione etica?
nulla impedisce ciò che dici....come nulla credo impedisca a una asd italiana di affiliarsi anche o soltanto all'estero. Ma tu hai evidenze che questo Team Terenzi è una asd di Bogotà anziché quella di Cerveteri (RM)?cosa impedisce di creare una società sportiva "dilettantistica" all'estero e chiamarla come una italiana?
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