Leggo in questi giorni le dichiarazioni patriottiche di professionisti italiani dalle loro residente svizzere, monegasche. Poi il Sig. Mario Rossi, dopo essersi pagato la sanità italiana a caro prezzo, pagherà loro la trasferta a Tokio l'anno prossimo. Visto che toccherà tirare la cinghia a tutti, spero che non si convochino più in nazionale i professionisti con residenze in paradisi fiscali, speranza vana, ovviamente.
E a chi la ha rubata?bardet…...un furto la maglia a pois al tour 2019
a me non piace proprio
a me fa sorridere quel porf. bannato da zwift perche' troppo potente...
VeroChe Bardet fosse a differenza di molti campioni nazionalpopolari uno in grado di formulare dei pensieri in linea col saper stare al mondo non è una novità se il ciclismo professionistico lo si segue anche per gli aspetti umani e sociali dei vari protagonisti, e non guardando la sola classifica o peggio ancora la nazionalità, io personalmente questo ragazzo non ricordo abbia mai aperto la bocca solo per dargli fiato, ma al contrario ha sempre tenuto un profilo di spessore, umano e coerente.
Nelle sue parole traspare la fatica di fare questo lavoro, la preoccupazione di correre il grande giro più importante del mondo (per un francese poi) con una formula falsata dalla mancanza di pubblico, da allenamenti diseguali tra i vari protagonisti e soprattutto dall'incertezza che regna sul calendario 2020
Massima stima per lui.
a mio parere la meritava tim wellensE a chi la ha rubata?![]()
a mio parere la meritava tim wellens
Quindi Bardet la ha rubata a Wellens. Una curiosità. Conosci il significato della parola rubare?a mio parere la meritava tim wellens
Perché appunto, collegandomi al messaggio del nostro amico sopra, si erige tanto a paladino dell’italianità ma per non sbagliarsi porta i soldi all estero.. e non stiamo parlando di bruscolini..Perchè?
Anche io avevo notato le attività outdoor su Strava di Nibali subito cancellate. Sul fatto che la maggior parte dei pro risieda in paradisi fiscali purtroppo è un dato di fatto a cui penso anche loro facciano fatica a sottrarsi visto che dei vantaggi fiscali li hanno che le squadre. In una diretta instagram ho sentito Valerio Conti ammettere candidamente che aveva risieduto a Fiume (Croazia) solo per vantaggi fiscali. Adesso è a Monaco. Per me è una scelta legittima se nel rispetto delle leggi, ma se si mettono a fare i paladini della patria e maestri di morale mi girano non poco...Perché appunto, collegandomi al messaggio del nostro amico sopra, si erige tanto a paladino dell’italianità ma per non sbagliarsi porta i soldi all estero.. e non stiamo parlando di bruscolini..
Si prodiga con frasi io resto a casa, si fa fotografare sui rulli poi carica gli allenamenti outdoor su Strava..
Un pó di onestà intellettuale non guasterebbe!
Per quanto riguarda bardet, massimo rispetto, è un ragazzo a mio avviso molto intelligente, molto umano e che non ha paura a tirar fuori i lati più “deboli” di se.. vedi la stanchezza mentale ad esempio
a parte che non capisco cosa c'entri l'ultima frase con l'oggetto della discussione, il 'senza costrutto' quanto sia poco vero lo vediamo proprio in questo periodo.in merito, io abito e lavoro in Svizzera (e incontro tutti i pro che scrivono *iostoacasa, ma giustamente loro penso debbano dare un messaggio positivo, poi per loro pedalare è lavoro e se è permesso dalle norme, fanno bene a farlo); come residente in CH non posso iscrivermi in squadre FCI italiane (fitri e fidal si, ma è un altro discorso, questa è l'italia). pero' se dovessi, se rinasco, partecipare alle olimpiadi, temo del lancio del peso e non di ciclismo, gareggerei con la maglia italiana in quanto cittadino italiano con passaporto italiano, punto. trovo insulso fare demagogia sulla residenza fiscali in paesi privilegiati, anche perchè ci sono norme precise, ora, e devi stare in quel paese 181gg all'anno (con deroghe in ragione del tipo di lavoro), trasferendo famiglia etc etc. piuttosto che attaccare loro, io mi incazzerei del perchè uno sia costretto ad andare via dall'italia per 1. lavorare, 2. non devolvere il 60% del reddito ad un baraccone che spreca tutti i soldi senza costrutto.
infatti per me è assolutamente legittimo che risiedano in paradisi fiscali ed escano per allenarsi rispettando le norme. Anzi trovo assurdo che sia vietato per loro potersi allenare in Italia. Tuttavia ci vuole coerenza: se reputi giusto stare a casa per evitare il contagio, per il rispetto della tragicità del momento, per ridurre il rischio di incidenti, e anche per solidarietà verso tutti i ciclisti pro e non che non possono uscire e sono murati in casa da tre settimane, allora sii corente con tale scelta. Nibali vuol fare bella figura sui social con gli #stateacasa et simila e poi fa quello che gli pare. Inoltre la FCI ha espresso chiaramente che i pro non devono uscire per allenarsi. Nibali è un nazionale italiano non svizzero.in merito, io abito e lavoro in Svizzera (e incontro tutti i pro che scrivono *iostoacasa, ma giustamente loro penso debbano dare un messaggio positivo, poi per loro pedalare è lavoro e se è permesso dalle norme, fanno bene a farlo); come residente in CH non posso iscrivermi in squadre FCI italiane (fitri e fidal si, ma è un altro discorso, questa è l'italia). pero' se dovessi, se rinasco, partecipare alle olimpiadi, temo del lancio del peso e non di ciclismo, gareggerei con la maglia italiana in quanto cittadino italiano con passaporto italiano, punto. trovo insulso fare demagogia sulla residenza fiscali in paesi privilegiati, anche perchè ci sono norme precise, ora, e devi stare in quel paese 181gg all'anno (con deroghe in ragione del tipo di lavoro), trasferendo famiglia etc etc. piuttosto che attaccare loro, io mi incazzerei del perchè uno sia costretto ad andare via dall'italia per 1. lavorare, 2. non devolvere il 60% del reddito ad un baraccone che spreca tutti i soldi senza costrutto.
Appunto per quello dicevo sopra che rasenta il ridicolo.. ma cosa vuoi farci, già dopo L uscita su Roglic al giro per me, umanamente, non vale moltoinfatti per me è assolutamente legittimo che risiedano in paradisi fiscali ed escano per allenarsi rispettando le norme. Anzi trovo assurdo che sia vietato per loro potersi allenare in Italia. Tuttavia ci vuole coerenza: se reputi giusto stare a casa per evitare il contagio, per il rispetto della tragicità del momento, per ridurre il rischio di incidenti, e anche per solidarietà verso tutti i ciclisti pro e non che non possono uscire e sono murati in casa da tre settimane, allora sii corente con tale scelta. Nibali vuol fare bella figura sui social con gli #stateacasa et simila e poi fa quello che gli pare. Inoltre la FCI ha espresso chiaramente che i pro non devono uscire per allenarsi. Nibali è un nazionale italiano non svizzero.