Il limite di peso di 6,8 kg è stato introdotto nel 2000 quindi il peso è rimasto quello.
Ruote in carbonio ultraleggere (e, presumo, ultrarigide) me le ricordo già ai tempi di Pantani (forse l'ultima parte della carriera quando usava la bici Carrera) mi pare roba tedesca non so se erano già le poi diventate famose Lightweight, all'epoca le avevano solo alcuni pro. I telai inizialmente erano in alluminio poi si passò progressivamente al carbonio, mi sembra che
Giant fu tra le prime, ricordo delle bici con sloping esagerato (adesso è la normalità).
Al di la di cuscinetti superscorrevoli di cui ho iniziato a sentir parlare con Cancellara le differenze più evidenti sono quelle aerodinamiche ma nell'economia totale conti molto di più il ciclista che la bici. Per quanto riguarda il posizionamento anche lì sono stati fatti passi avanti evidenti ma anche indietro, i telai prima erano su misura, ora sono standard. Nelle bici da crono invece le differenze sono piuttosto marcate.
A livello di rigidità da profano presumo che qualche passo avanti lo abbiano fatto ma i vecchi telaio in alluminio credo che fossero piuttosto granitici oltre che scomodi.
Per concludere passi avanti a livello tecnico dei mezzi ne sono stati fatti ma non da stravolgere le prestazioni in maniera così evidente, per me i progressi maggiori sono stati fatti al livello di preparazione (intesa in generale, non solo specifica ma anche nutrizione ed integrazione) in generale che ora è alla portata di una platea più vasta ecco perchè mediamente il gruppo va più forte. Basta guardare come sono tirati adesso i corridori, una volta non era così.
Anche a livello di doping ovviamente stanno avanti ma credo che salvo rarissime eccezioni ( e metodologie innovative che ancora non conosciamo) credo (o mi voglio illudere!) che l'EPOca del doping selvaggio e pressochè incontrollato sia solo un ricordo.