Penso di aver già scritto in questa discussione la mia esperienza, comunque:
ho avuto anche io una frattura pertrocanterica, nell'estate 2015.
ricordo un mese senza carico sull'arto, in cui gradualmente cercavo di fare un po' di movimenti della gamba infortunata senza caricarla, poi quindici giorni di carico parziale in cui ho iniziato a pedalare e, forse più faticosamente, a camminare con le due stampelle parzializzando il carico.
dopo di che ho abbandonato le stampelle, continuato pian piano a pedalare e faticosamente a camminare, cercando di non zoppicare e non assumere asimmetrie che temevo mi sarei portato dietro anche a guarigione avvenuta. Non mi sono fatto seguire da fisioterapisti, ne ho visto solo uno in ospedale il giorno dopo l'operazione poi più niente.
insomma riprendere a camminare senza fastidi richiede più tempo che pedalare, questo penso sia assodato.
ricordo molti esercizi per riprendere la mobilità completa e la funzionalità della gamba, non volevo restare con una asimmetria funzionale e ci ho lavorato con dedizione.
Dopo sei mesi probabilmente camminavo senza difficoltà o alterazioni del gesto, a parte forse un affaticamento precoce perchè ancora non avevo recuperato l'asimmetria muscolare. dopo un anno approssimativamente non avevo più alcun disturbo.
Ho tolto il chiodo dopo quasi un anno e mezzo. Troppo tempo, andava fatto prima, ma comunque sono ben contento di averlo tolto.
il chiodo non mi dava dolori o fastidi nella normale attività, ma essendo un bel pezzo di titanio lungo mezzo femore, quando caricavo la gamba come per salire un gradone, soprattutto portando del peso aggiuntivo (uno zaino pesante o la mtb in spalla) sentivo distintamente il punto di discontinuità a metà del femore dove finiva il chiodo.
L'operazione per toglierlo è stata più lunga e difficoltosa della prima, che penso sia il motivo per cui gli ortopedici sono riluttanti alla rimozione. Ne sono uscito con un perdurante fastidio tipo sciatica, probabilmente un ematoma interno che comprimeva o spostava il nervo. E' durato qualcosa più di un mese, ma poi il problema è rientrato (immagino quando l'ematoma si sia riassorbito) e da allora tutto bene.
Dopo questa avventura oltre a continuare con la bici ho iniziato anche con la corsa, e negli anni a seguire ho fatto anche due Ironman.
ho avuto anche io una frattura pertrocanterica, nell'estate 2015.
ricordo un mese senza carico sull'arto, in cui gradualmente cercavo di fare un po' di movimenti della gamba infortunata senza caricarla, poi quindici giorni di carico parziale in cui ho iniziato a pedalare e, forse più faticosamente, a camminare con le due stampelle parzializzando il carico.
dopo di che ho abbandonato le stampelle, continuato pian piano a pedalare e faticosamente a camminare, cercando di non zoppicare e non assumere asimmetrie che temevo mi sarei portato dietro anche a guarigione avvenuta. Non mi sono fatto seguire da fisioterapisti, ne ho visto solo uno in ospedale il giorno dopo l'operazione poi più niente.
insomma riprendere a camminare senza fastidi richiede più tempo che pedalare, questo penso sia assodato.
ricordo molti esercizi per riprendere la mobilità completa e la funzionalità della gamba, non volevo restare con una asimmetria funzionale e ci ho lavorato con dedizione.
Dopo sei mesi probabilmente camminavo senza difficoltà o alterazioni del gesto, a parte forse un affaticamento precoce perchè ancora non avevo recuperato l'asimmetria muscolare. dopo un anno approssimativamente non avevo più alcun disturbo.
Ho tolto il chiodo dopo quasi un anno e mezzo. Troppo tempo, andava fatto prima, ma comunque sono ben contento di averlo tolto.
il chiodo non mi dava dolori o fastidi nella normale attività, ma essendo un bel pezzo di titanio lungo mezzo femore, quando caricavo la gamba come per salire un gradone, soprattutto portando del peso aggiuntivo (uno zaino pesante o la mtb in spalla) sentivo distintamente il punto di discontinuità a metà del femore dove finiva il chiodo.
L'operazione per toglierlo è stata più lunga e difficoltosa della prima, che penso sia il motivo per cui gli ortopedici sono riluttanti alla rimozione. Ne sono uscito con un perdurante fastidio tipo sciatica, probabilmente un ematoma interno che comprimeva o spostava il nervo. E' durato qualcosa più di un mese, ma poi il problema è rientrato (immagino quando l'ematoma si sia riassorbito) e da allora tutto bene.
Dopo questa avventura oltre a continuare con la bici ho iniziato anche con la corsa, e negli anni a seguire ho fatto anche due Ironman.