La pasta però, se permetti, è un bene di consumo un filino più essenziale, rispetto ad una bici da corsa... poi prova a vedere a quanto ammonta il mercato italiano della pasta, e quanto vale quello delle bici da corsa, poi ne riparliamo.
Guarda, ti evito la fatica: per la pasta siamo a 6,4 miliardi di euro,
https://www.alimentinews.it/tecnolo...sta-un-mercato-maturo-che-guarda-oltreconfine . Per le bici, tutte le bici, non solo quelle da corsa ma anche le elettriche e quelle che usa la sciura Maria per andare a prendere il pane siamo intorno ai due miliardi:
https://www.inbici.net/tutti-gli-ar...-in-italia-quasi-bike-boom-anche-per-il-2023/ .
La pubblicità alle bici, poi,viene dalle riprese televisive, non dalla denominazione della squadra citata (di rado) dai telecronisti: tutte le volte che inquadrano un corridore, si vede benissimo il marchio della bici, ed è quella la vera pubblicità.
Infine, come detto più volte, chi produce le bici lo fa per guadagnarci, non per fare beneficienza; e, come tutte le aziende di tutti i settori, nessuna esclusa, usa tutti i canali che reputa più efficaci per promuovere la vendita dei propri prodotti. Non fosse così, non sarebbero aziende, ma onlus.
E, come già detto anche questa più volte, se le bici costano care, basta non comprarle, non sono beni di prima necessità (come la pasta); oppure ci si può rivolgere al mercato dell'usato, come personalmente faccio da sempre, con piena soddisfazione. Oppure lottare per il socialfaggianesimo (vedi
https://www.bdc-mag.com/forum/t/inaccessibile-lacquisto-al-singolo-cittadino-costretto-a-ripiegare-sulle-bici-e-l.176056/)