Logica conseguenza del fatto che in Italia quello dell'editoria è un mercato molto povero.che tristezza però
E ovviamente c'è il contrabbando via WhatsApp delle edizioni online che non aiuta.Logica conseguenza del fatto che in Italia quello dell'editoria è un mercato molto povero.
Se tutti comprassero libri e giornali, anche i redattori verrebbero pagati meglio
Tanto per non fare numeri, vent'anni fa ogni giorno in Italia si vendevano oltre sei milioni di copie di quotidiani (quantità più bassa in rapporto alla popolazione tra i paesi occidentali).
Oggi siamo abbondantemente sotto i due milioni.
Allora Torna a 20 anni fa ( dove per inciso si parlava sempre di crisi dell'editoria ) Dei pochi lettori, dei giornalisti che venivano licenziati.. Ehm Pardon per questa categoria(?) c'è sempre un prepensionamento dietro l'angolo..Logica conseguenza del fatto che in Italia quello dell'editoria è un mercato molto povero.
Se tutti comprassero libri e giornali, anche i redattori verrebbero pagati meglio
Tanto per non fare numeri, vent'anni fa ogni giorno in Italia si vendevano oltre sei milioni di copie di quotidiani (quantità più bassa in rapporto alla popolazione tra i paesi occidentali).
Oggi siamo abbondantemente sotto i due milioni.
i primi due che mi sono venuti in mente: Paolo Rumiz ed Emanuela Audisio.Allora Torna a 20 anni fa ( dove per inciso si parlava sempre di crisi dell'editoria ) Dei pochi lettori, dei giornalisti che venivano licenziati.. Ehm Pardon per questa categoria(?) c'è sempre un prepensionamento dietro l'angolo..
E fammi un paio di nomi di Giornalisti sportivi e non che valesse la pena leggere, accetto anche chi si esprimeva in Italiano incerto..
Tanto due nomi non li riesci a tirar fuori...
Brera nn vale.. 20 anni fra era già Kaputt..
Forse per capire il sistema... Aiuta capire ora come allora e come 20-40 anni prima.
Il valore del pacchetto Azionario del Corriere della Sera e sovrastimato N all'esponenziale e non rispettava per nulla il reale valore di mercato...
Ora come allora se volevi contare qualcosa nel mondo di chi comanda, devi e dovevi esserci dentro quel consiglio di amministrazione.
Ora come allora, il reale valore etico professionale è pressoché identico al Fondello dei Pantaloncini usati del Froome Attuale
Così rimaniamo in tema
i primi due che mi sono venuti in mente: Paolo Rumiz ed Emanuela Audisio.
poi Luciano Capone, Giannino, Silvia Bencivelli, lo stesso Giuliano Ferrara (si può essere d'accordo o no con quello che scrive, e spesso io non lo sono, però non si può negare che scriva bene); ce ne sono tanti (se vuoi dopo cena posso perdere un po' di tempo ad enumerartene altri).
e diversi ne conosco che sono stati licenziati, senza prepensionamenti.
ps: non sono un giornalista, mi occupo di ben altre cose nell'ambito dell'editoria.
facendo cherry picking, puoi trovare qualcosa di negativo su chiunque, anche su te stesso (o su di me, che è anche più facileSu Elefantino concordo, ha la mia stima, ma non è un giornalista. E' sempre stato un dirigente di Partito. Uno lo hai trovato
Sugli altri nomi tralascio.. Probabilmente abbiamo parametri differenti...
Su Emanuela Audisio riporto un aneddoto della sua carriera da premio pulire..
Paolo maldini esordisce in seria A 16 Anni nel Milan.
La signora lo intervista poco tempo dopo, il ragazzo si presenta all'intervista con un maglione rosa cangiante.. Tra le domande di spessore filosofico degne del Simposio che gli vengono fatte..: " Sei fidanzato?" La risposta fu no...
Questo basto' a chi scriveva di insinuare qualcosa sulle tendenze del ragazzo...
Ancora Oggi Paolo Maldini cita il fatto come uno dei più' negativi e segnati della sua carriera e come quel fatto segno per sempre il suo rapporto con i giornalisti..
Chiedo scusa alle mutande di Froome...
Non ho scritto da nessuna parte che sei un giornalista...
Cosa c'entra Bernal (con annesso flame) con le condizioni di Froome?È difficile rispondere perché con il covid ha avuto molto tempo ma poche corse. Per dire fine sicuro bisognerebbe che il Tour fosse al posto della Vuelta, però... C'è da aggiungere imho: Bernal non aveva grossissimi avversari, quando corre lui le tappe vengono tagliate ( non son convinto che con il Fedaia e tappa di Cortina integrale avrebbe vinto facile) ma senza Ineos non avrebbe comunque vinto.
La maglia attuale di uno e la precedente dell'altro?Cosa c'entra Bernal (con annesso flame) con le condizioni di Froome?
Anche i calzini, probabilmente.La maglia attuale di uno e la precedente dell'altro?
Due corridori all'opposto in tante cose. Ma entrambi vincenti e questo, si sa, non piace ad alcuniCosa c'entra Bernal (con annesso flame) con le condizioni di Froome?
La sua squadra è organizzata come la Ineos?Cosa c'entra Bernal (con annesso flame) con le condizioni di Froome?
Logica conseguenza del fatto che in Italia quello dell'editoria è un mercato molto povero.
Se tutti comprassero libri e giornali, anche i redattori verrebbero pagati meglio
Tanto per non fare numeri, vent'anni fa ogni giorno in Italia si vendevano oltre sei milioni di copie di quotidiani (quantità più bassa in rapporto alla popolazione tra i paesi occidentali).
Oggi siamo abbondantemente sotto i due milioni.
conseguenza del modello di business adottato fino dagli anni '90, privilegiando le entrate pubblicitarie rispetto a quelle derivanti dalle vendite.Si sono trasferiti sui social. Dove ognuno fa da/per se, ma dove è cambiato il mezzo comunicativo, ovvero non serve più saper scrivere, ma altro. Il che non sarebbe un problema se gli editori tradizionali avessero allo stesso modo spostato gli investimenti sul web (Guardian, Nyt, etc..). Invece hanno tagliato i costi aumentando pubblicità e rincorrendo la famosa "pancia", schiavi di like, click e quoricini.
Ovvio che la qualità sia schiantata.
Nel caso di tematiche importanti (politica) la cosa è ancora peggiore perché sono diventate delle echo chambers a pagamento (cit.). Dando una lettura estremizzata, ma pure lontana da ogni ideologia, o peggio del peggio, raccattando relitti ideologici alla deriva a seconda della convenienza.
conseguenza del modello di business adottato fino dagli anni '90, privilegiando le entrate pubblicitarie rispetto a quelle derivanti dalle vendite.
in particolar modo per uno... che non sta molto simpatico a @Cancello del RoeroIl modello mi pare che per alcuni sia stato più che altro acquisire dei "business", spolparli con tagli di spesa, zero investimenti e pubblicità a mille, per poi rivenderli, magari lucrando sugli unici asset rimasti di valore, che spesso erano gli immobili.
Operazioni lontane anni luce da ogni idea di "editoria".
E quindi? Continuo a non capire cosa c'entri Bernal (con tanto di tappe tagliate che sennò non vinceva e ovviamente non vinceva senza squadra) con la fine della carriera di Froome.La sua squadra è organizzata come la Ineos?
Che il Bernal di quest'anno con un'altra squadra non vinceva e che se anche Froome fosse a più alti livelli di quello visto al tour of alps che al Delfinato (è evidente che non è il Froome dei tour) con la Israel non avrebbe comunque vinto il Tour in presenza di avversari qualificatiE quindi? Continuo a non capire cosa c'entri Bernal (con tanto di tappe tagliate che sennò non vinceva e ovviamente non vinceva senza squadra) con la fine della carriera di Froome.
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